Settimo capitolo.

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Quel giorno non fu solo Sirius a pensare al fratello, ma quando tutti gli ospiti erano andati via, Lily si era rintanata nella stanza da letto e aveva ripensato a quella mattina, e a quando era stata trattata male dalla sorella. Non era una novità, ma ogni volta faceva male come la prima volta. La rossa aveva provato ad integrare la sorella nella sua vita, ma Petunia non accettava quello che era, o meglio era invidiosa e si era lasciata mangiare dall'invidia. Lily ricordava bene quando a undici anni a Privet Drive era comparsa Minerva McGranitt sulla soglia della sua porta al numero 4 e le aveva detto che era una strega. 

I suoi genitori si fecero spiegare tutto quello che c'era da sapere, e mentre lei ascoltava rapita, Petunia guardava quella scena stupita. Pensava che anche lei come la sorella fosse una strega, ma quando lo chiese alla donna vestita di verde, si intristì. Lei non sarebbe mai stata come la sorella. E all'inizio aveva accettato il suo essere, poi era subentrata l'invidia, la gelosia e aveva fatto si che il loro legame si rompesse per sempre. 

L'incontro con Piton, non aiutò il loro rapporto, Petunia diceva alla sorella di stare lontano da quello strano bambino che non faceva altro che fissare la rossa senza batter ciglio. E lo aveva capito che gli piaceva la sorella, e anche lì si trovò ad essere gelosa della sorella. Petunia passava nove mesi a chiedersi cosa stesse facendo la sorella, e quando la sentiva raccontare del castello e delle materie ai genitori, sentiva di nascosto e trovava il discorso interessante, ma non l'avrebbe mai detto ad alta voce, così non disse mai della lettera che spedì al Preside della scuola per esser presa, e della risposta negativa che gli era arrivata.

Poi, la sorella si mise con James Potter, quando lo portò a casa, Petunia era già fidanzata con Vernon Dursley, e quella cena fu disastrosa. 

-Flashback-

Lily era nervosa, tra pochi minuti sarebbe arrivato il suo fidanzato e quello della sorella per una cena con i suoceri. Si era detta che tutto sarebbe andato bene e che non sarebbero stati disastri, ma sapeva che la sorella minore non gliel'avrebbe fatta passare liscia. Così, non appena sentì il campanello, andò ad aprire e si trovò davanti Vernon Dursley, il fidanzato grasso della sorella, lo fece entrare e il ragazzo non la salutò nemmeno. Vernon entrò in salotto e Petunia si avvicinò sorridente. Lo presentò ai genitori, che non furono molto felici della sua scelta. Ma finsero per quella sera. Poi arrivò James, con tutta la sua bellezza, i capelli scompigliati e vestito alla babbana.

I genitori quando lo videro, si comportarono diversamente, erano estasiati dalla bellezza del ragazzo e dalla sua gentilezza, che Vernon poteva solo sognare. Anche quello fu uno dei tanti motivi per cui Petunia odiò la sorella. James, si comportò benissimo, cercando in tutti i modi di non mettere in imbarazzo la sua ragazza, che teneva particolarmente a quella cena.

"Quindi James, giochi a Quiddich, mi ha detto Lily." -iniziò la conversazione il signor Evans, mentre la signora Evans portava l'antipasto in tavola. "Si, é la versione magica del calcio, anche se con qualche modifica." -rispose cordiale il ragazzo, e vide come il tricheco lo guardava spaventato. "Non esiste la magia, sono tante sciocchezze" -disse intromettendosi e portando su di se tutti gli sguardi. "Vernon, capisco che sei contrario, ma non puoi negare che esista. Mia figlia é una strega, e su questo posso esserne certa." -rispose adirata la signora Evans. Petunia guardò male la madre che aveva risposto male al suo fidanzato. "Signora Evans non si preoccupi, chi non fa parte del mondo magico tende ad essere scettico al riguardo, non mi offendo" -disse James cercando di evitare un litigio. 

Lily gliene fu grata e gli strinse la mano da sotto il tavolo, si stava comportando bene ed era sollevata. "Ragazzo, come va mia figlia negli studi?" -chiese la madre della rossa, evitando di incrociare lo sguardo della figlia e del genero. "Va alla grande, é la più brava del corso, subito dopo di lei, viene Remus, che studiano sempre insieme ed é il mio migliore amico" -rispose mentre prendeva del purè. "Siamo cos' fieri della nostra piccola Lily, quando scoprimmo che avesse i poteri magici, eravamo spaventati, ma quella donna che venne a casa nostra, ci spiegò che non c'era nulla di cui aver paura, e poi la nostra Lily ce lo dimostrò ogni estate." -continuò il signor Evans sorridendo alla figlia, che arrossì per tutti quei complimenti.

"Come é nata la storia tra voi due?" -chiese Vernon, volendo avere l'attenzione su di sé. "Sono stato sette anni a corteggiarla, non é stata una strada facile, era così seria, così severa che quasi stavo per cedere, poi la invitai di nuovo al villaggio di Hogsmeade e quando accettò, pensavo che stessi sognando. Mi ha fatto penare tanto." -rispose e sorrise alla fidanzata. "E sei amico anche di quel ragazzo, Severus?" -chiese la signora Evans. "No, siamo nemici. Non ci siamo mai sopportati" -rispose di nuovo dicendo la verità. "Ancora non abbiamo capito perché Lily ci ha litigato" -disse il signor Evans. "Papà te l'ho detto mi ha offeso e abbiamo chiuso." -rispose la rossa non volendo pensarci mai più a quella volta che il suo ex migliore amico la chiamò mezzosangue. 

"Si, ma non ci hai detto come ti ha offeso" -disse sulla difensiva il padre, sempre più curioso. "Sicuro qualcosa che la rispecchiava, immagino" -sputò con rabbia Petunia, che era gelosa che i genitori stessero chiedendo solo le cose a James e non al suo fidanzato, si sentiva messa da parte. James vide la sua fidanzata restarci male e nascondere gli occhi lucidi. "Scusami Petunia, Lily é una grande donna, simpatica, generosa, e non vedo nessun altro aggettivo dispregiativo che la possa descrivere." -rispose prendendo le difesa della sua ragazza. "Già che é una di voi é tutto dire, poi si é messa con te, pessimi gusti" -rispose Vernon volendo anche li difendere la fidanzata. James, sentì le mani tremare, voleva colpirlo alla babbana ma si trattenne. "Se la cena deve continuare così con voi due che offendete Lils, la porterò a casa mia." -disse serio ai due ragazzi. 

I genitori misero a tacere Petunia e il fidanzato, che andarono via furiosi. Lily si diede la colpa e andò in camera sua. James rimasto con i suoceri, sospiro. "La tratta sempre così?" -chiese e quando li vide annuire, si scusò e salì nella stanza della sua ragazza, che stava piangendo con il viso nel cuscino. 

-Fine flashback-

Dopo quella cena, non si videro mai più tutti insieme, al matrimonio Petunia non si presentò e nemmeno alla nascita di Harry, aveva chiuso del tutto con lei. Lily, si chiedeva dove avesse sbagliato, e i suoi amici e le sue amiche gli dicevano sempre che non era colpa sua, ma della sorella. Era più semplice pensare a quello, ma sapeva che in parte era colpa sua, che l'aveva messa sempre nell'ombra, senza farlo con cattiveria, ovvio. "Lils" -venne riportata alla realtà dal marito, che si era steso al suo fianco e la stava guardando. "James" -disse e si strinse al marito, che la strinse forte. "Come sta Sir?" -chiese alzando il viso verso quello dell'uomo. 

"Con lui ora ce Harry. Saprà cosa fare, ma ora dimmi a cosa pensavi. Eri triste" -disse il marito preoccupato. "Pensavo a Tunia e a come ci ha trattato questa mattina. " -rispose e venne stretta di più. Poi si sentì prendere il viso e il marito la baciò dolcemente. "Non pensarci, starai solo male" -disse staccandosi di poco e tornando a baciarla con trasporto. 

Si coprirono con il lenzuolo e fecero l'amore, Lily amava stare tra le braccia di James, la proteggevano e le davano calore. Sposare il marito era stata la scelta migliore che potesse fare e desiderava dargli un altro figlio. "Stai di nuovo pensando e non mi stai dando attenzioni, potrei morire" -disse il marito e la guardò sorridente. "Stavo pensando di fare un altro figlio" -disse mentre gli accarezzava il viso e lo vide sorridere maggiormente. "Allora diamoci da fare" -e ripresero a fare l'amore. Si, era l'uomo adatto a lei. 

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