LUNEDÌ.
Per i due giorni seguenti, Luca aveva continuato gravitare intorno a Tancredi con toccatine e sorrisini, sguardi lanciati da lontano e piccoli gesti senza mai risultare troppo pesante o palesare quello che faceva.
Ormai aveva preso l'abitudine di alzarsi poco più tardi di lui solo per trovarlo in cucina ancora mezzo addormentato, sedersi accanto a lui e stringergli leggermente il bicipite solo per lasciarci un bacio delicato sopra. O fare sfiorare le loro ginocchia quando erano seduti vicini, per lui era cosi naturale che la maggior parte delle volte ci faceva caso a malapena. Capitava che durante quei momenti i loro sguardi si incrociassero prima di sorridersi e continuare a dare quello che stavano facendo.
Il rapporto con Raffaele sembrava essere stabile, pian piano stavano prendendo più confidenza l'uno con l'altro, tanto da scambiarsi consigli di tanto in tanto quando studiavano in camera loro, Luca non si era mai sbilanciato più di tanto, al contrario di Raffaele che gli aveva raccontato delle teorie, di Rosa e Martina, su un possibile flirt tra Leonardo e Tommaso. Si erano fatti due risate ripensando alle sere in cui Leonardo gli aveva parlato del suo ex ragazzo e del suo cuore spezzato e di come aveva promesso a se stesso di non mischiare carriera e amore, mai più.
Dopo pranzo, Luca e Tancredi, erano rimasti soli in casetta se non per Samuele e Giulia e si erano chiusi proprio in camera del biondino. Stavano entrambi arrangiando le ultime cose per i loro album, Tancredi aveva finalmente finito quel brano che gli dava il tormento da mesi.
Gli aveva detto di aver avuto un'illuminazione in quanto dovevano essere due canzoni separate ma si erano unite come pezzi di un puzzle e si chiamava "le leggi dell'universo", i produttori l'avevano apprezzata così tanto da volerla lanciare subito come singolo. Luca moriva dalla voglia di sentirla ma Tancredi ancora non si era deciso, il primo ascolto voleva farlo da solo, ma dopo qualche ora nella quale si era contentato su un nuovo spunto che aveva buttato giù in quei giorni era andato nella sua stanza per strappargli qualcosa con una scusa come 'hey, stavo per mettermi a strimpellare la chitarra, ti unisci?' o qualcosa del genere. Ma lo aveva trovato a gambe incrociate sul suo plaid preferito, le cuffie nelle orecchie attaccate al PC e gli occhi lucidi come se stesse per piangere.
Preoccupato, si era avvicinato all'amico e dopo avergli toccato la spalla per attirare la sua attenzione aveva detto -Tancre, stai male? Che succede?-
Il milanese aveva sorriso -No, no- si era spostato per fargli spazio mentre asciugava una lacrimuccia sfuggita al suo controllo -Dopo aver sentito "leggi dell'universo" stavo dando un'occhiata alle altre tracce, e mentre ascoltavo "iride" mi è venuta un po' di nostalgia-
-Mi piace un sacco Iride, oserei dire nella mia top 3- aveva detto Luca mentre si accomodava accanto a lui, le spalle che si sfioravano, e gli rubava una cuffietta con il filo.
-E quale sarebbe la tua top 3?- aveva chiesto curioso Tancredi mentre si metteva comodo per guardarlo.
-Iride e Bella, sicuro. Sono indeciso tra Alba e Piove, mi piacciono molto entrambe-
-Ma Piove neanche ci sarà nell'album- aveva riso il milanese.
-Dettagli- aveva risposto il biondino -tornando a noi, quando mi farai sentire questa canzone?-
-È un po' diversa dalle altre ma posso ritenermi soddisfatto- aveva detto il più piccolo, Luca aveva solo annuito in attesa, non vedeva l'ora di sentire la canzone che tanto lo aveva fatto impazzire. E ne era valsa la pena perché quella canzone era un capolavoro. Aveva chiuso gli occhi per concentrarsi sulla musica e ogni giorno si meravigliava del talento, della leggerezza, delle emozioni che Tancredi riusciva a buttare fuori con una canzone. Aveva aperto gli occhi nell'ultima parte, sentiva gli occhi pesanti come se stesse per piangere mentre Tancredi evitava il suo sguardo con fare nervoso, adorava sapere che per il riccio il suo parere era importante.
Alla fine della canzone lo stava ancora osservando, con occhi lucidi ed il cuore accelerato -È.. è..-
-Cosa? È troppo?-
-Tancre, è strepitosa- aveva risposto il biondo -Sono senza parole, sono riuscito a sentire tutto-
Il milanese aveva sorriso mentre le guance gli diventavano più rosee -Sono contento che ti piaccia- aveva voltato lo sguardo verso Luca, era voltato nella sua direzione con il busto ed un gomito poggiato alla testata del letto.
-Non so come fai- aveva detto il biondo, forse era più un pensiero che qualcosa da dire ad alta voce.
Tancredi aveva inclinato leggermente la testa guardandolo incuriosito -A fare cosa?-
-Ad essere così- aveva risposto solamente -Certe volte penso che non puoi essere reale-
Il riccio aveva ridacchiato ancora, le guance che si coloravano ancora di più -Luca, hai dormito stanotte? Ti vedo un po' confuso- aveva afferrato la mano del compagno per iniziare a giocarci, lo faceva spesso quando era nervoso o in imbarazzo.
-Non riesco a trovarti un difetto, intendo un difetto serio. Sei una delle persone più vere che abbia mai avuto l'occasione di conoscere- aveva continuato lui, ignorando il commento del riccio e intrecciando delicatamente le dita con le sue.
Tancredi l'aveva guardato per qualche secondo prima di sorridergli ed abbassare lo sguardo sulle loro mani.
-Che c'è?- aveva chiesto Luca e con la mano libera gli aveva accarezzato la guancia.
-Niente- aveva scosso la testa -Quindi ti è piaciuta?-
Ed il napoletano aveva sorriso smagliante -È entrata decisamente nella top 3-.
Erano rimasti così un po' di tempo, ad ascoltare musica, mangiare pop corn, rilassarsi un po' e punzecchiarsi a vicenda.
-Posso farti una domanda?- aveva chiesto Luca ad un certo punto, seduto a gambe incrociate difronte al più piccolo che stava ancora sdraiato, il computer l'avevano spento qualche minuto prima.
-Dimmi-
-Cosa intendevi l'altro giorno quando hai detto 'non tutti sono fatti per piacere alle persone'?-
-Non ti sfugge niente, eh?- aveva risposto con una risatina.
-Mi piace ascoltarti e colgo i particolari- aveva risposto con un'alzata di spalle -Dai, sono curioso, parla-
-A parte la musica non ho niente da offrire, ho tanti sogni, poca pazienza e le emozioni tutte incasinate- aveva risposto Tancredi.
-Non credo che sia così, io in te vedo tanto- aveva ribattuto Luca, un po' scocciato dal fatto che Tancredi non si apprezzasse. Sembrava tanto sicuro di sé quando si parlava di musica, ma così fragile quando si parlava di sé stesso.
-Luca tu mi sopravvaluti- aveva risposto con un sorrisino nervoso -sai che non mi piace particolarmente l'argomento-
-Invece dobbiamo affrontarlo, insieme. Dovresti smetterla di sminuirti. Non è vero che non hai niente da offrire. Tu dai tanta sincerità, e non è scontato, hai fedeltà, hai rispetto, hai tanta creatività. Sai stimolare la creatività degli altri. Potrei continuare all'infinito- aveva iniziato il napoletano senza smettere di guardarlo -Sei determinato a raggiungere i tuoi obbiettivi e soprattutto vivi per quello che ami-
-Tu credi davvero che io sia tutto questo?-
-Lo vedo in te ogni giorno, non ho bisogno di crederlo -ed io potrei viverci di tutto questo. Hai creato una canzone per ringraziare i tuoi amici, nel modo più semplice e perfetto in cui potessi farlo, con quello che vi unisce-
-Grazie, meno male che ci siamo trovati- aveva risposto Tancredi.
-Non pensi che morirò da solo?-
-Ci sarò sempre io a darti il tormento- aveva sorriso il biondo -Non sarai mai solo-
Ed era bastato uno sguardo, quella scintilla che senti scattare nella pancia e sai che è il momento giusto.
Luca aveva chiuso il computer del più piccolo poggiandolo sul pavimento con la mano libera prima di poggiare una mano sul retro del collo per baciarlo. All'inizio doveva essere uno sfiorarsi di labbra ma nel momento in cui Tancredi aveva ricambiato il bacio entrambi avevano pensato che sembrava ti tornare a respirare.
Per quanto fosse meno urgente rispetto al primo non aveva mancato di intensità e prima di staccarsi avevano resistito fino all'ultimo secondo prima di aver bisogno di nuovo di ossigeno vero.
Raffaele li aveva visti entrando in camera ma alla vista dei due aveva fatto retro front silenziosamente per lasciarli alla loro privacy.Giovanni, osservava le occhiate continue che si scambiavano i due all'ora di cena stava morendo a voglia di prendere Luca da parte e riempirlo di domande, si tratteneva appena notando che Dennis, notissimo per le sue doti di osservatore, era nelle sue stesse condizioni.
-Siete carichi per la puntata? Io non sto nella pelle- aveva esclamato Giulia mentre aiutava Martina e Dennis a sparecchiare la tavola.
-Non sono entusiasta al 100% ma il pubblico ci attende- aveva risposto Luca, era da qualche ora che aveva un brutto presentimento e questa pesante sensazione non sembrava lasciargli tregua.
Tancredi, che era al suo fianco aveva semplicemente stretto il suo ginocchio con la mano in segno di conforto, Luca in un attimo si era sentito la tensione calare un po' con la sua vicinanza, come se non gli bastasse mai del tutto. Come avrebbe fatto se uno dei due fosse stato eliminato?
-Aka, potresti aiutarmi a cercare la giacca in camera tua per favore?- aveva chiesto il vicenzino mentre si alzava dallo sgabello.
-Adesso Sangio?-
-Si, adesso-
-Va bene- aveva risposto con un sospiro mentre si alzava pronto a seguirlo, in meno di tre secondi erano nella stanza del riccio ed in altrettanto tempo anche l'altro coinquilino era entrato. In attesa di pettegolezzi come le vecchiette di quartiere.
Luca aveva raccontato i brevi aggiornamenti evitando accuratamente ogni piccolo particolare troppo personale, se Tancredi parlava con lui e non con altri aveva le sue motivazioni.
-Quindi gli piaci- aveva detto Dennis -la questione "non succederà più è solo un muro per proteggersi-
-Lui sa che con me non ha bisogno di proteggersi, non gli farei mai del male- aveva risposto il biondo scuotendo la testa.
-Penso che dovresti lasciargli il suo spazio, Tancredi è molto riservato ed ha i suoi tempi. Questa volta ti è andata bene, eri nel posto giusto al momento giusto, in un'altra situazione sarebbe stato troppo- aveva detto diplomaticamente Giovanni.
-Hai ragione, Sangio, era esattamente quello che stavo pensando prima-
-Rifletti su quelli che potevano essere gli errori di Martina- aveva iniziato poi -anche se non potrei esprimermi come voglio e non penso che siano propriamente sbagli- aveva continuato indicando i microfoni -Diceva che eri pesante? Bene, prova con più leggerezza. Non gli piacevano alcuni aspetti? Prova a modificarli senza cancellare te stesso. Immagina una lastra di marmo che devi costruire. E devi farlo con lui-
-Dici che dovrei mollare un po' il colpo?- aveva chiesto mordendosi il labbro -sono di nuovo pesante?-
-No, Luca! Assolutamente no- aveva esclamato Dennis abbracciandolo di slancio -Non sei mai stato pesante secondo me, sei solo sentimentale certe volte. Giovanni dice solo di lasciargli un po' di spazio e vedere come si comporta lui, se ti cerca, se gli manca o se sta meglio, valuta la situazione anziché buttarti in modo istintivo- aveva continuato scompigliandogli dolcemente i capelli biondi.
-Farei qualsiasi cosa per non farlo star male-
Qualche ora dopo era nel suo lettino che si rigirava spazientito in cerca di sonno, non sapeva più come comportarsi con il milanese. Il cuore gli diceva buttati, lanciami e se mi frantumo sti cazzi, mi ricomporró col tempo, ma la testa gli diceva attento, è una zona pericolosa. Vuoi davvero perderlo come amico? È solo un passatempo. Ed una volta fuori di qui come farai?
Raffaele era entrato da qualche minuto e lanciava occhiate al compagno indeciso o no se parlargli per sapere come stava.
-Hai bisogno di parlare?- aveva chiesto cautamente alla fine.
-No, grazie, stavo cercando di dormire-
-Ti ho visto con Tancredi questo pomeriggio, siete molto carini insieme- aveva detto allora il pugliese sedendosi sul suo letto -Non fare quella faccia, stavo entrando in camera e quando vi ho visti sono uscito e non ho detto nulla a nessuno-
-Non stiamo insieme- aveva detto subito il biondo mentre si sedeva dritto sul letto.
-Va bene- aveva risposto l'altro -è questo che ti preoccupa?-
-Giá, Tancredi è così complicato quando si tratta delle sue emozioni- aveva sospirato -se non dovesse finire bene?-
-Ci vuole tanto coraggio a fare il passo che hai compiuto, è come buttarsi da un burrone- aveva continuato -Insomma, sapendo gli impegni che entrambi avrete fuori di qui è molto difficile poter tenere "qualsiasi cosa abbiate voi"-
-È quello che stavo pensando, forse dovrei fare un passo indietro prima che sia troppo tardi- aveva risposto il biondo abbassando lo sguardo -avrebbe dei problemi in meno e la testa più libera per concentrarsi sulla musica e rimarremo comunque amici-
Raffaele aveva annuito -Si, tanto avete un bellissimo rapporto che potrebbe durare anni, io avrei paura ad incasinare tutto, soprattutto per come tu vivi le emozioni, ci soffriresti-
-Hai ragione, mi ha fatto bene parlare con te, grazie- aveva detto poi il biondo tirando le labbra in mezzo sorriso.
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C'EST LA VIE. [T7]
FanfictionLa nostra storia che continua su pezzi di carta La nostra storia mai finita che non ha una fine.