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Il resto delle lezioni passa tranquillamente. Quando suona la campanella mi sembra uno dei rumori più belli di questa strana giornata.

Cammino velocemente per uscire dal cancello principale e mi incammino verso la fermata.

Dopo alcuni metri mi sento una mano afferrarmi la spalla e strattonarmi vedendo così in volto la persona che mi aveva fermato.

"Scusa per averti strattonato ma non volevo che mi riconoscessi" dice il ragazzo che un giorno mi aveva fatto vedere cos'era il vero amore e purtroppo anche cosa significa soffrire.

Mi perdo nei suoi occhi color del cielo, quelli che un tempo mi avevano fatto sognare e quelli che un tempo guardavano solo me, perché io ero sua e lui mio.

"Come mai sei qua?" chiedo con la voce tremante e lui si passa una mano nei suoi soliti capelli arruffati e sorride, in quel momento vedo un suo piccolo difetto non perché il suo sorriso non è bello ma è perché il sorriso di Isaac e anche di Nicolas è perfetto e non sono più abituata ai sorrisi normali.

"Ho saputo di tua sorella e poi mi mancavi terribilmente" dice e arrossisce io non faccio a meno di sorridergli.

"Grazie dovevo andarci giusto adesso in ospedale se vuoi venire" dico e al pensiero che sia venuto per me e mia sorella nonostante la separazione, mi riempie il cuore di gioia.

"Ok allora andiamo" dice e aspettiamo dieci minuti seduti sulla panchina in attesa dell'arrivo dell'autobus.

"Mi hai rimpiazzato ?" dice appena saliti sull'autobus e io rimango tipo paralizzata.

"Emmmm... no e tu ?" chiedo incuriosita e speranzosa.

"No come potrei rimpiazzare la perfezione ?" dice non so se intenderlo come ironico o se è la realtà.

Arriviamo all'ospedale e andiamo nella stanza di mia sorella. Parliamo seduti sulle sedie vicino al letto, fino a che non sentiamo una parola.

"Ciao" mormora qualcuno, ci voltiamo di scatto e vediamo lo schermo che rivela i dati di mia sorella, inizia a lampeggiare.

Subito dopo arrivano un sacco di medici e di infermieri che iniziano a visitare Christine.

"Dovete chiamare vostra madre perché la piccola credo che si risveglierà da un momento all'altro" dice il medico.

Prendo il cellulare dalla borsa e compongo il numero di mia mamma.

"Pronto Emma tutto bene ?" risponde

"Si mamma benissimo, Christine si risveglierà da un momento all'altro quindi vieni veloce" gli dico in fretta

"Parto adesso" dice

Dopo un'ora arriva mia mamma e due minuti dopo mia sorella si risveglia. Ci abbracciamo tutti, anche Erik.

"Come stai ?" chiedo subito a Christine

"B-b-b-bene" balbetta raggiante

"O tesoro mio ho avuto molta paura" dice mia mamma tra le lacrime.

"Io tolgo il disturbo" dice Erik imbarazzato e indietreggia goffamente.

"No siediti accanto a lei, forse è per te che si è svegliata" dice mia mamma con un sorriso smagliante sul volto.

Erik cammina verso l'unico angolino del letto non occupato da nessuno e inizia ad accarezzare mia sorella in modo dolcissimo.

Quasi mi dimentico il motivo per cui l'ho odiato per anni ma poi purtroppo mi ritorna in mente, ma pensi che adesso non ci sia posto per i ricordi brutti e l'ora di guardare il presente.

MY INFINITY LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora