Orgoglio

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Oh, davvero, davvero fantastico!

Non solo Malfoy e i suoi cani da guardia avevano attaccato lui e Ron alle spalle, mandandoli a sbattere con la faccia al muro, ma quando loro avevano cercato di contrattaccare era arrivato Piton che li aveva puniti a priori senza sapere cos'era successo realmente!

E in quel momento, mentre Ron era costretto a lucidare tutti i candelabri della scuola sotto il controllo di Gazza, lui stava attraversando il corridoio del sotterraneo che portava all'ufficio del professore di pozioni.

Lo avrebbe sicuramente obbligato a pulire tutti i calderoni incrostati da far schifo fino a farli splendere... come minimo.

Quando entrò nella stanza però non trovò la pila di calderoni alta fino al soffitto che si era aspettato, ma l'insegnante gli fece cenno di chiudere la porta e di sedersi davanti a lui, senza alzare lo sguardo dai compiti che stava correggendo.

Harry obbedì, preoccupato per quella stranezza.

Appena si fu seduto, Piton posò la piuma sulla scrivania e intrecciò le dita sotto al mento, appoggiando i gomiti sul tavolo e guardandolo negli occhi con un sogghigno compiaciuto che fece rabbrividire lo studente.

-Immagino che si stia chiedendo quale sarà la sua punizione stasera, Potter- esordì l'uomo, senza però lasciar tempo ad Harry di rispondere. –Si da il caso che proprio oggi mi sia arrivata l'autorizzazione scritta e firmata del suo tutore che mi consente l'utilizzo di punizioni corporali come metodi disciplinari su di lei...- mostrò ad Harry un foglio di cui lui notò solo la firma: Vernon Dursley.

Il ragazzo scattò in piedi, furente e allo stesso tempo spaventato da quella rivelazione.

-Non può farlo! Il regolamento della scuola...- cercò di ribattere, venendo però interrotto.

-Il regolamento della scuola permette l'utilizzo di punizioni corporali se è presente un'autorizzazione firmata da uno dei tutori dello studente- mentì con assoluta calma Severus, guardando Harry negli occhi.

Quest'ultimo boccheggiò per un paio di secondi, alla ricerca di una soluzione o di un diversivo per guadagnare tempo, invano.

Il professore si alzò con calcolata lentezza, facendo il giro della cattedra per fermarsi davanti al ragazzo, che ora lo guardava negli occhi cercando di celare la paura dietro un'aria bellicosa.

-Le conviene collaborare, se non vuole peggiorare ulteriormente la sua posizione- gli consigliò mellifluo l'insegnante, sogghignando compiaciuto.

Harry reagì d'istinto, facendo la prima cosa che il cervello gli suggerì: estrasse la bacchetta. Non ebbe nemmeno il tempo di puntarla contro Piton perchè lui aveva già in mano la propria e non gli fu difficile disarmarlo.

Allora il ragazzo cercò di scappare, ma non riuscì neanche ad avvicinarsi alla porta che un incantesimo Impedimenta lo fece rotolare a terra.

Severus gli fu subito addosso, bloccandogli le braccia dietro la schiena e sollevandolo di peso.

-E' prevedibile, Potter...- gli sussurrò all'orecchio malignamente, scansandosi appena in tempo per evitare di essere colpito da una testata.

Gli torse dolorosamente un braccio, riuscendo finalmente a farlo stare fermo, sogghignando per il gemito di dolore del ragazzo.

-Questo futile tentativo di ribellione da parte sua le ha appena fatto guadagnare un'inasprimento della punzione... Le conviene arrendersi ed accettare la cosa...- per sottolineare l'avviso gli torse un po' di più il braccio, costringendolo a piegarsi in avanti e ad annuire con foga.

-Le ricordo, in ogni caso, che un qualsiasi comportamento che non mi sarà gradito peggiorerà la sua punizione- disse il professore prima di lasciarlo andare, arretrando di un passo.

Snarry è come la droga Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora