capitolo 16

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*un mese dopo*
Pov Gilbert
Mentre mi trovo nel fienile ad aggiustare alcuni arnesi che servono per arare io campo, sento la voce della badante di mio padre che urla il mio nome.
Corro subito verso casa e quando entro in camera di mio padre, lo vedo lì, con gli occhi chiusi, immobile, incapace di parlare, respirare o fare qualsiasi altra cosa.
Trattengo le lacrime e gli prendo la mano che bacio, poi esco dalla camera e mi siedo sulla mia sedia del tavolo, metto due mani chiuse a pugni sulla fronte mentre guardo il tavolo.

*due ore dopo*
Sono uscito per schiarirmi le idee ed incontro Alexandra, Anne, Diana e Melissa che camminano mentre chiacchierano, mi sono fermato davanti a loro e la prima che mi si avvicina è Anne che mi mette una mano sulla spalla per poi dire 《ehi, cos'è successo?》io continuo a guardare un punto indefinito del terreno che si trova sotto i miei piedi.
Alzo piano lo sguardo solo dopo che Anne ha ripetuto la stessa frase più volte ed incontro lo sguardo della mia ragazza che è molto preoccupata e dico 《mio padre...》lei sembra confusa, mentre invece con la coda dell'occhio noto Alexandra con viso triste.

Pov Alexandra
Vorrei avvicinarmi ed abbracciarlo come ha fatto lui con me, confortarlo e farlo ridere per non pensarci anche solo per un secondo, ma non posso davanti ad Anne e alle altre, quindi mi limito a guardarlo con uno sguardo pieno di tristezza e puri dispiacere.
Anne ha cercato di confortarlo, con abbracci, parole dolci o frasi rassicuranti, ma senza riuscirci effettivamente.
Anche le altre hanno provato a dirgli cose dolci, poi quando "toccava a me" parlare, dissi 《Gilbert mi dispiace così tanto, ma devo proprio andare adesso, ragazze ci vediamo a scuola, ciao》guardo un'ultima volta Gilbert e mi allontano da tutti.
Dopo poco sento dei passi dietro a me, mi giro e trovo Gilbert da solo, non perdo un secondo e corro ad abbracciarlo mettendogli le mani intorno al collo, mentre lui le sue le mette a sul retro della mia schiena 《vedrai che andrà bene, riuscirai a trovare un modo per andare avanti, ne sono sicura, Gilbert tu sei forte, ce la puoi fare a superare anche questo, io credo in te e nelle tue capacità, ma sappi che qualsiasi decisione tu prenderai, io sarò con te》dico e quando ho finito di parlare mi stacco dal suo abbraccio, ma rimanendo di nuovo incastrata da quei occhi color nocciola che mi fanno avere strane reazioni.
Questa volta è Gilbert a venire vicino a me 《grazie》 sussurra con il viso contro i miei capelli, io sorrido e camminiamo un po' insieme, poi lui dice 《il funerale sarà domenica》 io annuisco e quando arriviamo quasia casa mia, lo saluto dicendo 《non fare cose stupide mentre non sono con te》lui sorride un minimo e dice 《nemmeno tu》poi entro in casa e lo vedo allontanarsi dalla finestra.

*domenica*
Mi sono messa il vestito nero del giorno in cui sono andata da Gilbert ed insieme alla mia famiglia siamo appena saliti sulla carrozza.
Arriviami davanti alla chiesa prima di molte persone, ad un certo punto, vidi arrivare Gilbert che mi rivolse un solo sguardo.
Quando iniziammo a camminare verso casa di Gilbert, affiancai Anne che si trovava di fianco a Gilbert.

