Bonus

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<Jimin...> Jimin è sulla porta e guarda prima il piccolo che ho tra le braccia e poi me, non riesco a trattenere le lacrime vedendolo lì, indeciso se avvicinarsi o meno. Ci pensa mio padre a smuovere la situazione dandogli una leggera pacca sulla spalla, lui lo guarda con i suoi profondi occhi scuri <Noi usciamo a prendere delle cose per il piccolo - papà gli fa un largo sorriso rassicurante - avete tante cose da dirvi.> Esce portando con sé mia madre ancora sotto shock per il suo arrivo. Lo guardo con un sorriso tirato <Posso?> mi dice con un fil di voce, non lo avevo mai visto così insicuro,  annuisco, Jimin si avvicina con circospezione senza mai distogliere gli occhi da entrambi. Si siede piano sul letto, è così magro, con le occhiaie, non sembra neanche più lui, è come se in questi nove mesi fosse cresciuto in un sol colpo. <Vuoi...tenerlo?> gli dico indicando il bambino. Si indica con la faccia interrogativa ed io annuisco, terrorizzato scuote la testa ma lo rassicuro  <Piccolo Jimin, ti presento Jimin, il tuo papà - dico sorridendo al piccolo che ho tra le braccia - ora fai il bravo che se no lo spaventi!> Jimin mi guarda di traverso <Non ho paura. È così piccolo.> con delicatezza lo adagio tra le braccia del mio moro, ora ha il suo colore naturale ed è senza trucco, con l'aria stanca ma, per me è sempre l'uomo più bello del mondo anche se non mi vuole più. <Come stai?> mi chiede con un fil di voce <Io? Ora bene, mi ha fatto penare questo birbante...> gli dico con un bel sorriso ma lui si irrigidisce <Perché?> la voce è bassa e spezzata dal pianto che cerca di nascondere <Come sempre...fai le cose di testa tua... non... mi, hai detto niente. Perché...non mi hai permesso...di vedere il nostro bambino.> mi fa male il petto a sentire le sue parole <Jimin... Io... L'ho fatto per te... per la tua carriera...> mi guarda assottigliando gli occhi <È la mia carriera...- mi dice con voce bassa in satoori - mia! E tu, non dovevi decidere per me!> lo guardo dispiaciuta <Io... ti amavo, volevo costruire la nostra famiglia, come Yoongi-hyung e Lya...> mi spezza il cuore sentirlo parlare al passato, ma è giusto, l'ho abbandonato, l'ho deluso e fatto soffrire <Io... Hai ragione... - gli dico con un groppo in gola - ti ho deluso, ti ho abbandonato...> il piccolo inizia a piangere e Jimin terrorizzato me lo passa subito <Vu... Vuole te... Forse... Ha fame...> sorrido nel vederlo così impaurito ma premuroso verso il mio... Nostro bambino. Prendo il piccolo Jimin tra le braccia e la porta della camera si apre, l'infermiera è venuta per prendere il piccolo. Lo posiziono nella culletta e lo porta via. <Dove lo porta...> mi chiede apprensivo <Deve fare delle visite di routine, tranquillo...> gli prendo la mano per rassicurarlo e il mio cuore inizia a battere come impazzito. Ora siamo soli, come non accadeva da tanto, oramai è troppo tardi. <Y/N - mi stringe la mano e i nostri sguardi si incontrano - Y/N, mi sei mancata!> abbasso la testa per non fargli notare le lacrime che sono pronte ad uscire, non ho il diritto di dirgli nulla, piano mi si avvicina e con la mano libera mi alza il viso. Mi mordo le labbra per impedirmi di piangere, una lacrima però sfugge al controllo. Jimin non distoglie i suoi occhi dai miei <Jim...> non riesco a finire di pronunciare il suo nome che sento le sue morbide labbra muoversi sulle mie. Per un istante sgrano gli occhi e resto impassibile ma aumenta la presa su di me facendomi sciogliere in un lungo bacio d'amore. Entrambi ci stacchiamo con il fiato corto <Mi ami ancora?> gli chiedo con un fil di voce ad un centimetro dalle labbra <Non ho mai smesso e mai smetterò.> le lacrime cadono a fiumi ma sono lacrime di gioia, senza mai abbassare lo sguardo prende qualcosa dalla tasca <Lo hai dimenticato a casa. Vuoi ancora sposarmi? Accetto solo una risposta affermativa.> annuisco mentre mette l'anello al dito.

<Sei bellissima!> mi dicono in coro Angy e Lya, nei loro magnifici abiti da damigelle, assieme alla mia sorellina

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<Sei bellissima!> mi dicono in coro Angy e Lya, nei loro magnifici abiti da damigelle, assieme alla mia sorellina. Mi guardo allo specchio ancora una volta e devo convenire con loro... Questo abito mi fa uno schianto! Chi sa che faccia farà Jimin!
Finiamo di prepararci giusto cinque minuti prima che i testimoni, Namjoon, Jin e Yoongi per me, bussino alla porta assieme ad un'emozionatissimo papà. <Sei pronta?> <Wow!  Non si direbbe che hai avuto un figlio!> guardo il leader scuotendo la testa, è sempre il solito Namjoon! Jin di rimando inizia a ridere come una foca e Yoongi non sa più dove nascondersi. <Sono pronta!> dico decisa mentre prendo il braccio di mio padre che vagamente ha intuito il discorso di Joon <Noi ti aspettiamo nella sala.> Yoon trascina il fantastico duo nella sala dove si terrà la cerimonia. Yoon trascina il fantastico duo nella sala dove si terrà la cerimonia. Non riesco a trattenere delle lacrime per l'emozione <Ti senti tranquilla?> annuisco e siamo pronti. La sala è gremita non solo di invitati Vip o meno ma anche di bodyguard e sicurezza privata, il piccolo Jimin, bello come il sole l'ho affidato alle cure di mia madre, ora ha sei mesi ed è un bambino allegro e pieno di vita, tutto suo padre quando ride, gli spariscono gli occhietti. La lunga passerella ha un tappeto bianco, due meravigliosi archi di fiori bianchi e rosa, anche sui lati ci sono fiori e tutte le poltroncine dove sono accomodati tutti gli invitati. Abbiamo limitato i fotografi, la HYBE pubblicherà delle foto scelte e soprattutto dove non si vede la mia faccia, papà mi accompagnerà fino al primo arco, poi dovrò percorrere la lunga passerella sola. Eccolo, riesco a vederlo, al suo fianco Hoseok, Taehyung e Jungkook, incateno il mio sguardo al suo, tiro un gran respiro ed inizio il mio percorso verso il mio futuro. Sono quasi arrivata, sui lati i miei genitori in abiti tradizionali coreani, anche il piccolo Jimin ha il suo completino, poi le mie amiche e mia sorella che mi guardano sorridenti, sull'altro lato i genitori del mio amore e suo fratello, tutte le persone che fanno parte della nostra vita sono lì a guardarci, ho paura, sento la gola che si chiude e mi manca il respiro, poi la sua voce <Y/N...> di nuovo i miei occhi si uniscono ai suoi e tutto passa, riprendo quei pochi passi che ci separano.

Ci spostiamo in una grande sala dove si tiene il pranzo seguito dalla festa da ballo, i ragazzi cantano alcune canzoni romantiche, facciamo il primo ballo da marito e moglie.

Finalmente è tutto finito, io e Jimin finalmente siamo sposati, abbandonati ospiti, abiti da cerimonia e fotografi restiamo solo noi, un uomo e la sua donna, la nostra prima notte di nozze, il nostro nuovo appartamento, il nostro letto...

<WEEEEEEEEEEEEEEEEE>

Entrambi sgraniamo gli occhi il piccolo Jimin richiede le nostre attenzioni e noi da bravi genitori accorriamo immediatamente.

QUALCOSA DI INASPETTATO pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora