The day i met Jeon's friends

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Numero Sconosciuto


Ti sto dando l'ultima possibilità.
Vedi di non sprecarla.

Oggi pomeriggio alle 17:00, il
parco a pochi metri da casa tua.
Ci vediamo lì.

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Quale entità divina esattamente mi ha condotto ad accettare l'invito? Quale forza superiore ha deciso fosse la soluzione migliore raggiungerlo a quel maledettissimo parchetto?

Sbuffai pesantemente, recandomi verso il mio guardaroba.

Non amavo particolarmente la moda, a dire il vero non possedevo molti capi d'abbigliamento se non l'uniforme scolastica e degli abiti dal tessuto morbido che potessi utilizzare nella mia cara abitazione.

Inoltre subentrava il fattore che non avessi amici con cui poter trascorrere le giornate all'esterno, dunque era francamente inutile acquistare vestiti che avrei lasciato impolverati nel mio enorme armadio.

Strinsi tra le dita delle mie mani le diverse maglie, optando per una felpa blu il cui tessuto era abbastanza sottile, per poi prepararmi.

Poco prima di raggiungere la porta d'ingresso diedi una sistemata ai miei capelli, decisamente spettinati.

Quel giorno ad accompagnarmi non vi sarebbe stato il mio autista personale, dato che mio padre si era rifiutato persino di lasciare tale servizio in quanto secondo il suo punto di vista si trattava di un'ingente spesa di denaro per un figlio così ingrato.

Strinsi dunque le braccia tra loro, sentendo come il vento pungente si fosse fatto più gelido.

Ridacchiai nell'osservare attraverso lo specchietto di un veicolo parcheggiato come la punta del mio naso avesse assunto un colore rossastro, così come le mie guance decisamente troppo paffute.

«Adesso ridi da solo Min?»

Strinsi i denti, gemendo per l'impetuoso nervosismo espanso lungo il mio corpo nell'udire la fastidiosa quanto familiare voce del moro.

«E tu da quando hai iniziato a spiarmi, Jeon?» domandai stizzito, assottigliando lo sguardo nell'incrociare i miei occhi nei suoi.

Corrugai le sopracciglia nel notare come non fosse completamente solo, bensì al suo fianco vi fossero tre persone, i cui volti non mi erano per niente familiari.

«Non ti stavo spiando. In ogni caso ti presento Jimin, Taehyung e Hoseok» esclamò, puntando con l'indice i rispettivi ragazzi «Ho riflettuto molto sul tuo discorso sull'amicizia e, per quanto tu sia una persona decisamente spregevole, mi è dispiaciuto udire un'opinione così sconsiderata a riguardo, quindi ho pensato fosse il caso che provassi cosa volesse dire instaurare rapporti sociali, in modo tale da scrivere un testo più sensato» spiegò, leccando il labbro inferiore.

Tirai aria con il naso, posando due dita sull'arco sopraccigliare. Negai vistosamente con il volto, sfregando le mani sul tessuto della mia felpa leggera; chiaramente la scelta sbagliata date le basse temperature.

«Non ho bisogno del tuo aiuto Jeon, tanto meno della tua compassione. Puoi benissimo rientrare nella tua abitazione assieme ai tuoi amici di merenda e lasciarmi vivere la mia vita in assoluta calma, poco importa se verrò espulso» proferii, voltandomi così da poter dirigermi nuovamente verso il mio appartamento.

«Wow, avevi ragione. È proprio antipatico» esclamò un ragazzo del gruppo.

«Guarda che ti sento» sibilai, spostandomi verso la sua direzione.

I suoi capelli castani coprivano parte della sua fronte. Le sue labbra invece, piene e rosee, erano incurvate in un sorriso saccente.

Mi avvicinai con l'intenzione di intavolare una lunga discussione, tuttavia le mani gelide del moro mi bloccarono, tenendomi per il polso.

IN PAUSA: ➳ Repentance «Yoonkook»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora