Ordinai un bel piatto di spaghetti e mentre attendevo la mia portata vidi un cameriere che riconobbe immediatamente, era lui, il ragazzo della barca, ma in quelle vesti mi ricordava anche qualcun'altro, il ragazzo del bar in cui avevo fatto colazione appena arrivata a Charleston.
Non riuscii a fermarmi, e senza riflettere lo chiamai...Cris
Quando si avvicinò a me ebbi la possibilità di osservarlo meglio:aveva gli occhi azzurri come il mare, il viso dai lineamenti marcati e le mani grandi e ben curate. Andai in panico e cercai di formula una frase sensata da dire mentre lui mi guardava annoiato ma anche divertito dalla scena che stava vedendo. In quel preciso istante avrei tanto voluto sparire, ma non potendolo fare presi coraggio e dissi:"potrei avere dell'acqua?. " Lui annuì un po' sconvolto e si allontanò dal tavolo.
Ero uscita da quella situazione ma avevo comunque fatto una pessima figura. Quando più tardi lo vidi avvicinarsi di nuovo al mio tavolo arrossii imbarazzata e solo quando si allontanò iniziai a mangiare. E subito dopo aver finito la mia cena mi precipitai fuori dal ristorante.
Che figuraccia ripensai tra me e me, ma decisi che non ci avrei più pensato e così feci per i due giorni successivi.
Tutto procedeva bene quel giorno, la libria era in perfetto ordine e stavo lavorando tranquillamente con Katie, ma alle 11:48 in punto un'uragano di imbarazzo mi travolse. Lui, il tizio del ristorante italiano era lì. Si avvicinò a me e mi disse divertito che era interessato ad un libro riguardante l'acqua. Capii subito a cosa si stava riferendo e immediatamente pensai a quando due sere prima cercai di rimediare alla mia figuraccia chiedendogli dell'acqua. Perché a me? Non sapando come comportarmi risposi freddamente:" a riguardo ho solo testi scientifici." Lui rise, si prendeva gioco di me, mi allontanai innervosita e dopo avermi squadrata da capo a piedi uscì finalmente dal negozio.
Katie mi raggiunse con uno strano sorriso sulle labbra, ma accorgendosi del mio disagio si limitò a dire:" bel tipo".
Quando finalmente arrivò il mio momento di pausa usciii a prendere un po' d'aria, quanto ne avevo bisogno... Quello però non era il mio giorno fortunato, ancora una volta quel tizio mi apparve davanti, e decisi di rassegnarmi poiché mi ero ormai abituata alla cosa. Mi fissava insistentemente, così con aria sfacciata mi voltai e dissi:"serve qualcosa?" ma lui senza farsi troppi problemi disse:"il tuo numero signorina".
Ancora questa storia, non ne potevo più e allora risposi:"okay, ammetto di aver fatto la figura dell'idiota l'altra sera, ma questo non ti dà alcun diritto di tormentarmi in questo modo... Non avrai mai il mio numero neanche se fossi l'ultimo uomo sulla terra".
Quel ragazzo mi aveva innervosito al punto da non riuscire più a tenere a freno la lingua. Mi stupì di me stessa, e mi chiesi il perché di quel irrefrenabile tremore alle gambe e di quella sensazione di vuoto nello stomaco.
Lui continuò a gustarsi la scena e tra le risate disse:"aggressiva quasi come un chiwawa arrabbiato". Era abbastanza, entrai nel negozio e mi chiusi la porta alle spalle, che maleducato...._______________________________________
Ciao a tutti, scusatemi per l'assenza ... Ecco il 6 capitolo, spero vi piaccia. Se vi va commentate e votate.
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Gli anni vissuti con te
Любовные романыAmare e viaggiare sono due cose compatibili? Due persone possono stare insieme e lottare veramente ogni giorno per difendere il proprio rapporto? Il dolore può unire e separare le persone ma, l'unico modo per scoprire come finirà é lanciarsi contro...