The day Jimin became my friend

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Numero sconosciuto

Ehi, sono Jimin,
l'amico di Jungkook :D

Probabilmente ti starai chiedendo
come abbia fatto a scriverti dato che al locale non ci siamo scambiati i numeri di cellulare, per farlo ho chiesto il tuo numero a Kook,
spero non sia un problema ^-^

Ti va di vederci oggi? :)

11.16 am

Sospirai, reprimendo l'istinto incessante di precipitarmi a casa del moro e rasare la sua folta chioma durante il sonno.

Perché non si era minimamente scomodato di chiedere a me se andasse bene inoltrare le mie informazioni personali ad uno sconosciuto? Chiedere il permesso era forse diventato opzionale?

Metterò da parte la violazione
della privacy, purché questa sia l'ultima volta.

Ma poi perché tutte quelle faccine?

Numero Sconosciuto:

Vieni a casa mia alle 16:00.
Ti mando la posizione.

11.38 am

---

«Salve» disse il biondino timoroso, sullo stipite del mio appartamento.

Feci un breve cenno con il capo, aumentando il raggio d'entrata della porta d'ingresso.

«Tranquillo, sono solo in casa» avvisai, permettendogli l'accesso.

Lasciò il suo giubbotto sull'attaccapanni, per poi girarsi intorno estasiato.

Corse a perdifiato verso le scale, sfiorandone il corrimano in legno.
Sorrise ampiamente, voltandosi verso di me a bocca aperta.

«Hai una casa stupenda Yoon» ammise sincero, avvolgendo le dita attorno alle tende che con tanta cura mia madre aveva scelto diversi anni prima.

A dire il vero mio padre aveva rimodernato quasi completamente la nostra dimora dal suo improvviso trasferimento, volendo cancellare ogni ricordo che riconducesse alla sua mente la donna amata. Eppure per le tende non era stato possibile, essendo le preferite di entrambi.

Così restavano uno degli ultimi ricordi fisici che avevo di mia madre.

Mi avvicinai, sorridendo flebilmente e carezzandone il tessuto morbido in noce.

«Piacevano a mia madre» sussurrai, non sapendo per quale preciso motivo avessi confessato un segreto così importante ad una persona da poco conosciuta.

«Ow.... hai perso tua madre?» domandò lui prontamente, prendendomi per mano mentre con l'altra continuava a sfiorare la tenda.

Arrossii a causa della stretta improvvisa, negando poi vistosamente.

«Non esattamente, si è trasferita diverso tempo fa in Europa. Sin da quell'istante non ho più ricevuto notizie sulle sue condizioni» spiegai, non essendo nemmeno a conoscenza se fosse deceduta o se stesse vivendo la vita che da tempo aveva sperato di incontrare.

Jimin era la prima persona a cui avevo raccontato quel piccolo oscuro particolare della mia vita. Non vi era una precisa motivazione per cui fosse stato proprio lui il primo, mi era semplicemente sembrato il momento giusto per introdurre la conversazione. E lui era una persona soave, dunque mi sentivo al sicuro.

Alzai di scatto il volto, comprendendo solo in quel preciso istante le parole di Jeon.

Il moro aveva fortemente sostenuto come instaurare un rapporto sociale equivalesse a porre una tale fiducia in una persona da cercare conforto in essa, esprimendo i propri timori e tristi avvenimenti.

IN PAUSA: ➳ Repentance «Yoonkook»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora