"La sofferenza è un'ottima nuotatrice;
non sarà mai possibile affogarla nelle lacrime."citAlina:
L'oscurità ci avvolse, e si chiuse dietro di noi al nostro passaggio. Non un raggio
di sole poteva penetrante questa fitta nebbia d'ombra che costituiva il Non Mare. Era come una nube di oscurità,
Intervallata da temporali che la rendevano quasi viva e palpitante.
Tutti si fecero silenziosi mentre la velasabbia proseguiva la sua rotta grazie ai Chiamatempeste. Potevo quasi sentire i respiri trattenuti e i nervi dei passeggeri tendersi, cercando di acuire gli altri sensi, dato che qui la vista era sfavorita.Poi una voce ruppe il silenzio opprimente che mi circondava.
"Puoi sentirli ?" Chiese il generale Kirigan accanto a me. Io mi voltai.
"Ancora nessun battito signore" rispose Ivan, mentre usava il suo potere per percepire l'avvicinarsi dei Volkra.
Avevamo appena superato il quinto segnavia.Ero irrequieta, cercavo di scorgere oltre la prua della nave eventuali mostri pronti ad assalirci. Sentii i primi versi di questi esseri mostruosi in lontananza.
"Arrivano" dissi a Kirigan. Lui rispose semplicemente "Si" guardando sereno il cielo oscuro.
Io ero agitata " È meglio che li distrugga ora" dissi continuando a guardarmi intorno.
"Come puoi farcela da sola?" Ringhiò stringendosi le mani. Lo guardai sentendo la mia rabbia crescere e coprire un po' la paura.
" In più, sarebbe un monumentale spreco di potere" disse guardandomi in viso giusto il tempo per chiarire a chi spettasse decidere. E si voltò di nuovo a sondare il nulla intorno a noi.Intravidi i mostri in volo farsi più vicini. Continuavo a guardarmi in giro agitata. Dissi quasi disperata "Fa qualcosa!" guardando Kirigan mentre provavo ad accendere il mio potere.
Lui si voltò verso di me prendendomi la spalla, "No. Ricordati chi comanda".
Sentii il suo potere sovrastare il mio, per poi creare una sfera abbastanza grande da circondare la nave, e formare un tunnel di luce tutto davanti a noi. Mi sentivo in balia della sua volontà. Vidi le persone presenti in coperta meravigliate davanti a questo spettacolo.
Lui mi sussurrò vicino all' orecchio
"Ora il tuo potere è mio", e dopo aver guardato il tunnel appena creato si girò verso i passeggeri.La nave proseguiva passando altri segnavia. Io mi sentivo sempre più oppressa e in ansia, chiesi " Perché fare solo una galleria? Tu hai me. Hai questo" dissi toccando l'amplificatore.
" Distruggi la faglia. Dicevi che potevamo farlo insieme" lo guardai quasi implorante.
Lui era di fronte a me in disparte dagli altri. Aveva gli occhi limpidi, e il viso rilassato mentre mi rispondeva semplicemente, come ad una bambina.
"E perché dovremmo distruggerla? È l'arma più potente che abbiamo."
Lo disse girandosi a guardare il Non Mare con occhi bramosi, mentre i miei inorridivano alle sue parole, restando a bocca aperta, incredula.Arrivati all'uscita della Faglia la nave si fermò. Un diplomatico chiese il perché dato che l'attracco era più avanti.
L'Oscuro rispose, "Un'altra dimostrazione. Avete visto cosa può fare l'Evocaluce. Ora sarete testimoni di cosa io so fare, con il mio potere" erano tutti confusi e attoniti dalle sue parole. Io non potevo muovermi a causa delle corde ai miei piedi. Lui tornò verso di me. Gli dissi sfidandolo " Qualsiasi cosa tu voglia farmi fare, io non la farò." Lui mi diede le spalle e proseguì verso la punta della nave.
"Tu hai fatto la tua parte. Ora io farò la mia" Non potei fare nulla se non assistere. Lui con un movimento delle braccia riuscì a far avanzare i confini della Faglia D'Ombra verso la città di Novokribirsk, che ci attendeva al porto con il generale, investendola con il suo buio e i suoi mostri.
La gente sulla nave si strinse le spalle nel vedere questa distruzione.
"Che cosa hai fatto?" Dissi guardandolo disperata. Non potevo credere ai miei occhi. Che Alexander potesse distruggere una città intera, solo per sfoggiare il suo nuovo potere. Cercai di concentrare la mia luce, per allungare il tunnel che ci proteggeva, verso la città..
" No, non lo farai." Disse lui prendendomi le mani. Bloccando il mio tentativo di salvare qualche cittadino.
Ero quasi in ginocchio sotto di lui, mentre mi teneva vicino a sé.
Mi guardò dritto negli occhi, con sguardo triste e deciso mentre mi spiegava.
" Sono traditori Alina. Volevano ucciderti, attentando alla tua vita già al Piccolo Palazzo".
Rimasi scioccata dalle sue parole, neanche lì ero stata al sicuro...
Lui proseguì " Questa è la mia vendetta" detto ciò mi lascio il braccio, e io finì a terra, senza il suo sostegno.
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È nell'oscurità che si trova la luce
FanfictionFanfiction sulla coppia Darklina. Prende spunto sia dal primo libro che dalla serie TV di Shadow and bone. Ho mantenuto le caratteristiche principali dei protagonisti, iniziando la narrazione dopo la fuga di Alina dal Piccolo Palazzo e dall'Oscuro...