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In un piccolo paesino da qualche parte sulle coste pugliesi c'era una volta una spiaggia chiamata Baia Dei Sogni. Vista da lontano, altro non era che una grande spiaggia di mare come ce ne sono molte altre; ma bastava avvicinarsi per notare la sua particolaritá: la sabbia era rosa.

Sotto al sole del mattino questa cosa non si notava; la sabbia sembrava semplice sabbia bianca. Ma quando si bagnava, come accade sulla linea di fior d'acqua, assumeva subito una meravigliosa sfumatura corallina. Al tramonto o all'alba, la spiaggia diventava completamente rosa.

Gli abitanti di Bagnola, la cittadina nella quale si ergeva, avevano trovato nella Baia Dei Sogni la loro fortuna. Il fenomeno della "spiaggia rosa", come veniva chiamata, aveva fatto crescere la popolaritá del posto, e dunque il suo turismo. Con gli anni, numerose attivitá balneari erano sorte attorno alla Baia e questa era diventata la principale fonte di sostentamento per alcuni abitanti del posto. Tra questi, c'era Veronica D'Anzi, la madre di Paolo.

Veronica gestiva un piccolo bar sulla spiaggia, che era aperto solo nel periodo estivo. Durante il resto dell'anno, faceva lavoretti temporanei, come la badante agli anziani o la donna delle pulizie e tuttosommato riusciva a tirare avanti; ma questo soprattuto grazie alle rendite che derivavano dai guadagni estivi del bar.

Da quando suo marito era andato via di casa, lasciando malamente lei e suo figlio, Veronica faceva di tutto per assicurarsi il benessere di Paolo, che era adolescente e doveva ancora diplomarsi.

Paolo era consapevole degli sforzi che sua madre faceva per mantenerlo, e spesso si sentiva in colpa. In un certo senso, era merito suo se suo padre li aveva lasciati: quando quest'ultimo aveva scoperto dell'omosessualitá di Paolo, era andato su tutte le furie e aveva litigato pesantemente con sua moglie, la quale invece difendeva il figlio. Questo aveva fatto in modo che l'uomo non volesse avere più niente a che fare con loro due e se n'era andato via. A Paolo non mancava affatto suo padre, che oltre a non averlo accettato era anche sempre stato violento sia con lui che con sua madre; ma nonostante ciò, si sentiva responsabile per gli eccessivi sforzi che sua madre faceva per riuscire a pagare le tasse.

Anche Paolo, durante l'inverno, faceva dei lavoretti per aiutare sua madre, come il cameriere o il lavapiatti nei fine settimana. Aveva anche più volte pensato di lasciare la scuola per trovarsi un lavoro a tempo pieno, ma sua madre si era sempre arrabbiata quando lui le proponeva questa idea. Lei ci teneva molto al fatto che lui finisse gli studi, e che magari, un giorno, potesse trovarsi un buon lavoro in una cittá migliore di quella in cui vivevano. E soprattutto, voleva che lui vivesse la sua gioventù al meglio.

E Paolo, la sua gioventù, se la viveva. Per quanto fosse possibile per un adolescente omosessuale in una microscopica cittadina del sud Italia.

Paolo era alla costante ricerca di rapporti sessuali. In cittá, aveva un paio di ragazzi con cui potersi divertire; uno di questi era Riky, uno dei suoi migliori amici. E poi c'era un tale Simon, che però non era dichiarato ed era pure fidanzato con una ragazza. Ma Paolo voleva di più; spesso invidiava i suoi coetanei etero, per i quali era invece così facile conoscere persone della propria etá con cui scopare. Bastava andare in un bar, scambiarsi un'occhiata e via! Ma per Paolo no: Paolo doveva ritenersi fortunato per aver trovato Riky e Simon, senza i quali sarebbe ancora vergine. E l'amore? L'amore per lui era un sogno innarrivabile.

Per questo ricorreva all'uso di alcune app di incontri. Era iscritto a un'app chiamata Grindon, che lo aveva aiutato a trovare qualcuno di nuovo da portarsi a letto. Questo accadeva soprattutto in estate, quando arrivavano in cittá certi turisti, perfetti per una botta e via: Paolo ne aveva conosciuti di ridicoli. Alcuni più giovani, altri meno giovani, quasi tutti fidanzati con donne o addirittura sposati. Molti di loro non erano neanche di suo gradimento: ma doveva accontentarsi, perché era tutto ciò che poteva permettersi. Anche se ogni volta, dopo un'incontro occasionale in cui aveva fatto sesso, si era sentito molto triste. Ed era andato sulla spiaggia a fumare da solo, guardando le stelle e sperando che magari, chissá, un giorno o l'altro uno di quei ragazzi conosciuti su Grindon sarebbe stato il grande amore della sua vita.

All'inizio dell'estate dei suoi diciotto anni, Paolo aveva totalmente seppellito la speranza di trovare l'amore.

Ma fu proprio allora, che conobbe Pier.

Al tramonto o all'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora