- 𝘤𝘩𝘢𝘱𝘵𝘦𝘳 𝘵𝘩𝘳𝘦𝘦

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„𝙸𝚕 𝙱𝚊𝚛𝚘𝚗𝚎 𝚂𝚝𝚊 𝙲𝚘𝚗 𝙽𝚘𝚒"

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„𝙸𝚕 𝙱𝚊𝚛𝚘𝚗𝚎 𝚂𝚝𝚊 𝙲𝚘𝚗 𝙽𝚘𝚒"

Riflettendoci su, io, in quella situazione, c'ero già stata. Stare in bilico tra la vita e la morte non sembrava più qualcosa di cui avere paura. Fin troppi anni a rincorrere la speranza di restare viva e, finalmente, quando l'avevo raggiunta, mi era stata strappata via nuovamente, come se fosse semplice carta da scrivere.

Poi, domandai a me stessa cosa avevo ancora da offrire a questo mondo, cosa mi tratteneva ancora a vagare su questa terra. La promessa di qualcuno che sarebbe sempre ritornato da me era svanita già da molti mesi; una squadra a cui dedicare persino la propria anima, ormai si era sciolta come un gelato sotto il sole cocente; di amici, purtroppo, sembravo non averne più.

Così, guardando le stelle riflettere la propria luce nel cielo, decisi che avrei lasciato fare alla natura ciò che aveva in mente di fare sin dal principio. Quando ero nata tutti gridarono al miracolo, mentre il destino voleva solo farli capire che ero solo una maledizione.

Camminai fuori dal parcheggio della centrale, cercando con lo sguardo i miei due temporanei compagni di "lavoro". Sam poteva essere un po' più specifico quando si rivolse a me con quel suo tono autoritario che mi obbligava a raggiungerli all'esterno dell'edificio. Parevano essersi dissolti nell'aria.

Ormai passati diversi minuti, decisi di mandare un messaggio a Sam, che, stranamente, rispose subito.

-

Porta il tuo culo dietro la centrale
Andiamo a trovare Zemo.

Spero tu stia scherzando, Sam

-

E con passo accelerato mi ritrovai nel punto prestabilito in men che non si dica. Davanti a me, Bucky e Sam mi guardavano spazientiti. Non potevano minimamente sapere che cosa avevo raccontato alla dottoressa, perciò li lasciai stare, mentre ci infilavamo dentro la mia macchina per raggiungere la prigione di alta sicurezza, dove ci aspettava il solo e unico Zemo.

Durante il nostro viaggio Sam, che era seduto alla mia destra, mi raccontò della sua conversazione con Bucky, e di come lui credeva che con tutte le informazioni che il nostro uomo sapeva su l'HYDRA, poteva aiutarci a venire a capo della situazione in cui ci eravamo ritrovati. Non avevamo piste cui seguire e, a quanto pareva, lui era la nostra unica speranza.

Prendemmo un aereo militare per arrivare più in fretta a Berlino, Torres ci aveva accompagnati fino a lì, ma non sarebbe sceso con noi. Quando, finalmente, arrivammo a destinazione, il direttore non fece tante storie quando gli chiedemmo di entrare, anche perché io e Sam facevano parte degli Avengers, nessuno ci avrebbe negato l'accesso da nessuna parte. Forse questo era l'unico privilegio che riuscivo a farmi piacere.

𝐀𝐠𝐞 𝐎𝐟 𝐏𝐨𝐰𝐞𝐫 » 𝐁𝐮𝐜𝐤𝐲 𝐁.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora