SEQUEL OF: Age Of Caos
A Bucky Barnes Fanfiction ✪
Le ripercussioni della scelta di Steve Rogers si fanno sentire durante gli otto mesi passati ad autocommiserarsi. Tra la brutta compagnia di se stessa e una fastidiosa psicologa di Stato, la nostra...
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song: Barrio by Mahmood
„𝚂𝚞𝚙𝚎𝚛𝚊𝚕𝚌𝚘𝚕𝚒𝚌𝚘 𝙿𝚎𝚛 𝚄𝚗 𝚂𝚞𝚙𝚎𝚛 𝚂𝚘𝚕𝚍𝚊𝚝𝚘"
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Odio sentirmi così. Odio sentire di non avere più nulla per cui combattere. Odio piangere ogni volta che comincio a pensare. Odio sentirmi sola. Odio sentire.
Otto mesi di questo circolo vizioso che pareva non finire mai. Il vuoto che si faceva spazio nel mio cuore era così profondo e così oscuro che sembrava non avere rimedio alcuno.
Avevo mentito. Alla sua domanda dovevo rispondere: "No, non sono felice". Ma sarebbe stata un'altra prova che mi avrebbe rinchiuso nella perfida bolla dell'egoismo.
Odio me stessa per aver lasciato andare via l'unica fonte della mia felicità.
Ma era così, purtroppo, come doveva andare. Steve meritava di essere felice, con tutte le cose che sognava di poter fare; essere libero di decidere tutto ciò che voleva essere. Non sarei stata io a intralciare il suo cammino.
Di Steve Rogers ce n'era solo uno, e tutto il mondo avrebbe sentito la sua mancanza.
Tuttavia, il mio cervello, in qualche modo, non riusciva ancora a distaccarsi dalla sua intossicazione. Abituato a dipendere dalle persone, non riusciva ad elaborare di essere rimasto da solo. Testa e corpo.
Lavai il viso con acqua gelida, così che mi risvegliasse dai pensieri tormentati di cui mi nutrivo. Osservai la mia faccia distrutta allo specchio, volendo solo essere rimpiazzato. Le occhiaie erano decisamente le protagoniste del quadro.
Alzai gli occhi al cielo e uscii finalmente dal bagno, impiegando decisamente troppo tempo per ritornare dove ero attesa.
«Ricordami di non farti andare più in bagno»
Divertente.
Sprofondai sul divano di tessuto grigio, desiderando di svanire all'interno di esso. «Di cosa parliamo oggi?» finsi un sorriso.
«Il nostro tempo è finito, Amelia» ritornò a rispondermi seriamente. «Sei stata in bagno per trentacinque minuti»
Allargai gli occhi, sorpresa dal fatto che potevo benissimo fare di meglio. «Ci rimangono cinque minuti»
La dottoressa sospirò pesantemente, assicurandosi di essere sentita. «Non puoi fare come ti pare, sei qui per un motivo. Sei una delle persone più pericolose al mondo, chissà anche dell'universo! E sei qui—»
