La dominatrice dei venti

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Il vento la accarezzava.

Il vento le dava la mano.

Il vento la accompagnava in quella danza celestiale che nessuno sarebbe stato in grado di eguagliare.

La figura di T/n vibrava nel cielo...

Da quanto tempo le sue gambe non avevano abbandonato il terreno .

In quel momento il corpo della ragazza era pervaso da una sensazione unica...e lei era avvolta da una luce fioca, dovuta al sole che stava per tramontare.

Intanto due occhi celestiali la guardano , senza mai distogliere lo sguardo .

Gojo Satoru non pronunciava parola, a differenza di Itadori, Nobara e Megumi.

In primi due in questione dicevano parole senza senso, meravigliati da una tale tecnica maledetta di cui non avevano mai sentito parlare.

Megumi invece sussurrò:" È lei. Non è vero, Gojo-sensei?"

Ma il diretto interessato non rispose.

Non aveva nessuna intenzione di perderla d'occhio.

*Non avrei mai immaginato che dietro quel viso serio e timido ci fosse la sciamana dominatrice dei venti * e mentre l'uomo pensava ciò , sul suo viso andò formandosi un sorriso più che innocuo.

T/n non dava più importanza a niente .

"Lascia i problemi laggiù. I problemi, i dolori, le sofferenze che animano la tua vita... lasciali.

Sii leggera come l'aria. Sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa accada .

Ricorda, quando vuoi fuggire dalla realtà, anche per qualche istante, rifugiati fra le nuvole e vedrai che nessuno potrà raggiungerti"

T/n, con gli occhi chiusi, ripeteva queste parole.
Le stesse che sua nonna le sussurrava nell'orecchio quando scappava di casa e dai suoi genitori.

Anima e corpo della ragazza volteggiavano in aria come piume.

Le palpebre della ragazza si abbassarono, e lei si lasciò andare.

Si lasciò cullare dalla leggera brezza che la riportò tra le sue braccia, su quella sedia a dondolo che ora era vuota, in quella stanza .

In quella casa.

Le mani sfioravano quelle masse soffici e umide.

I capelli seguivano la direzione del vento , lasciando totalmente scoperto il viso di T/n.

I suoi pensieri viaggiavano e si facevano trasportare ...e dopo essere riemersa dai ricordi, apre nuovamente gli occhi.

Il cielo era un dipinto che non poteva non guardare.

Sorride.

Lui... le raccontò che a colorare il cielo era una dea dai lunghi capelli e dalla carnagione scura.

La donna, ogni mattina, saliva sul suo carro e grazie ad un pegaso dorato dipingeva il cielo con svariati colori.

Portava con sé una tavola e ad ogni ora del giorno immergeva il suo grande pennello in uno dei colori.

Il suo preferito era il blu notte:

la dea riteneva che il blu fosse un colore solitario e freddo; così decise di fargli conoscere il bianco...

Da quel giorno il cielo , di notte, non era più solo.

Perché la luna e le stelle erano con lui.

Non gli importava se le persone sulla terra guardavano solo loro.

Non gli importava se gli scienziati di tutto il mondo pensavano che fossero più affascinanti da studiare.

~ Gojo x Reader ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora