Capitolo 30

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LILY P.O.V.

"Antony, dove si trova il server?" chiesi.

"vieni, te lo mostro" mi sorrise porgendomi la mano. L'afferrai e cominciammo a camminare, giungendo poi di fronte ad una porta. Antony digitò il codice che guardai attentamente e memorizzai. La porta si aprì ed entrammo. Al centro della stanza si trovava il server che per mesi abbiamo cercato. Accanto ad esso c'era un piccolo pannello di controllo in cui si trovava un solo pulsante.

"se premi questo, il server viene distrutto" mi disse Antony indicando il pulsante.

"non c'è poi così tanto da vedere" dissi.

"no, ma tutto questo è incredibile" indicò il server.

"lo guardi come se fosse Dio" ridacchiai. Lui ridacchiò.

"andiamo. Se Gary ci trova qui, non ce la passeremo bene" disse Antony. Uscimmo dalla stanza e camminammo di nuovo per i corridoi.

"Gary non vuole che voi entriate qui?" chiesi.

"assolutamente no" rispose. Rimanemmo in silenzio e poco dopo fui io a romperlo.

"che facciamo ora?" chiesi.

"tu mangi e lo porti anche a Justin" mi disse.

"e voi?" chiesi.

"noi facciamo un lavoretto che credo ci terrà occupati per tutto il pomeriggio" disse.

"oh, e io cosa faccio?" chiesi sbuffando.

"te ne stai in camera tua" mi sorrise. Roteai gli occhi. Non avevo voglia di stare in camera da sola tutto il pomeriggio.

"tranquilla, stasera ti divertirai" mi fece l'occhiolino allontanandosi.

Ok, adesso dovevo trovare la mensa o qualcosa di simile, ma dove? Cominciai a girovagare per la colonia ed entrai nell'ennesima stanza, stanca di questa sorta di 'caccia al tesoro'. Ma ciò che c'era dentro di essa mi colpì. Feci dei passi cauti all'interno. Antony e i suoi compagni erano stesi su dei tavoli senza maglia. Un cavo entrava ne loro petto. Che stavano facendo? Attivai il potere dei miei occhi e guardai meglio. Il cavo era collegato al loro nucleo. Era come se si stessero ricaricando. Mi avvicinai ad Antony e lo scossi, ma non si svegliò. Era.. spento. Uscii dalla stanza e dopo aver girovagato per un'altra manciata di minuti, trovai una cucina. Una semplice e umana cucina. Aprii il frigo trovando delle uova, carne, verdure e bacon. Bacon, bingo. Presi le uova e il bacon, cominciando a cucinare per due persone. Solitamente ci facevo colazione, ma ne avevo così tanta voglia che andava anche bene mangiarle a pranzo. Dopo una manciata di minuti era tutto pronto e fumante in due piatti. Uscii dalla cucina e scesi al piano inferiore.

"Antony mi ha ordinato di portargli da mangiare" dissi ai due ragazzi. Mi annuirono aprendo una fessura nella porta. Allungai il braccio porgendo il piatto a Justin dalla fessura. Si avvicinò e lo prese. Levai la mano e richiusero la fessura.

"uova e bacon a pranzo?" brontolò.

"ti lamenti anche? Chiudi la bocca e mangia" ringhiai. Mi sedei sull'ultimo scalino delle scale e cominciai a mangiare, non volendo stare da sola.

"non è noioso stare tutto il giorno qui?" chiesi. I due ragazzi mi annuirono.

"ancora per poco"mi sorrise uno di loro.

"che intendi?" chiesi.

"stasera cambia tutto" disse.

JUSTIN P.O.V.

Mi sedei a terra e guardai il piatto. Dio, era così buono l'odore. Non avevo una forchetta e così cominciai a mangiare con le mani. Era buono, molto buono. Era brava a cucinare. Li sentivo chiacchierare fuori, ma ero troppo concentrato a godermi questa meraviglia. Presto il piatto era vuoto e lo appoggiai a terra accanto a me.

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