EVERY FEELING.
Era passato un giorno dalla registrazione della terza puntata del serale, la mancanza di Tommaso era in ogni angolo, nelle dolcezze della mattina e nelle risate nei momenti in cui consolava qualcuno dei compagni. Dennis era chiuso in camera sua da quando Rosa aveva varcato la soglia della casetta e Luca lo capiva, se uno tra il torinese o il milanese fosse uscito anche lui avrebbe fatto la stessa cosa.
Alcuni di loro erano in cucina intenti a mettere qualcosa sotto i denti prima degli allenamenti, mentre altri erano ancora a letto a godersi gli ultimi momenti di relax prima dell'inizio della giornata.
Tancredi aveva borbottato insulti silenziosi e un buongiorno mentre usciva dalla camera con il suo plaid a fargli da mantello e senza pensarci due volte era andato a sedersi vicino al biondo poggiando la testa contro il tavolo freddo.
-Buongiorno raggio di sole, ti vedo splendente stamattina- aveva esclamato Luca mentre infilava una mano trai suoi capelli morbidi per accarezzarglieli. Alessandro aveva preso una tazzina dal ripiano per versare una quantità industriale di caffè per il milanese prima di piazzarlo davanti a lui.
Dopo avergli lanciato un'occhiataccia aveva afferrato la tazzina soffiando sul liquido caldo -Ale, tu si che mi capisci-
-È sempre un piacere- aveva risposto il ballerino prendendo il borsone che aveva poggiato vicino all'ingresso -Potete dare un' occhiata a Dennis? È da ieri chiuso lì e sta iniziando a farmi preoccupare. Come rientro cercherò un modo di tirargli su il morale. Ho lezione ora-
-Ci pensiamo noi- aveva detto prontamente il napoletano -Ne io ne Deddy abbiamo lezione oggi, e tu puoi stare con noi fino alle 15- aveva continuato guardando prima l'uno e poi l'altro.
-Grazie ragazzi- aveva risposto il ballerino prima di incamminarsi verso la sua sala prove.
Luca si era alzato dal suo posto per prendere una tazzina e portare la colazione al suo compagno -Mi dispiace per Deddy, ogni settimana è sempre più dura-
-Giá, lo so che è una gara, ma per alcuni di voi mi dispiacerebbe di più che per altri- aveva risposto Tancredi mentre rubava un biscotto che il napoletano aveva sistemato su un piattino.
-Tipo chi?- Luca non lo stava guardando, anzi gli dava le spalle. Una parte di lui sperava che l'amico facesse il suo nome, anche se diverse volte Tancredi gli aveva fatto capire di vederlo in finale, anzi di andarci insieme.
-Beh, Deddy mi mancherebbe molto, anche Ale. Mi è dispiaciuto molto per Tommaso, ma probabilmente l'uscita che mi farebbe più male sarebbe quella di Enula, e la tua-
Luca non era riuscito a trattenere un sorriso, il battito cardiaco accelerato e quella sensazione intensa alla bocca dello stomaco, erano quelle le farfalle?
-Anche tu mi mancheresti- aveva detto girandosi verso la sua direzione -Ma non mi mancherebbero i tuoi disastri culinari- aveva continuato per prenderlo in giro, afferrando la colazione che aveva preparato e scappando prima di dargli la possibilità di ribattere, Tancredi lo aveva seguito sia per dargli un colpetto sulla spalla sia per aprirgli la porta e vedere come stava l'amico.
-Buongiorno Dennis, il sole splende- aveva esclamato il riccio entrando nella stanza. Era quasi tutto buio ed il torinese era completamente nascosto sotto le coperte, anche un cieco avrebbe capito quando il ragazzo amasse la ballerina.
-Perfavore, lasciatemi stare- aveva borbottato da sotto gli strati di coperte.
Luca si era seduto al bordo del letto ed aveva poggiato la colazione sul comodino poco distante -Hey, so che stai male e hai bisogno di riprenderti, non vogliamo farti pressione-
-Ci dispiace per Rosa, ma vedi il lato positivo, puoi decidere di buttarti giù o di sfruttare questo dolore esternarlo e far in modo che sia servito a qualcosa- aveva continuato Tancredi -Vi amate e continuerete a farlo anche fuori di qui. È raro trovare questo tipo di sentimento, molti lo cercano tutta la vita e falliscono. Siete fortunati- aveva continuato con lo sguardo puntato sul torinese anche se non era riuscito a trattenersi dal lanciare qualche occhiata a quello che era il suo migliore amico.
Un ciuffo castano ed un occhio era sbucato da sotto le coperte guardando prima uno e poi l'altro, che era seduto nel letto difronte al loro -Parlate al plurale adesso?-
Tancredi aveva sentito le guance riscaldarsi a quel commento borbottando un "intendevo tutti noi" mentre Luca, con un sorrisetto imbarazzato, aveva alzato gli occhi al cielo -di tutto questo discorso motivazionale il tuo mono neurone ha afferrato solo questo?- aveva chiesto il biondo guardandolo intensamente negli occhi, gli stava dicendo in primis di chiudere quella boccaccia poi era una tacita richiesta di parlarne più tardi e sicuramente quello Dennis l'aveva afferrato.
-Almeno io un mono neurone ce l'ho ancora, il tuo dev'essere entrato in sciopero dopo tutti i drink analcolici che ti sei bevuto- aveva risposto scatenando una risata al compagno milanese che si godeva la scena -Come dargli torto- aveva aggiunto poi.
-Mangia, idiota, domani abbiamo la giornata libera e voglio fare qualcosa stasera- aveva ribattuto il più grande alzandosi dal letto -pulisco la cucina e voglio trovarti vestito, o dovrò farlo io- l'aveva minacciato scherzosamente ed era uscito dalla stanza senza prestare ascolto alle lamentele del suo amico.
STAI LEGGENDO
C'EST LA VIE. [T7]
FanfictionLa nostra storia che continua su pezzi di carta La nostra storia mai finita che non ha una fine.