ᴇɪɢʜᴛᴇᴇɴ

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Jungkook aprì gli occhi. Fece un colpo di tosse e si alzò da terra tenendo la mano sulla parte ferita.

«Jimin-ssi!» urlò. Vide il bigliettino rosa fluo e lo lesse.

«Kai, vaffanculo» uscì di casa velocemente e salì sulla sua Suzuki Jimny.

«Preparati, Kim Jong-in, ti staccherò le palle con cui ci farò un portachiavi» accese il motore e parti. Diretto a Shibuya.

Guardava la strada con occhi semichiusi. Aveva ancora il labbro sanguinante ma non aveva importanza. Jimin aveva importanza.

Si stava ormai facendo sera e la sfera cocente tramontò.

Ora nel cielo, splendeva la luna come un diamante incastonato nella volta celeste.

Jungkook si passò una mano sul volto sudato.

Sentiva che piccole gocce di sudore ghiacciato percorrevano la sua schiena.

Andava veloce. Sfrecciava sull'asfalto.

«Jimin-ssi, me la paghi» disse con un sorriso malizioso.

Arrivò a destinazione. A quanto pare era una magazzino di tappeti.
Si guardò intorno.

«Jimin mi ucciderà» disse prendendo una Px4 Sub Compact da un piccolo sportellino interno alla macchina, al lato dello sportello. «Ma se non la prendessi con me non sarò lui ad uccidere ma verrà ucciso». Indossava una t-shirt a maniche corte abbastanza aderente assume soprana dei pantaloni attillati e degli anfibi.

Entrò senza problemi. Tutto tranquillo fino a quando la porta alle sue spalle si chiuse.

«Tsk, Seriamente? Ma per chi mi avete preso?» .

«Da quanto tempo» disse un uomo camminando per la grande stanza. «Jeon Jungkook»

«Jonghyun, sei serio?» disse Jungkook ridendo. «Mi aspettavo-»

«Ti aspettavo fosse nostro padre?»

«Na na, tuo padre»

«Mi spiace deluderti fratello caro, ma nostro padre è morto per colpa tua»

«Per colpa mia? E come mai io non ne sapevo niente?» il corvino spostò il peso su una gamba e inarcò le sopracciglia.

«A te non è mai fregato un cazzo di lui»

«Come a lui non è mai fregato un cazzo di me, pari»

«Nostro padre è morto forse due anni fa»

«Finalmente giace in una cazzo di tomba»

«Lui ha fatto tutto per noi»

«Vorresti dire per te, spero» lo corresse Jungkook.

«Sai, hai ragione»

«Senti, lui ha ucciso nostra madre. Per te lei non aveva valore?»

«Valore, solo a ciò pensi. Dovrei ribadirti il concetto di un'ora fa?»

«Non sprecare fiato e saliva, fratello caro, non è necessario» si limitò il corvino.

«Come tu hai ucciso una persona a me cara, dovrei farlo pure io, no? Così saremo pari. Ma a chi è affezionato il nostro caro Jeon Jungkook? Ci ho riflettuto a lungo. Ti ho osservato a lungo e sono arrivato ad una conclusione: Park Jimin. Viso angelico e innocente. Dolce e sincero. Da una storia intrigata e ricca di sofferenze siamo arrivati ad una storia d'amore»

«Dov'è ora?»

«Chi? Jimin? Per ora sta benone, vuoi vederlo?» Jungkook strinse un pugno. «Lo prendo come un sì. Wakatoshi-kun, porta qui il biondo. Wakatoshi-kun?»

ᴘ ᴏ s s ᴇ s s ɪ ᴏ ɴ// 𝑱𝒊𝑲𝒐𝒐𝒌 [sᴍᴜᴛ⚣︎]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora