Verde speranza e blu cielo

La fine

Ogni sera, per due settimane, i due detenuti ed il soldato si sono incontrati di nascosto.

«Quindi, ricapitoliamo. A mezzo giorno, quando ci sarà il cambio della guardia, voi dovrete trovarvi sul lato est del campo. Negli ultimi tempi io stesso mi sono occupato di danneggiare la recinzione, non avrete problemi a passare oltre» ripete Niall.
Louis ad Harry annuiscono.
La speranza nei loro cuori si è accesa e fremono all'idea di poter fuggire dal campo.
«Poi arriva la parte difficile: ci sono duecento metri di terreno dove sarete completamente scoperti. Dovete corre il più veloce che potete, dovete correre perché la libertà è lì a braccia aperte, dovete correre per raggiungere il vostro futuro, dovete correre perché vi amate» li incoraggia Niall.
Diamine, vuole dare a quei ragazzi ciò che non ha avuto lui. Devono farcela.
«E poi?» chiedere Harry.
«Dopo di che» riprende il soldato «arriverete nella fitta boscaglia. Per attraversarla tutta ci vorrà una giornata di cammino. Appena sarete fuori troverete un soldato, Liam, ad aspettarvi».
I due ragazzi annuiscono.
«Ora mangiate, su»

Quando i loro stomachi sono pieni e la notte sta per passare il testimone al giorno i tre si salutano.

«Se tutto va bene, ragazzi, questa è l'ultima volta che ci vediamo» esordisce Niall. E nella sua testa "anche se va tutto male" aggiunge. No, basta. Non ci vuole pensare.

Louis lo stringe in un abbraccio ed Harry si unisce poco dopo.

A prescindere da come andrà quell'uomo ha messo a repentaglio la sua vita per aiutarli - Harry non vuole pensare a cosa sarebbe successo se li avessero scoperti.

Qualche ringraziamento e lacrima dopo, Harry e Louis sono fuori dalla cabina di un soldato dal cuore buono che non vedranno mai più, pronti a correre per l'ultima volta verso i loro dormitori.

***

Mezzo girno. La campana del campo suona.

È il momento.

Harry e Louis si guardano negli occhi.
Controllano che sia via libera. Scattano verso la recinzione.

Proprio come indicato da Niall la recinzione è danneggiata. Un bambino ci può passare. Ma lo può fare anche un uomo che ha passato mesi in un campo di concentramento. O un uomo disperato e pronto a tutto. O un innorato.

I due, strusciando nella terra, superano il filo di ferro e sono fuori.

Ma il tempo è trascorso perché poi volte i loro indumenti sono rimpasti impigliati nel ferro. I soldato stanno tornando, li vedranno.

Louis si alza ed aiuta Harry.

I due iniziano a correre.

Qualcuno urla. Li hanno visti.

Con il cuore in gola si prendono per mano e cercano di correre il più velocemente possibile.

Un metro.
Dieci mentri.

Si stringono così forte che le loro nocche sono bianche. Ma cosa importa.

Stanno correndo verso la libertà. La libertà di vivere, amarsi e pensare con la loro testa.

Mancano poche decine dietro prima che arrivino alla boscaglia, quando i soldato iniziano a sparare i primo colpi.

Harry urla. Non è stato colpito, però.
Louis si gira «amore, non mollare ore».
«Ti amo, Louis!» gli risponde il riccio gridando.

Non sono stato feriti ma entrambi lo sentono. La fine è vicina.

Corrono disperati perché la salvezza è a pochi metri da loro.

Mancano venti metri quando Louis cade a terra, un proiettile gli attraversa il petto.

Harry assiste alla scena. Tutto succede a rallentatore nella sua testa.
Louis lo guarda e si accascia a terra. I loro occhi si incontrano.
Anche Harry viene colpito. Senza lasciare la mano del suo ragazzo, finisce riverso sul prato.

«Louis» lo chiama. Un colpo di tosse gli fa sputare sangue. Spera che Louis si giri. Vuole guardare i suoi occhi ancora una volta. Vuole portare con se, ovunque stia andando, il ricordo di quelle pietre preziose che sono gli occhi di Louis.

Il ragazzo si gira. Tira verso di se le loro mano intrecciate e bacia una ad una le dita di Harry. Le lacrime gli scorrono sul volto sporco e finiscono nell'erba.

«Ti amo, Harry»

«Ti amo, Louis»

E così, il verde speranza degli occhi di Harry muore, riflettendosi negli occhi azzurri di Louis, azzurri come il cielo sopra di loro.

Fine