Quando quella sera tornò a casa, Paolo trovò sua madre seduta vicino al tavolo con le mani sul volto, in lacrime. Quando lo vide, lei si asciugò velocemente gli occhi e fece finta di non aver mai pianto.
- Mamma?
- Tesoro, sei tornato presto.Paolo si sedette accanto a lei, poi sospirò.
- Ti è arrivata la notizia che vendono la spiaggia? - Chiese lui.
- Come lo sai? - Rispose lei, sorpresa.
- Il padre di Eric.
- Ah...
- È per questo che piangevi?Lei non rispose. Lui le offrì una sigaretta, ma lei lo guardò con fare arrabbiato. - Lo sai che non fumo più! - Disse. Poi Paolo si passò la sigaretta tra le labbra e l'accese. I due stettero in silenzio per un po'.
- Non volevo questa vita per te... - Esordì Veronica, con sconsolatezza.
- Ma di che stai parlando?
- Non volevo questa precarietà... Nè questo schifo di casa che sta cadendo a pezzi. - Poi iniziò di nuovo a piangere.
- Mamma, mamma... - Disse Paolo, poggiandole una mano sulla spalla, - questa vita, con te, è la migliore che potessi avere!Lei sorrise. - Sei dolce, - Rispose. - Ma sai benissimo che se chiudono il bar, noi non avremo più niente.
- Si risolverà tutto, mamma.Quella notte, Paolo non riuscì a dormire. Quando arrivò l'alba si alzò dal letto e, perse le speranze nel sonno, decise di andare a fare una passeggiata in spiaggia. L'alba era uno dei momenti più belli per andarci, perché non c'era mai nessuno. Si mise le scarpe, una maglietta e corse verso la spiaggia. Il sole era sorto da poco e l'unico rumore che si sentiva era il canto degli uccelli. Su di un lato della spiaggia c'era un ponticello in legno che si collegava alla parte degli scogli e Paolo ci andò. Ma con sua grande sorpresa, vide che c'era già qualcuno lì, seduto ad ammirare il mare. Quando si avvicinò, scoprì che si trattava di Pier.
Paolo gli si sedette accanto, prendendo Pier alla sprovvista.
- Ehi!
- Ciao Pier.
- Che ci fai qui a quest'ora?
- Non sono riuscito a dormire stanotte.
- È successo qualcosa?
- Non mi va di parlarne. E tu, che ci fai qui a quest'ora?
- Io mi sveglio sempre all'alba.
- Ah.Pier si sentiva imbarazzato per quello che era successo la sera prima.
- Paolo, comunque... Mi dispiace per ieri, se ti ho ignorato quando ci siamo incrociati per strada. Ma vedi, c'era mio padre, e...
- E allora?
- Lui non poteva sapere che avevo conosciuto qualcuno. Quando ci siamo conosciuti, ieri, io ero uscito diciamo di nascosto. E quindi...Paolo sospirò, ma comprese quello che Pier voleva dirgli. Anche lui aveva vissuto quegli stessi problemi, qualche anno prima.
- Tranquillo. - Disse. - Ti perdono! - E poi gli sorrise.Pier si sentì rasserenare il cuore.
- Ehi, ti va di fare un bagno? - Fece Paolo.
- Adesso?!
- Si!
- Ma non ho il costume da bagno.
- Neanchio! Ce lo facciamo nudi. Che c'è, ti vergogni?
- No...Cinque minuti dopo, Paolo e Pier erano nudi nell'acqua fredda del mare al mattino. Ci volle poco che i loro corpi si avvinghiassero l'uno all'altro. Le loro mani toccavano il corpo dell'altro in ogni punto, amando e adorando ogni centimetro di pelle bagnata. Paolo portò la mano tra le gambe di Pier, appoggiando il suo palmo sul pene di lui. Poi lo strinse tra le mani e lo massaggiò con forza. Pensò che Pier era stupendo, con i capelli bagnati portati all'indietro e le labbra socchiuse. Vennero insieme, sempre in mare.
Di lì a poco, il sole si fece più in alto nel cielo e i due ragazzi uscirono dall'acqua e si rivestirono.
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Al tramonto o all'alba
Teen FictionPaolo e Pier appartengono a due mondi diversi. Paolo vive a Bagnola insieme a sua madre, la quale gestisce un bar sulla spiaggia aperto solo nel periodo estivo. Pier é figlio di un ricco imprenditore che sta costruendo uno sfarzoso Hotel balneare...