Immaginare un finale a "La lupa" di Verga

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E, anche se la donna fosse stata avvisata, andò comunque all'aia. Nessuno le chiese di farlo, ma lo fece per vederlo. Eh, lo fece anche se conosceva di già le conseguenze.

ー Ah! Malanno all'anima vostra! ー balbettò Nanni.

Anche se si avvicinava con la scure appoggiata alla spalla, ella non arretrò di nessun passo. Lo guardò negli occhi, con un certo sguardo di sfida.

ー Tu non lo farai!

ー Perché non dovrei, non mi lascerai altra scelta. ー sussurrò a denti stretti.

ー Lo sai pure tu il motivo.

ー E quale sarebbe?

ー Tu mi ami!

Nel mentre Marietta si era preoccupata, visto che nessuno dei due era in procinto di tornare a casa.

Fece promettere ai ragazzi più grandi di badare ai loro fratelli, si mise il mantello di lana da lei fatto e uscì di casa. Sapeva di per certo dove  avrebbero potuto trovarsi: nell'aia.

Suo marito ci lavorava, quindi era ovvio che fosse lì e sua madre stava sempre alle calcagna di Nanni per dargli filo, quindi c'erano tutte le possibilità che fosse nel medesimo posto.

Non possedeva una bella nomea all'interno del paese e la figlia confermava tutte le dicerie inventate dai vicini di casa.

Era un mostro: cercava di appropriarsi di tutto quello che le sarebbe potuto servire, anche se era di proprietà altrui. Non le importava realmente, tanto anche se non fosse stata lei a fare qualcosa di male le avrebbero comunque addossato la colpa. Ormai tutte le cose malevoli che succedevano all'interno di quelle terre erano sempre dovute a lei. Pure la figlia ne era a conoscenza, ma sinceramente non le interessava più di tanto.

Arrivò all'ingresso dell'aia. La sua certezza divenne realtà: vide i due, uno di fianco all'altro e a pochi centimetri di distanza. Ma non volle intervenire, anzi, si nascose dietro ad una siepe per poter sia ascoltare che vedere quello che stava succedendo tra madre e marito.

Stavano confabulando molto, con un tono di voce abbastanza fievole. Comunque stette ad ascoltare con attenzione.

ー Ma io amo sua figlia Marietta.

ー Questo non ti impedisce di ammazzarmi. Al contrario, presumo che ti possa rendere felice ー fece una pausa, come se volesse enfatizzare quelle ultime parole oppure per il fatto che non riuscisse a pronunciarle ー perché ti lascio sola con mia figlia, tua sposa!

A quel punto la ragazza fece un sobbalzo. Piano piano stava comprendendo quello che stava succedendo. Sua madre - quella scellerata! - stava cercando di prendersi ancora il marito! Invece di lasciar perdere Nanni aveva deciso di lasciar andare la sua vita per lui.

La sua reazione fece sì che si muovessero dei rametti e delle foglie.

ー Cos'è stato questo rumore? ー chiese la Signora Pina.

ー Non è niente, qua ci sono gli animali. E loro hanno tutto il diritto di muoversi liberamente nei recinti alla sera. Non perdere tempo.

ー Non lo sto facendo.

ー Pronta per il tuo destino?

ー Non ho mai detto il contrario.

Dopo questa risposta il ragazzo alzò la scure, che venne travolta dai raggi della luna che la fece brillare.

Pronto ad intraprendere l'azione da tanto tempo attesa, i due sentirono come un urlo, una sorta di "No" seguito da dei rumori simili allo al frusciare delle foglie.

ー Non provarci nemmeno Nanni!

Era Marietta, che dopo aver visto questo scempio ha aveva deciso di intervenire.

Dopotutto era ancora sua madre e, sebbene tutte le voci che giravano sul suo conto - ma anche tutte le brutte situazioni in cui si era cacciata non erano da meno -, le voleva ancora bene. Era colei che l'aveva messa in vita e che ha aveva sempre cercato di renderla felice, anche se spesso aveva doppi fini.

ー Metti giù quella cavolo di scure! Ma sei impazzito?

ー M... Marietta? ー questa era la madre che, allibita della situazione che si era venuta a creare, non credeva che proprio sua figlia avesse deciso di difenderla, visto tutte le malanne i malanni che le aveva procurato.

La ragazza si mise tra i due e con le mani cercò di allontanarli. Anzi, cercò pure di prendere l'ascia dalle mani del marito, anche se con scarsi successi.

ー Vattene. Non puoi stare qua.

ー E invece sono venuta. Non arrivavate più a casa.

ー Con questo cosa vorresti dire?

ー Mi stavo preoccupando.

Nanni fece cadere tutto quello che aveva in mano. Si allontanò di un paio di passi per vedere in totale la situazione che si era venuta a creare.

Con un gesto improvviso abbracciò sua moglie. E, stranamente, cercò di aver quel contatto fisico pure con la suocera.

Insieme andarono tutti a casa, la scure rimase lì dov'era come quando era caduta.

Quello fu l'ultimo dei giorni in cui ci furono delle divergenze in famiglia dovute ai sentimenti della Signora Pina e degli attacchi di gelosia della figlia.

Con il passare del tempo pure nel piccolo paesino siciliano nel quale vivevano le voci su di loro si appianarono. Diventarono una famiglia abbastanza felice. Si fecero pure degli amici.

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