Aden

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"Is it wrong to miss the time that we had?"
Birdy ~ Home

Dopo aver preso due volte l'autobus sbagliato, finalmente arrivai a casa della signora Potinson.

Sono stata imprudente a non avergli chiesto nulla ieri, ma aveva scritto tutto in un foglio: il suo indirizzo di casa, il suo nome (che non avevo le chiesto e ne tantomeno le avevo detto il mio),il suo numero di casa e un sito dell'accademia, ma dato che non ho ne' un computer ne' un cellulare non mi è servito a molto.
Ho agito di impulso accettando di visitare l'accademia, ma la vecchietta mi è sembrata così cordiale... potrebbe essere un'occasione per me, non costa nulla tentare.

Suonai il campanello e poco dopo sbucò fuori dalla porta Mrs.Potinson.
Indossava un lungo abito in stile etnico, che le strisciava a terra, e un cappello di paglia in stile cowboy.
Certo che era bizzarra.
«Oh tesoro! Sono felice che tu sia qui! Sei molto puntuale.» disse entusiasta venendomi incontro e abbracciandomi.
Io rimasi immobile mentre mi stringeva.
Mi era impossibile ricambiare, dato che il suo abbraccio mi bloccava le braccia e quindi ogni movimento.
In ogni caso non so se avrei abbracciato una..uhm..sconosciuta.
Quando finalmente si staccò, accennai un sorriso.
La seguii fino alla sua macchina d'epoca.
Ma ancora esistevano macchine del genere?
L'ansia iniziò a farsi sentire.
Quell'aggeggio funzionava?
Deglutii a fatica, lasciando andare i miei pensieri paranoici, ed entrai.

Durante il tragitto non parlammo molto,o meglio, io non parlai molto.
Ero concentrata sulla strada, intenta a memorizzare qualche via o a capire come tornare in città, nel caso dovessi andarmene dall'accademia.
Nel frattempo ascoltai distrattamente le informazioni di Mrs.Potinson, limitandomi ad annuire.
A quanto pare le lezioni iniziavano alle nove del mattino e finivano alle due del pomeriggio, alle due e mezza si pranzava e dalle quattro alle sette c'erano le attività extra scolastiche, che si basavano o sullo sport o sull'aiuto professori, cose così.
Alle otto si cenava e alle 11:00 c'era il coprifuoco.
Ripassai tutto a mente.
Non sarà facile adattarsi a questi ritmi.

• • •

Attraversammo una strada desolata e non illuminata e attraversammo una fitta boscaglia.
Arrivammo di fronte un cancello nero e arrugginito.
Fermò la macchina e spense il motore.
«Siamo arrivati.» disse, e scese dall'auto.
Ero arrivata sana e salva.
La imitai e feci il giro dell'auto per raggiungerla.
Il cancello si aprì lentamente.

La struttura era maestosa (e forse un po' grottesca), tutta pitturata di un turchese chiaro e una tonalità di blu più scuro.
C'era un ampio cortile con un prato ben curato e gli alberi di ciliegio fioriti.
C'erano diverse finestre bianche ad arco e il portone d'ingresso in legno bianco era davvero suggestivo.
Rimasi meravigliata.
Era davvero bella.
Poi una voce mi fece tornare alla realtà.
«Che ne pensi?» mi chiese la signora Potinson, impaziente di sapere il mio parere.
«Oh, è fantastica.»
«E non l'hai ancora vista dentro! Ah, a momenti mia nipote dovrebbe essere qui. Esattamente tra tre...due...uno...»
All'improvviso una ragazza sbucò da dietro l'accademia correndo come una pazza verso di noi, con in mano un libro.
Era davvero buffa come correva.
Per poco non mi inciampò addosso e mi strinse le spalle per non cadere.
Rimase per un po' così, mantenendo lo sguardo sui miei piedi, mentre prendeva fiato e poi andò ad abbracciare Mrs.Potinson senza degnarmi di uno sguardo.
«Nonna!» urlò.
«Oh,Aden! Sei sempre la stessa!» rispose ridendo Mrs.Potinson.
Si sciolsero dall'abbraccio rimanendo vicine.
Poi mi guardò.
«Lydia, lei è mia nipote Aden. Aden,lei è la ragazza di cui ti ho parlato.»
Lydia? Non le avevo detto il mio nome...
Aden si voltò per guardarmi,anzi per esaminarmi.
Aveva i capelli biondo miele raccolti in due codine, dei grandi occhi color malva e la pelle rosea.
Aveva un'espressione buffa in volto, sembrava una bambina, ma era alta quasi quanto me e aveva un bel fisico.

Dopo avermi lanciato un'occhiata dalla testa ai piedi, mi mostrò un sorriso a sessantotto denti.
«Benvenuta alla Light Academy.»
Oh, già.
Mi era sfuggito di chiedere il nome dell'accademia.
Ricambiai il sorriso educatamente e Aden mi afferrò per la manica del maglione.
«Vieni con me!» disse iniziando a correre verso la porta dell'edificio,trascinandomi con sé.
Per poco non caddi insieme alla valigia, che tentavo di tenere saldamente con una mano.
Quando mi lasciò per aprire la porta, mi voltai per salutare velocemente per salutare la signora Potinson con la mano.
Ricambiò il saluto e sorrise.
Mi girai verso Aden.
Mi diede una pacca sulla spalla così forte da strattonarmi bruscamente dentro la scuola.
Spalancai gli occhi quando mi guardai intorno.
Era...luminosissima.

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