Akira's POV
Sono troppo arrabbiato con lui, non riesco a guardarlo perché so che lo ammazzerei. Decido che per calmarmi è meglio chiamare Yuki sempai, che magari lei potrebbe aiutarmi.
Al telefono
Akira: "Yuki sempai, scusa se ti disturbo, volevo chiederti se avessi del fondotinta da prestarmi"
Sempai: "Akira-kun si certo che lo ho, ma a che ti serve? Vengo a dartelo, anzi porto anche il resto dei trucchi. Dimmi dove sei"
Akira: "Appena arrivi te lo spiego, intanto ti mando la posizione del mio appartamento. Grazie ancora a dopo"
Fine telefonata
Esco dal bagno, sperando di non trovare Haru nell'appartamento e per fortuna sono solo. 'Non lo sopporto più, si diverte a torturarmi, ma non si rende conto che molto spesso oltrepassa il limite e manda le persone all'esasperazione. Il punto è che mi dispiacerebbe poi lasciarlo solo anche perché in fondo non è una cattiva persona, anzi il contrario, sembra una brava persona che ha avuto dei traumi che lo hanno reso quello che è ora.' Passano un po' di minuti, poi sento bussare, apro ed entra la sempai con la sua borsa al cui interno deduco ci siano i trucchi che servono. "Dai dimmi che è successo. Chi ti ha fatto quel succhiotto sul collo?? Dimmi che non sia stata la persona che credo, perché lo ammezzerei" Io abbasso lo sguardo sentendo il suo tono arrabbiato e anche deluso. "Invece si, non ricordo nulla e molto probabilmente lo ha fatto a mia insaputa mentre dormivo. Ti prego sempai non essere delusa da me" Lei rimane un attimo interdetta. "No Aki, non sono delusa da te, ma da quella testa di asino di Haru." Lei mi sorride e mi calmo. Mi si avvicina con la borsa, la apre, inizia a lavorare/aiutarmi a coprire quel segno e prepararmi per andare al corso: mentre lei traffica lì, prendendo correttore, fondotinta e cipria per fissare tutto, io decido di lavarmi e vestirmi. Una volta coperto tutto il possibile ed essermi vestito usciamo. Oggi purtroppo abbiamo corsi diversi, ma ci siamo promessi di mangiare insieme. Arrivati a metà strada la saluto e mi dirigo verso l'aula del mio corso.
Arrivato davanti all'aula entro e mi metto al mio solito posto: a metà dell'aula, verso la porta, così sono alla giusta distanza per sentire, vedere la lavagna e non essere disturbato dal resto degli studenti. Dovrei avere il corso di storia contemporanea, ma per ora noto che la professoressa non è ancora arrivata. 'Magari si è dilungata troppo con la classe precedente oppure l'ha fermata uno studente o un suo collega.' Dopo essermi seduto, inizio a sentirmi osservato, mi giro e noto che Haru mi sta osservando intensamente e con uno sguardo pensante. 'Forse stava pensando e si è incantato'. Guardo altrove e vedo arrivare Kim Akane, una sempai della facoltà di lingue, che si mette vicino a me e ci mettiamo a parlare. 'Sembra una ragazza come le altre, ma invece un po' di cultura vera e propria la possiede, dato che conosce molte persone influenti in diversi campi quale informatica e comunicazione internazionale.' Akane non è giapponese come me, ma è coreana e proviene da Busan. Si è trasferita da sola qua in Giappone per frequentare questa facoltà e volendo seguire le sue amiche. I suoi genitori sono degli importanti imprenditori coreani: il padre fa il broker della banca di Seul e la madre è un'importante CEO di un'azienda di tecnologia della capitale sudcoreana.
Alla fine arriva la professoressa e inizia la lezione. Mentre ascolto la professoressa che spiega, sento ancora gli occhi di quel ragazzo su di me, inizio a sentirmi a disagio. 'Molto probabilmente ha notato il fatto che stavo parlando con lei e sarà geloso.'
Haru's POV
Dopo il litigio con Akira ho deciso di andare a fare un giro e lasciarlo tranquillo, poi mi sono ricordato delle lezioni e sono andato, anche se un po' mi sento in colpa. Ogni volta che si arrabbia, anche per le minime cose, lo trovo molto carino, ma non riesco a farlo sorridere come fa Yuki o come i suoi nuovi amici, li invidio molto.
Entrato al corso di storia contemporanea, dopo essermi liberato del gruppo di galline capeggiate da Kagome, e decido di isolarmi dal mondo, iniziando ad ascoltare un po' di musica. Solo una cosa mi fa ritornare alla realtà, o meglio qualcuno, e quel qualcuno è Akira che entra in aula. Mi fermo ad osservarlo meglio e devo dire che non è affatto male come ragazzo: ha un corpo bellissimo, ha i lineamenti leggermente femminili, con i muscoli di braccia e addominali che si intravedono dalla camicia bianca leggermente sgualcita per la corsa che evidentemente ha fatto. Prima di sedersi incrocia il suo sguardo con il mio, ma lo abbassa subito e storce il naso, visibilmente infastidito. 'Posso dire di averlo visto arrossire. Mamma mia quant'è carino'.
Dopo essermi distratto un attivo lo vedo parlare con Kagome e li vedo ridere. 'Mamma mia che invidia, vorrei ridere io così con lui, invece litighiamo solo.' Si fermano subito quando entra la prof e inizia a spiegare. A un certo punto la professoressa smette di fare lezione, a quanto pare ha finito prima, così ne approfitto per tentare una comunicazione con Akira. "Hey Akira come va? Ti andrebbe di pranzare insieme oggi?"
"Mi dispiace Yamada, ma sono già impegnato con Yuki Sempai. Ora scusami ma devo andare." Io ci rimango un po' male al sentirlo chiamarmi per cognome, ma come dargli torto. Abbasso lo sguardo dallo sconforto e me ne vado anch'io, tornando all'appartamento, non volendo mangiare.
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Trovarsi l'inaspettato
Roman d'amourAmbientazione: Università di Tokyo, giorni nostri Status e gender personaggi: Migliori amici in infanzia, maschi, gay Personaggi: Akira Yoshida (Kimura) e Haru Yamada. Due ragazzi diversi tra loro: uno apparentemente estroverso e cinico, l'altro in...