"Uxoricidio avvenuto questa notte, vittima accoltellata dal coniuge", "Avviata inchiesta su molestie", "Tentato stupro, aggressore non identificato"... Sono solamente alcuni dei titoli che ormai tutti i giorni costituiscono gli articoli di apertura di ogni giornale che è possibile trovare.
Cominciando a sfogliare le pagine del quotidiano locale - anche se si abita in un paesino con pochi abitanti - è infatti facile notare che le notizie più rilevanti siano costituite solamente da atti di aggressione.
Ma prima di tutto bisogna partire su che cos'è una notizia. Con l'ausilio della Treccani, è possibile constatare che essa è un espediente per la diffusione di avvenimenti, affinché più persone possibili possano esserne a conoscenza.
Ma se quindi "far notizia" significa far conoscere cos'è successo, perché non si fa anche con le buone notizie?
Come credeva Tucidide, studiare la storia - e quindi essere informati su cosa è accaduto - implica riconoscere e capacitarsi dei propri errori, in modo tale che essi non si commettano di nuovo.
Inoltre, come afferma uno studio scientifico canadese di due ricercatori universitari, le persone sono maggiormente attratte dalle "cattive notizie" che dalle quelle buone e di conseguenza, perché si dovrebbe scrivere su qualcosa che non interessa al pubblico e che dunque non farebbe trarre un profitto? Infatti i due studiosi hanno chiesto di selezionare degli articoli di giornale che erano considerati rilevanti, fingendo un progetto sull'"eye tracking". I risultati, come ci si aspettava, hanno confermato che ci interessiamo soprattutto alle cattive notizie, lasciando in disparte quelle che trattano di argomenti più leggeri e di buone azioni che le persone compiono. Cosa abbastanza contraddittoria visto che inizialmente le stesse persone che sono state oggetto di studio avevano affermato di preferire le notizie catalogate come "belle".
Quindi queste ricerche hanno tratto che l'essere umano è attratto maggiormente da notizie sconvolgenti, anche visto che a causa della nostra evoluzione siamo propensi a reagire più velocemente nelle situazioni di pericolo - e di dunque negative.
Concludendo, anche se si cominciasse a parlare di notizie più positive, come ad esempio il volontariato, l'assistenza alle persone più anziane di noi, l'essere propensi ad aiutare il prossimo, da una parte informerebbero i lettori sulle cose positive che stanno succedendo intorno a noi, ma dall'altro lato della medaglia la possibilità che possano nascere controversie e criticità è altissima.
Sono dell'idea che all'interno dei giornali d'informazione debbano essere pubblicati contenuti inerenti sia a buone azioni che a atti di violenza o soprusi che sono avvenuti all'interno del territorio, in modo tale da far comprendere agli abbonati che leggono regolarmente quel determinato quotidiano che nella vita non bisogna interessarsi solamente di quel che succede di negativo intorno a loro.
Facendo riferimento all'antica Grecia e ai due storici per eccellenza del quinto secolo avanti Cristo circa, Tucidide ed Erodoto - il quale quest'ultimo, a differenza del primo, componeva al fine di glorificare le grandi vittorie; "Si fa la storia per raccontare i grandi uomini e le grandi imprese" come disse il professore Alessandro Barberi -, si dorrebbe creare un'unione tra i due per creare articoli da divulgare ai propri concittadini.
Ricapitolando, i giornali di informazione sono soliti a pubblicare contenuti "negativi" in quanto i lettori siano più propensi alla lettura di quei testi piuttosto che articoli "positivi", anche se quel che ci circonda andrebbe analizzato a trecentosessanta gradi, non solamente quel che risulta più interessante.
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De TodoCiao ragazzi, nuova estate e nuova storia! Scherzi a parte, questa non è propriamente una nuova storia, è solamente una serie di racconti, riflessioni... E tutto quel che volete basta che inizi con la lettera "r" ahah Scherzi a parte pt. 2, sono qua...