Erano già passate due settimane dall' inizio della scuola, e avvolte incontravo takawa per strada e per la maggior parte mi invitava a mangiare qual cosa con lui. Un giorno dopo la scuola ero andata ad esercitarmi con lo skate, quando tornai a casa erano verso le sei e mezza, apro la porta e urlai
IO. "SONO A CASA!!"
Quando volsi lo sguardo ferso il salotto, c'era mio fratello in piedi, invece mia nonna era seduta su una sedia,
SODA. " VIENI MIZUKI DOBBIAMO PARLARE"
IO. " PER CASO HO FATTO QUAL COSA DI SBAGLIATO"
SODA. "No, ma io e la nonna ne abbiamo discusso per un pò, e abbiamo deciso una conclusione"
Avevo tanta paura, non avevo mai visto mio fratello così serio, ero spaventata perché se io avevo fatto qual cosa di sbagliato non lo sapevo
NONNA." MIZUKI IO E TUO FRATELLO ABBIAMO DECISO CHE..."
IO. "HA SII!!, COSA AVETE DECISO..."
SODA. "SORELLINA TU..."
IO. " È DAI... ME LO POTETE DIRE!?"
SODA E NONNA. "MIZUKI!! TU DOVRAI LAVORARE!!"
IO. "CO.. COSA..!!!, IO, LAVORARE, MA STATE SCHERZANDO, VERO?!!"
NONNA. "NO. NOI NON STIAMO SCHERZANDO, TU DEVI INIZIARE A LAVORARE!"
SODA. "Vedi mizuki, non posso lavorare sempre io, anche tu devi aiutare, guarda che non ti pagherò i biglietti per andare alle tue gare!"
IO. "OK, domiani andrò a trovarmi questo così detto lavoro"
SODA E NONNA " NO MIZUKI, SAPPIAMO COME SEI FATTA, QUINDI ADESSO USCIRAI DA QUELLA PORTA E ANDRAI A TROVARTI QUEL LAVORO!"
IO. "OKKK!!, ADESSO VADO
Con quel tono minaccioso, come non facevo ad uscire come un fulmine, era tardi avevo cercato in tutta la città, ma niente traccia di un lavoro, luce di salvezza, andavo così forte con il mio skate, che ad un tratto vidi in un bar con un cartello suscritto " CERCASI UNA CAMERIERA" allora frenai di colpo, che fra un pò mi catapultavo sul asfalto, feci il colloquio con il proprietario del bar, SIII!! Mi avevano accettata e la paga era buona, il giorno dopo avrei inziato subito.
Finita la scuola andai di corsa ha lavoro, strano io non mi ero mai sentita una lavoratrice, non mi sentivo ha mio adagio, non so perché, ma ogni volta arrivavo in ritardo, non solo a lavoro, ma anche in altre occasioni, tipo le feste, le mie gare, a scuola...(troppe da elencare!), finalmente ero arrivata, mi misi l'uniforme da cameriera (che stavo assolutamente scomoda), il capo mi stava ripetendo tutte le regole da seguire.
SIGNOR ISOSHI. "1. Sorridere a tutti i clienti, 2.Prendere immediatamente tutte le ordinazioni, e non far aspettare i clienti, 3. Dovrai imparare ad usare i pattini. CAPITO??!"
IO. "SI CAPO, HO CAPITO TUTTO ALLA PERFEZIONE!! "
SIGNOR ISOSHI. "Bene, adesso arriverà pure il barista"
Che bello il mio primo lavoro, mi sarebbe piaciuto che nessuno mi vedesse con quel ridicolo completo da cameriera, ma questo desiderio non si sarebbe mai avverato, sopratutto da takawa, mi sedetti per mettermi quelle cose chiamati pattini ha rotelle, quando mi alzai in piedi non riuscivo ha stare in equilibrio, iniziai ad agitarmi, non sapevo neanche cosa stavo facendo, e "BUM" mi scontrai con qualcuno io speravo che non era il capo se no mi avrebbe licenziata, fortuna che non ero caduta perché quello con cui mi ero scontrata ma aveva presa,alzo lo sguardo e con grande sorpresa... Era takawa, mi sentivo molto imbarazzata,
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LA MIA VITA DA SKATER
RomanceCiao, mi chiamo Mizuki Oschima e vi raconterò la mia vita,sono una ragazza che va al 2 anno di liceo, ma non vado molto bene a scuola sono veramente una frana,vivo con mia nonna e mio fratello,e in futuro avrò un cane. Se non fosse stato per mio fra...