Quando finiamo di sotterrare il sig.Blythe, vidi che Gilbert non era tra le persone all'interno della casa.
Quindi uscìì per cercarlo e lo trovai seduto davanti al piccolo spazio di terra che veniva usato come cimitero.
Mi sedetti di fianco a lui su una specie di panca di marmo e rimasi lì a fissare il terreno capendo che lui non aveva voglia di parlare, poi ad un certo punto si alza e mi porge una mano, io la accetto e appena mi alzo vedo i suoi occhi, quegli occhi che solitamente sono felici e pieni di emozioni positive, ora sono tristi e vuoti.
Lo abbraccio forte, lui posa la testa sulla mia spalla e sento che singhiozza leggermente stringendomi un po' di più rispetto al solito ma mantenendo lo stesso il suo inconfondibile tocco dolce.
Vedo la porta di casa Blythe aprirsi, quindi mi stacco dolcemente da Gilbert e quando vedo una chioma rossa avvicinarsi a noi, gli sorrido un'ultima volta per poi dirigermi verso la casa.

Pov Gilbert
Alexandra si allontana da me ed io sento per qualche secondo una mancanza, ma non riesco a capire bene cosa sia, dato che si allontana facendomi uno dei suoi sorrisi e si allontana, venendo sostituita da Anne che mi abbraccia subito senza nemmeno pensarci.
Poi dopo poco si stacca ed iniziamo a camminare verso una meta sconosciuta e lei prende parola 《sai, ti capisco, insomma adesso anche tu sei un orfano come me, quindi si, direi che ti posso capire》fa un sorriso ed io mi giro verso di lei ma prima che possa dire qualcosa sento di nuovo la sua voce 《bhe, almeno tu hai conosciuto i tuoi genitori, hai dei ricordi di loro...》io la guardo con sguardo curioso e lei continua 《bhe, si insomma, si può dire che tu sei fortunato》prima che possa dire altro io mi metto davanti a lei e dico, forse con tono troppo alto 《secondo te sono fortunato?!》lei mi guarda e fa un piccolo sorriso, perchè sta sorridendo? 《Bhe, rispetto a me... si》sto perdendo le staffe 《e cosa c'entri tu ora?!》la vedo incupirsi un attimo e poi dice 《si, scusa, hai ragione, perdonami》mi si avvicina leggermente ed io dico 《tranquilla, ho perso la calma anche io, perdonami》mi stringe in un abbraccio, ma sento che manca qualcosa, non capisco cosa, ma manca qualcosa.
Dopo poco torniamo a casa mia, dove ormai sono rimaste poche persone e vedo Alexandra intenta a parlare con Davina.
Anne si allontana da me mentre dice 《vado dalle ragazze, ci vediamo dopo》.
Mi siedo sul divano dove si trovava già la signorina Marilla che si gira verso di me e dice 《mi dispiace molto per la tua perdita Gilbert》mentre mi mette una mano sulla spalla, io sorrido leggermente ricordandomi alcuni momenti felici e non passati con mio padre.
Non mi sono nemmeno accorto che Marilla si è alzata e se ne stava andando e con suo fratello ed Anne dire in contemporanea 《condoglianze》e poi uscire dalla casa.
Anche Diana se ne stava andando, ma prima mi si avvicina e dice 《mi dispiace molto Gilbert, condoglianze》per poi uscire.
Vedo la madre ed il padre di Alexandra avvicinarsi a me per farmi anche loro le condoglianze, di conseguenza mi si avvicina Alexandra 《ehi, io ci sono, per qualsiasi cosa》guardo dritto nei suoi occhi che sono marroni tendenti al verde e la vedo sorridere leggermente, incurvo di poco le labbra verso l'alto mentre dico 《lo so, ci si vede Alex》la vedo fare una faccia stranita, probabilmente per il soprannome da me assegnatole per poi fare un piccolo sorriso e dire 《ci si vede Gil》ci guardiamo per qualche altro secondo e poi se ne va con la sua famiglia. Sono sicuro che lei ci sarà sempre per me, è proprio una persona fantastica, sono felice che sia mia amica.

Angolo autrice:
Tadaaaaaa, avevo questo capitolo scritto per metà da tempo immemore quindi l'ho finito di scrivere, spero vi piaccia, scrivete nei commenti, se avete domande, consigli o altro.
Al prossimo capitoloooo

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