Capitolo 1°

126 3 1
                                    

CAPITOLO 1°

CRIS

Appena arrivata a Charleston non desideravo altro che non pensare, avevo la testa che pesava e una donna sa che il miglior modo per non pensare è… dedicarsi allo shopping(o almeno per me è così). Per prima cosa però dovetti procurarmi una mappa delle città e tirare fuori  dalla borsa(unico bagaglio che avevo) i miei documenti e soprattutto, i miei soldi, più tardi avrei cercato un hotel o un qualsiasi altro posto in cui riposare.

Ero partita senza preavviso, avevo mollato il lavoro e non avendo nessuno da avvisare mi ero recata in aeroporto e avevo preso il primo volo per il South Carolina.

Nessun rimorso, niente armai mi teneva legata al gran trambusto di New-York,se non l’affitto da pagare per i prossimi due mesi,come da contratto. Ero sempre stata così,un’anima libera capace di ottenere un lavoro e di partire due settimane dopo per vedere i canguri in Australia e se potevo fare questo era solo grazie a me.

Mentre pensavo a ciò avevo consultato la mappa e preso un taxi che mi aveva portata fino a King street, dove trascorsi l’intera giornata tra camerini stretti e angusti di numerosi negozi. Ben presto però il sole calò e mi resi conto che era giunto il momento di tornare a riflettere e trovare un posto in cui alloggiare.

Dopo pochi minuti passati a consultare la mappa trovai un piccolo hotel non molto distante da dove mi trovavo e fu proprio per questo motivo che decisi di  raggiungerlo a piedi.

Colsi l’occasione per visitare la piccola cittadina. L’aria era tiepida come quella che si respira in tutto il South Carolina nel periodo primaverile e le strade erano popolate da giovani coppie, famiglie e adolescenti. Osservai con calma tutti i palazzi che custodivano le storie di migliaia di uomini che vi avevano vissuto, concentrai poi lo sguardo verso gli scorci e le vedute della baia, ricca di negozi di antiquariato e di piccole botteghe. In quel posto il tempo sembrava essersi fermato e si respirava una pace a cui non ero più abituata a causa della mia lunga permanenza a New-York.

A interrompere le mie riflessioni fu il tonfo causato dalla porta di una bottega appena chiusa. Mi resi conto di essere molto vicina all’hotel e percorsi in fretta gli ultimi 500 metri che mi mancavano  per raggiungerlo,la stanchezza iniziava a farsi sentire…

Gli anni vissuti con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora