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POWER&CONTROL.

La mattina dopo Luca si era svegliato di ottimo umore, una nuova settimana di lavoro lo aspettava e lui si sentiva pronto per una maratona. Di primo mattino, dopo aver preso il suo solito caffè era andato in palestra ad allenarsi e stare solo con i suoi pensieri.
Fortunatamente a quell'ora non c'era nessuno ed appena era entrato si era trovato catapultato a pochi giorni prima. Mentre correva sul tapis roulant con una playlist per l'allenamento a palla nelle orecchie si era messo a ragionare a mente lucida tutta la situazione.
Ormai era chiaro che provava attrazione per Tancredi, okay, forse attrazione era riduttivo, ma provava davvero dei sentimenti per lui.
Il loro rapporto era sempre stato molto confidenziale ma doveva ammettere che dopo il bacio una certa tensione tra loro due era aumentata.
Contando che due persone che li conoscevano entrambi, ma allo stesso tempo esterni, in un certo modo confermavano delle teorie e che Tancredi lo aveva baciato una volta e la sera prima era quasi risuccesso, aveva delle buone speranze.
Sarà solo per questa volta, era sicuro che non avrebbe cambiato idea facilmente, ma poteva provare una tattica diversa, doveva solo trovare un modo semplice e pratico per attuarla.
Dopo essersi allenato per un'oretta era tornato in casetta con una voglia immensa di buttarsi dentro una doccia, nel divano all'ingresso c'erano Giovanni, Dennis, Samuele e Tancredi che parlottavano tra loro ma appena l'avevano visto avevano tenuto lo sguardo su di lui.
-Tutto bene?- aveva chiesto Luca avvicinandosi.
-Si, ma siccome è uscita Enula dobbiamo cambiare un po' di cose, così ha detto la redazione- aveva risposto Dennis, guardando l'amico napoletano sedersi a gambe incrociate poco distante dal divano -Credo che dovrai dividere la stanza con Raffaele-
-Eh? Ma davvero?- aveva chiesto a bocca aperta Luca -siamo trecento cristiani qui dentro, proprio con la persona che mi sta meno simpatica?- aveva continuato a denti stretti.
-Aka, senti qui- si era messo in mezzo Samuele -fai finta di niente per ora, vedi come va, se non ti senti a tuo agio andrò io in camera con lui e Giulia con le ragazze, okay?- Luca adorava il carattere calmo e diplomatico di Samuele, stava spesso sulle sue ma riusciva comunque a starti vicino e a risolvere i conflitti. Lo stimava.
-Posso provarci- aveva sospirato il biondo.
-Pensavo che ci sarebbe voluto più tempo- aveva detto scherzosamente Giovanni -ho qualche minuto per salutare Giulia prima di andare a lezione, vi spiace?- aveva continuato indicando il corridoio che portava alla stanza della sua ragazza.
-Vai dalla tua amata- aveva risposto Dennis con un sospiro drammatico -vai pure, ma sai che è da me che tornerai stanotte-
-Idiota- aveva riso il ricciolino prima di alzarsi dal divano lasciando i ragazzi.
-Vi lascio anche io, ho bisogno di una doccia- aveva detto poi Luca prima di alzarsi in piedi -ci metterò una decina di minuti se vi serve qualcosa-
-Lu- l'aveva chiamato Tancredi, che nel mentre si era alzato raggiungendolo nel corridoio.
-Si?- aveva chiesto il biondo facendogli segno di accompagnarlo nella sua stanza.
-Hai voglia di aiutarmi ad arrangiare alcuni brani? É quelli di cui ti ho parlato, il ritornello e quelle strofe che ho registrato con Ame qualche mese fa- aveva risposto il più piccolo mentre seguiva il compagno.
-Certo, mi fa piacere che me l'- appena erano entrati nella camera del napoletano, avevano trovato Raffaele che rovistava nella parte di armadio che apparteneva a Luca -Ma che cazzo-
-Scusa!- aveva detto subito Raffaele -non volevo toccare le tue cose, stavo sistemando le mie e le ho spostate un pochino-
-Avresti potuto chiedere, ti avrei aiutato volentieri- aveva detto il biondo mentre faceva cenno al suo amico di entrare.
-Non ti ho visto in casa, pensavo fossi a lezione-
-Non importa, la prossima volta dimmelo, va bene?-
-Vai bene, comunque, ora ho lezione con Arisa, quindi a dopo- aveva salutato e preso la giacca prima di lasciare la stanza.
-Dio, sarà una convivenza difficile- aveva sospirato buttandosi di peso sul suo letto e poggiando le braccia incrociate sulla faccia.
-Andrà bene, vedrai- Tancredi si era seduto al bordo del letto per rassicurare l'amico -Ammiro molto il tuo comportamento maturo, nonostante tu sappia quello che c'è tra lui e Martina-
-Già- aveva risposto solamente Luca e togliendo le braccia dal viso per poterlo guardare -hai intenzione di rimanere lì o vieni qui con me?-
Tancredi aveva accennato ad una risata prima di sdraiarsi accanto a lui ed aprire le braccia per accoglierlo. Il biondo, infatti, non aveva esitato a poggiare la fronte nell'incavo del suo collo ed abbracciarlo a sua volta come poteva -Effettivamente, per quanto lo rispetti, non sarei a mio agio a condividere la stanza con lui. Non abbiamo nessun tipo di confidenza-
-Infatti, avrei preferito condividere la stanza con chiunque altro- aveva detto allora Luca giocando con i laccetti della felpa del compagno fino ad arrivare al bordo della felpa.
-Deddy ad esempio? Potreste farla diventare una discarica- aveva riso il più piccolo poggiando il mento sulla sua testa, poteva sentire il profumo dei suoi capelli entrargli dritto delle narici, e nello stesso tempo esponeva più il collo al compagno che stava prendendo ad accarezzare la pelle esposta.
-No- aveva ridacchiato -E se voglio posso essere ordinato- aveva chiarito poi.
-Allora con chi ti sarebbe piaciuto condividerla?- aveva chiesto.
Luca si era mosso di poco e mentre prendeva a giocare con l'attaccatura dei suoi capelli aveva strofinato giocosamente la punta del naso contro il suo collo -Con te, ad esempio-
-Siamo sempre insieme- aveva risposto Tancredi mentre si inumidiva le labbra, improvvisamente secche.
-A me non dispiace affatto- aveva detto il napoletano con un basso tono di voce, stava praticamente parlando contro il suo collo tanto che le labbra sfioravano la pelle di tanto in tanto -io e te ci conosciamo bene, ci capiamo al volo- il più piccolo aveva istintivamente portato una mano tra i capelli del compagno, indeciso su come comportarsi.
-Sei ordinato, quindi quando ti stancherai aiuterai anche me- aveva ridacchiato Luca, continuando -e, siamo amici, no?- aveva concluso dandogli un leggero bacio sul collo prima di alzare la testa e sedersi.
-Certo che lo siamo- aveva confermato Tancredi mentre si sedeva dritto a sua volta.
-Vado a farmi una doccia, mi aspetti qui?- aveva chiesto il più grande, lasciandogli una carezza sulla guancia, alzandosi in piedi per prendere una maglia ed un pantaloncino per cambiarsi.
-Si, magari a prendere il computer..- aveva risposto il ricciolino senza staccargli gli occhi di dosso, Luca stava gironzolando nella stanza per prendere l'occorrente per lavarsi, prima di dirigersi in bagno aveva ammiccato nella sua direzione.

Verso l'ora di cena i due ragazzi si erano riuniti con Dennis, Giovanni ed Alessandro per la loro solita partita a carte, era più un rituale che avevano per raccontarsi le loro giornate e nei migliori dei casi immaginarsi ipotetici scenari sul futuro fuori dalla scuola che una vera e propria partita.
-Come ha preso la Cuccarini il guanto di sfida della Celentano?- aveva chiesto Giovanni ad Alessandro mentre serviva cinque carte a ciascuno dei compagni.
-Non benissimo, Martina si butta giù facilmente quando si parla della Celentano.- aveva risposto il ballerino prendendo le carte per controllarle.
-Le importa troppo, secondo me- aveva fatto spallucce Tancredi, aveva già controllato le carte e poggiato tre sul tavolo rivolte verso il tavolo -Vuole piacerle per forza e non c'è modo più sbagliato.-
-E cosa c'è di male?- aveva chiesto Luca, era seduto al suo fianco con la gamba sinistra poggiata sul ginocchio destro e quando muoveva di tanto in tanto la gamba poteva sfiorare il ginocchio del compagno.
-Non puoi piacere per forza a qualcuno, altre volte può anche non bastare. È una professoressa di un certo calibro e la sua materia é fondata su certe caratteristiche fisiche e sulla disciplina. Martina fa un genere troppo diverso. Il livello della competizione sta salendo a dismisura-
-Concordo, ci sono persone più preparate di altre- aveva detto Giovanni mentre distribuiva le carte che i compagni volevano cambiare lasciando le sue per ultime.
Mentre gli altri continuavano a parlare Luca si era voltato verso Tancredi attirando la sua attenzione -A volte piacersi non basta?-
-Già- aveva annuito lui -Certe volte non è abbastanza, generi troppo diversi, generazioni diverse. La Celentano è abituata ad un altro tipo di lavoro, tecnicamente parlando. La vedo molto difficile-
Luca aveva poggiato il mento sul palmo della mano, lo osservava interessato mentre parlava e continuava a sfiorare il ginocchio con il suo - E se non si volesse arrendere? Magari ne sente il bisogno nonostante tutto. Non si può piacere a tutti, ma tentare non fa male-
-Puó farlo- aveva risposto il ricciolino -ma deve tenere conto che potrebbe soffrire. Non tutti sono fatti per piacere alle persone-
-Spetta a gli altri deciderlo, non a chi lo pensa- aveva risposto Luca mentre buttava le sue carte, aveva solo una coppia. -Finiamo il discorso dopo- aveva bisbigliato mentre osservava Dennis festeggiare la sua vittoria.

C'EST LA VIE. [T7]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora