CAPITOLO 7°

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Lui continuò a gustarsi la scena e tra le risate disse:"aggressiva quasi come un chiwawa arrabbiato". Era abbastanza, entrai nel negozio e mi chiusi la porta alle spalle, che maleducato....

Cris
Il resto della giornata proseguì in fretta, io e katie lavorammo interrottamente tutto il giorno ma nonostante tutto lei non rinunciò a lanciarmi  sguardi curiosi. Dopo la chiusura mi precipitai in albergo, feci una doccia veloce, indossai una tuta comoda e scesi in sala per cenare. Il ristorante dell'hotel era stranamente vuoto, entrai comunque e mi sedetti  al tavolo disposto vicino a una finestra dalla quale si vedeva gran parte della città. Pensai ancora una volta a quel ragazzo, era strafottente e maleducato ma, anche molto carino e misterioso... Chi si nascondeva   dietro quelle iridi del colore del mare?

Daniel
Erano giorni che non riuscivo a concentrarmi, non capivo il perché quella ragazza degli atteggiamenti goffi e impacciati mi attirasse tanto. Tutto era cominciato durante il mio turno al locale del mio amico Andrew, l'avevo incontrata per la prima volta. Apparentemente era una ragazza come tante, ma dietro quel velo di apparenza vi era qualcosa di speciale, era una persona di quelle timide, quelle che mostrano appena il loro carattere, quelle che desiderano nascondersi tra la gente ma per me fu impossibile non notarla. Era diversa, ne ero certo. Presto avrei scoperto chi era quella ragazza. Inzia a cercarla in città, a Charleston avevo molti amici e infatti presto la trovai, non era stato difficile. Mi era rimasta in testa tutto il tempo, ora sapevo dove lavorava e dovevo fare una scelta:lasciarla entrare nella mia vita e dare una possibilità all'amore o come facevo sempre, ripararmi dietro lo scudo che mi ero creato.
Decisi di entrare, e stupidamente mi approcciai a lei come il solito stronzo di turno, non potevo fare peggio. Alle mie provocazioni lei reagiva arrossendo e quel suo tenero imbarazzo mi divertì. Dopo averla stuzzicata a sufficienza uscii, semplicemente perché mi resi conto di non poterla disturbare in orario lavorativo. Rimasi fuori ad aspettare la sua pausa, quando lei uscì non si accorse subito della mia presenza e così la osserva per un po', mentre cercava di rilassarsi. La sua pace però durò ben poco, presto si accorse di me e subito il mio lato stronzo si fece avanti nella speranza che in questo modo avrei ottenuto qualcosa come accadeva con  tutte.
La fissai ancora per farla scoppiare e ci riuscii, con arroganza le chiesi il suo numero ma non ottenni altro che una ragazza arrabbiata, ma adorabilile  davanti ai miei occhi. Come pensava di intimorirmi se a stento riusciva a guardarmi negli occhi?
Mi chiuse la porta del negozio in faccia e andò via. Rinunciai all'impresa, per ora avevo fatto abbastanza e pensai che continuando così non avrei mai ottenuto niente da lei. Dovevo assolutamente farmi perdonare e l'unica cosa che mi venne in mente fu di portarla a cena fuori ma, dopo il mio comportamento ero quasi certo che non avrebbe mai accettato.  L'unico modo era farle una sorpresa.
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Ciao a tutti, ecco la prima svolta della storia. Spero possa interessarvi. 😘❤️

Gli anni vissuti con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora