Sesto capitolo.

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Sirius si sedette con i ragazzi e prese a giocare con loro, mentre James e Remus erano usciti per comprare qualcosa per il pranzo, e Lily si era andata a sedere sulla sdraio in giardino ripensando a ciò che aveva appena visto. "Sirius quella non la puoi comprare" -disse Hermione e vide l'uomo mettere un broncio. "Ma perché?" "Perché non é in vendita e non hai abbastanza soldi" -rispose Harry divertito. "Allora compramela tu" -disse l'uomo "Nah, non si gioca così" -e dovette scappare dall'uomo che aveva estratto la bacchetta. 

Harry corse per la cucina e poi salì le scale chiudendosi nella sua stanza e bloccando la porta, sentiva i passi dell'uomo salire le scale e le risate in sottofondo. Poi, la porta venne aperta e si trovò bloccato tra il muro e il padrino, che gli stava sorridendo. "Sei in trappola" -disse l'uomo e Harry sorrise. Poi, portò le mani intorno al suo collo e lo baciò, l'uomo ricambiò il bacio e con il piede chiuse la porta. Lo prese in braccio e lo spinse sul letto, cadendo su di lui senza staccarsi dal bacio. Harry lasciò che la lingua esperta del padrino entrasse a contatto con la sua mentre aveva portato le mani sotto la maglia del padrino e stava accarezzando la schiena. Sirius si staccò e lo guardò, notò che le labbra del figlioccio erano diventate rosse e gonfie e ci passò su un dito, che venne poi morso dal corvino. 

"Provochi?" -chiese Sirius stendendosi di nuovo su di lui, e portando una gamba tra le sue. "Forse, sta funzionando?" -chiese il corvino sorridendo. "Scoprilo tu stesso" -rispose l'uomo e poi vide la mano del figlioccio testare la patta dei jeans che aveva indossato e lo vide arrossire. "Decisamente" -rispose il corvino e lo tornò a baciare con trasporto, senza togliere la mano. Si sentiva vivo, aveva la stessa adrenalina di quando uccise Voldemort. "Harry, andiamoci piano" -fermò la sua mano che stava entrando a contatto con i boxer e lo vide imbronciarsi. 

"Sei noioso" -disse il corvino e Sirius rise tornando a baciarlo. "Non ce gusto se corriamo, no?" -disse e poi si alzò dal letto prendendolo per mano. Una volta sistemati, tornarono in cucina e videro che James e Remus erano tornati. Harry vide la madre ai fornelli e i suoi amici in giardino che giocavano con la palla. Si unì a loro mentre Sirius si sedette al tavolo insieme agli amici. "Sir, James mi ha raccontato" -disse Remus, e Sirius lo guardò senza capire, poi guardò il fratello e sbiancò. Che li aveva visti? "Sir, non sono arrabbiato, non fare quella faccia. Harry é maggiorenne e sa cosa vuole nella sua vita." -disse James trovandolo ironico. 

Sirius lo guardò e riprese colore in viso. "Sicuro?" -chiese e vide anche Lily annuire. "Si, Sir. Sappiamo che sapresti trattarlo come si deve, ci tieni davvero a lui. Anche se non avevo mai capito che fossi gay" -rispose Lily sedendosi al tavolo. "Sono bi, non gay." -precisò l'uomo più tranquillo, mentre guardava Harry ridere con i suoi amici. "Guardatelo, sei nauseante" -lo prese in giro James e Sirius gli colpì il braccio. 

Harry, intanto stava giocando con la palla e si sentiva spensierato, stava finalmente vivendo la vita che avrebbe sempre voluto vivere. "Allora, Harry." -iniziò Fred quando finirono di giocare e sedendosi sul prato. "Dimmi Fred" -disse il corvino che si era perso a guardare il padrino che rideva con i genitori. "Cosa ce tra te e Sirius?" -chiese Fred guardandolo divertito. "Nulla, perché?" "Perché abbiamo visto come lo guardi e quando siete tornati giù avevi le labbra gonfie, non siamo ciechi" -disse George e rise quando lo vide sbiancare. "Okay, lo ammetto." -disse sconsolato. "Non è mica un problema per noi, l'amore é amore no?" -disse Hermione scompigliandogli i capelli. E i due gemelli non possono che essere d'accordo. 

"Allora, visto che ne stiamo parlando, ce qualcosa che voi due dovete dirci?" -chiese il corvino malandrino ai due gemelli. "No, non sappiamo di cosa stai parlando" -disse George divertito. "Certo, vi lascio in pace solo perché vedo che il pranzo é pronto, ma non è finita qui" -disse Harry alzandosi e seguito in casa dagli altri. Si sedettero al tavolo e il pranzo venne servito. "Signora Potter questa pasta é buonissima" -si complimentò Ron, che era di buona forchetta. "Chiamami anche Lily, e grazie." -rispose la donna e poi mangiarono parlando dei loro anni ad Hogwarts aggiungendo sempre più contenuti. 

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