Cap. 5| Vittimismo

28 3 0
                                    

Tutte l'estate passata a cercare di evitarlo, e a non pensare a lui. Volevo dimenticarlo , rimuoverlo come si fa con i ricordi più brutti, anche se non mi veniva bene. E ora è qui davanti a me che mi stringe un polso. Strattono via il mio braccio dalla sua presa e lo fisso negli occhi grigi.

<<Perchè?>> come una stupida è l'unica cosa che riesco a dire. << Cosa ci fai qui? >> riformulo per dare un senso preciso al mio perchè precedente. Distolgo lo sguardo dai sui occhi magnetici e la mia attenzione si posa sulla sua camicia bianca ben stirata e messa rigorosamente nei pantaloni. Riprendendo fiato mette una mano nella tasca dei pantaloni neri e tira fuori una lettera e me la porge. Non la apro subito -riconosco già dal tatto che quella è la mia lettera. La lettera per cui stavo per abbandonare i miei amici.-  mi concentro sul suo sguardo per cercare una spiegazione o delle scuse. Mi mordo il labbro per non dire nulla o sarebbero uscite solo cose terribili dalla mia bocca.

<<Credo che tu mi deva delle spiegazioni Draco.>> dico cercando di matenere la calma. I miei occhi però mi tradiscono e lo fulminano. Non mi guarda nemmeno più in faccia.

<< Se vui tornarci dobbiamo andare.>> Lo squadro fuoribonda, ma aveva ragione e questa cosa mi infastidiva ancora di più.

<<Sai smatrializzarti?>>chiedo a Draco. Gli chiederò spiegazioni più tardi a Hogwarts ,sul perchè la mia lettera c'è l'avesse proprio lui.

<< No.>>mi risponde. E ti pareva! Non arriveremo mai in tempo con qualsiasi altro mezzo.

<< E allora? Come se arrivato?>>

<< Con la scopa.>> Puntualizza lui con un espressione facciale che capisco al volo.

<<Oh! No! Io non salgo con te su quella scopa>> dico a voce troppo alta ripensando a miei ultimi mesi e a tutti i miei sforzi per evitare di scrivergli una lettera. Draco non è una persona raccomandabile e di solito riesce solo a far del male a tutte le persone che conosce.

<<Oh si!>> dice prendendo il mio trolley e portandolo verso la reception. Odio questa situazione e odio non conoscere del tutto Londra. Se fosse per me mi smaterializzerei da qualche parte li vicino , ma non conosco nulla non ho nessun punto di riferimento. Cerco di raggiungerlo il più velocemente possibile  quando sta per consgnare il mio bagaglio alla ragazza che si occupa di trasporto dei bagagli a malìa. Non faccio in tempo che lui tira fuori il portafoglio e paga al posto mio.

<<Non ho bisogno della tua carità!>> lo informo. E' seccante il fatto che lui mi abbia pagato una cosa che avrei potuto perfettamente fare da sola! Perchè lo ha fatto? Lo ignoro da praticamente tutta l'estate.

<< Non è carità! E' gentilezza.>> afferma con un sorrisetto fastidioso.

<< Ero perfettamente in grado di pagare da sola!>> sono irritata questo è ovvio.
<< Allora se era solo per gentilezza... >> continuo io. <<Io ti chiedo con gentilezza quanto hai pagato?>> volevo ridargli i soldi. Incrocia le braccia al petto e mi guarda.

<< Ti conosco. Sei una manipolatrice seriale. Ah! e io non ci casco>> dice trattenendo a stento un sorriso.

<< Mi hai dato della manipolatrice?>> domando io in tono scherzoso. Ridiamo. Questa è una delle cose che mi mancavano di lui. Sale sulla scopa e aspetta che io monti dietro di lui. Per un momento esito e guardo i suoi caopelli che vengono mossi dal vento.
<<Se vuoi prendere il treno dobbiamo fare in fretta>> Mi rimprovera. Mi riprendo da quell'immagine angelica dei sui capelli all'aria e gli occhi rivolti al cielo grigio. Salgo dietro Draco e gli stringo le mani attorno alla vita per non cadere. Riesco a percepire il suo ghigno sulle labbra.

Prova A ScappareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora