Cap 6| Al Crepuscolo

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Mi nascosi tra i miei compagni più alti, cercando di passare inosservata. Evitando così di non fare una delle mie solite figuracce. Il preside stava parlando, facendo il suo solito discorso di inizio anno. Non lo ascoltavo, cercavo Harry e i miei amici con lo sguardo.
Si sentirono, durante il discorso di Silente, dei colpi di tosse che attirarono finalmente la mia attenzione. Una donnina ,più bassa di me, si alzò e si diresse verso il leggio di Silente. La donna era vestita tutta in rosa. I capelli corti e marroncini venivano coperti da un cappello altrettanto rosa. Non riuscivo a guardare quella donnina robusta. Ma feci attenzione al suo discorso.
<<Che grande Delizia vedere le vostre faccette felici che mi sorridono!>> - Partiamo già male!-
<<Sono certa che tutti diventeremo degli ottimi amici. Il Ministero della Magia, ha sempre considerato l'istruzione di giovani streghe e maghi come di vitale importanza. Sebbene ogni preside abbia portato qualcosa di nuovo a questa scuola storica>> Guardo Silente e chinò il capo verso il basso. La sua voce era così acuta che dava fastidio alle mie orecchie. <<Il progresso, per amore del progresso, deve essere scoraggiato. Preserviamo ciò che deve essere preservato>> Prese la sua bacchetta e la puntò verso di me. Tutta la scuola si girò e la mia piccola compertura saltò. Non so che incantesimo pronunciò ma dopo poco avevo la mia divisa addosso. Mi guardò con uno sguardo sprezzante e pernsai per un istante di essere morta. Diventai rossa dalla vergogna. Gli occhi della scuola erano ancora fissi su di me, ma poi decisero di tornare a fissare la Umbrige. <<...perfezioniamo ciò che può essere perfezionato. E sfrontiamo pratiche che dovrebbero essere proibite.>> Disse l'insegnante finendo il suo discorso "educativo". I professori applaudirono e molti studenti fecero lo stesso - io non mi unì a loro-.
<< Quella lavora al ministero >> riferì Draco. Era arrivato da poco e non lo avevo nemmeno notato.
<<La odio>> mi lascia sfuggire quelle parole cariche di rabbia e risentimento mei confronti dell'insegante. Non parlammo molto durante il banchetto. Ne io, ne Draco, ne Pensy o Blaise avemo mandato avanti un discorso. Mi alzai e uscì a sistemare la mia roba nella nuova stanza. così forse sarei riuscita a placare i miei pensieri irriqueti.

La mattina dopo mi sveglia di soprassalto. Strinsi forte le lenzuola e diedi un pugno al materasso.  Non so se lo feci per disperazione o rabbia. Nel sogno c'era di nuovo lui, Akeros.

Mi trovavo di nuovo nella foresta. Questa volta non ero una preda che scappa dal caccioatore, ma un osservatrice. Mi nascosi dietro un albero e mi accovacciai. Nella sua toga nera c'era Akeros e affianco a lui, forse, un suo scagnozzo. Erano in piedi davanti a un falò. Poi il ragazzo iniziò a parlare: << Lord, la ragazza è scappata.>> Fece dei passi indietro come per evitare uno schiaffo.

<<Un altra volta Ethan>>Akeros sorrise compiaciuto. << Sai cosa significa?>>

<< Si, si mio signore>> rispose Ethan. Il ragazzo di tolse la magglietta, poi si inginocchio e poggio la guancia sul terreno umido. La sua schiena e le sue braccia erano ricoperte di... di ferite marchiate a fuoco.  Akeros prese un ferro incandescente e lo puntò contro la spalla di Ethan. Le mie gambre tremarono era come se quel dolore lo sentissi anche io. Mi trattenni dal non gridare.

<< Quella ragazza mi serve! E tu, Ethan, te la sei fatta scappare! E una ragazzina!>> abbaiò Akeros contro il povero ragazzo che tratteneva a fatica il dolore. << Era un compito facile!>>

<< Mi dispiace mio signore!>> riuscì a dire Ethan. <<Non succederà più>>

<< Lo credo bene, lei è una parte della mia Ascesa, senza di lei quello che sto facendo non mi servirà a niente.>>

<< Gloria a Dekomon! E Gloria a Kesea!>>

<<Già Dekomon. Tra poco arriverà e da quel momento in poi...>>

In quel momento mi mossi e un ramo si spezzò sotto i miei piedi. Merda.

<<Abbiamo un intruso qui.>> soghigno Akeros.

Poi mi svegliai con un dolore lancinante alla spalla. Mi alzai a fatica e controllai la sveglia. Mancava poco alle lezioni mi preparai per andare, ma prima di uscire mi accorsi che sul mio comodino giaceva un foglietto blu. Io di certo li non ho lasciato nulla. Lo afferrai al volo e lo portai con me. Le lezioni erano le solite: Prendi appunti li , presentati qui, fai un test d'ingresso là. Tutto come al solito. Alla fine delle lezioni andai nel luogo che preferivo. Il Lago nero. Un posto affascinante. Solo quando mi fui seduta sull'era fresca lessi il biglietto. 

"Ci vediamo al crepuscolo sulla torre di astronomia Rosier. Non mancare. "

All'inizio pensai che fossse solo uno scherzo. Ma alla fine decisi di andare a controllare.

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