Capitolo 4

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“ricordati la parte”

“non me ne dimenticherò”

 “ci si vede Chantal Johnson”

“Alla prossima Lexi Brown”

Questo è stato l’unico saluto che ho fatto prima di volare in Inghilterra.

Durante il viaggio un pensiero mi tormenta: devo cambiare completamente. E non sono ammessi errori. E io sono fottutamente spaventata. Devono credere tutti che io sia una brava persona, l’Inghilterra ha regole rigide, non posso più fare cazzate. Il problema è  che io so fare solo cazzate. Nient’altro. Quindi tutta questa storia sarà difficile e non so per quanto reggerà.

Ma che cazzo dico?  Io sono un’attrice, sono Lexi Brown e ce la faccio.

Quando arriviamo nella casa a Londra non mi disturbo a disfare i bagagli, domani devo ripartire per Oxford. È molto carina, una classica villetta inglese, piuttosto antica, ha l’aria di essere del 900. La adoro. Adoro le cose antiche. E adoro la mia nuova casa. Metto il mio pigiama con gli orsetti e guardo “the vampire diaries”. Amo troppo quella serie televisiva, una volta passavo i sabato pomeriggio a guardarlo con Zayn e la nutella. Ora solo con la nutella. Mi manca terribilmente. Sono passati due anni e ancora mi distruggo con i nostri ricordi. Prima scopavo per non pensarci, ma ora non posso fare neanche quello. Ed è frustrante per il mio cuore e per la mi vagina.

Appena mi sveglio mi vesto e faccio un giro. Sinceramente non so dove mi trovo, ma per tornare a casa, basta seguire la strada dell’andata. Sono in  un parco e sto leggendo. Dopo mezz’ora circa, due bambini, un maschio e una femmina, attirano l’attenzione. Si tengono per mano e vanno oltre una pianta dietro a cui dovrebbe esserci un muro. li seguo. Dove possono andare? Dentro al muro? Spostando i rami della pianta entro in un bellissimo prato fiorito. Non riesco a vedere altro. Solo prato, fiori e il cielo, completamente azzurro. Mi piace questo posto. Mi sdraio in mezzo e ricomincio a leggere.

“cosa fai qui? È il nostro posto”

alzo la testa e vedo due bambini con un’espressione arrabbiata che mi fissano.

“può diventare anche mio?”

“no” rispondono insieme

“neanche se vi offro un gelato?”

“beh…per un gelato forse si” dice la bambina. Ha gli occhi verde smeraldo.

“solo se ci compri anche la panna” continua il bambino.

“Beh, allora andiamo” rispondo io sorridente

Dopo aver preso tre gelati torniamo in quel prato, verso l’ora di pranzo gli dico il mio nome ma loro scappano, dicendo di essere in ritardo. Torno a casa per prepararmi. Tra un’ora parto.

Ora che non devo più truccarmi, impiego molto meno tempo per prepararmi. Jeans scuri, ugg e maglione verde. Salgo sul mio maggiolino e parto verso una nuova vita.

***

Apro la porta della mia nuova camera e un profumo di lavanda mi invade le narici. La prima cosa che noto sono due letti e una ragazza che sta facendo qualcosa con il telefono sdraiata su quello a destra. Appena mi nota emette un gridolino salta in piedi,  viene verso di me e mi abbraccia. Che cazzo sta facendo questa? Ricambio l’abbraccio. Che cazzo sto facendo io? si separa dall’abbraccio e mi porge la mano

“io sono Elizabeth, per gli amici Beth”

“io sono Lexi, per gli amici Lexi”

La porta dietro di noi si apre e vedo un bellissimo ragazzo, alto, muscoloso, una maglia che fa intravedere i tatuaggi e una giacca in jeans. Sono impressionata.

Don't lie to me //Harry Styles//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora