1.Concorso

197 6 2
                                    

LEGGETE QUI, PER FAVORE

Ci tengo a precisare che sia Peter che Tony sono MAGGIORENNI, quindi è tutto LEGALE. L'immagine del titolo l'ho presa su tumblr da modest-demon. Questo è il mio primo libro, quindi potrebbero esserci alcuni errori grammaticali e, per questo, vi prego di non aggredirmi nei commenti. Prima di lasciarvi alla lettura, ci tengo a dire che, se la ship non vi piace, non siete autorizzati a criticare o ad offendere, quindi, per favore, evitate direttamente di leggere e andate a cercare un qualcosa che vi possa piacere di più. Detto questo, vi auguro una buona lettura :)

"Mi spieghi perché non vuoi creare una tua organizzazione?" sentii mio fratello urlare dall'altra stanza, al quale risposi alzando la voce, a causa del nervoso provocato dalla sua domanda ripetuta più e più volte nel giro di una settimana, dicendo "Non ho soldi, smettila Harry"; "I soldi li hai eccome invece! Hai ricevuto 200 000 dollari un mese fa grazie a quel tuo progetto che hai venduto alla Stark Industries". Non aveva tutti i torti, anche se avevo già speso parte della somma per comprare alcuni attrezzi e svariati libri che, come mio solito, avevo finito in poco tempo.

"Smettetela di urlare e scendete a mangiare qualcosa!" zia May si intromise e grazie a Dio che lo fece, perché mi salvò da quella situazione per l'ennesima volta.
Mi alzai dalla sedia e chiusi il portatile, nella speranza che nessuno mi mettesse nei casini toccando alcuni tasti a caso.

Non mi andava di mangiare, dato che l'indomani avrei dovuto partecipare ad una gara per la quale avrei dovuto presentare un cuore artificiale, in grado di funzionare per 20 anni e con un prezzo accessibile a molti, che avrebbe potuto salvare numerose vite.
A tavola non volò una mosca, anche se continuavo a percepire due sguardi su di me: il primo di Harry, infuriato come al solito nei miei confronti e il secondo della zia, che voleva che le spiegassi il modo in cui avevo costruito quel cuore artificiale, anche se consapevole della sua incapacità di arrivare a capire tutti i calcoli e i passaggi che avevo eseguito per arrivare alla mia creazione.
Non dissi nulla, mi limitai ad accendere la TV che spensi poco dopo, perché su ogni canale parlavano del concorso e, personalmente, non mi andava minimamente di riempirmi d'ansia.

"Ho finito, grazie per il pranzo", mi alzai e portai il piatto fino al lavabo, nel quale li riposi con più grazia possibile, per poi avviarmi verso il bagno, nel quale mi chiusi per qualche minuto.
Dopo essermi lavato i denti e dopo aver fatto una doccia veloce, decisi che era arrivato il momento di andare in palestra.
Non mi ha mai entusiasmato l'attività fisica, anche perché odio dovermi allenare davanti ad altre persone pronte a fischiarmi dietro dopo aver visto i miei addominali e il mio posteriore degni di un modello; in generale non sopporto coloro che si basano sull'aspetto fisico quando si parla di 'amore', poiché la personalità è molto importante.

Una volta uscito di casa, iniziai a correre con la musica al massimo nelle orecchie. Nel giro di cinque minuti ero già arrivato in centro quando, davanti alla Green Apple, la mia palestra di fiducia, cambiai idea e preferii fare una passeggiata, per conto mio, nei dintorni.
Le persone non mi conoscono, per fortuna, perché preferisco non rilasciare interviste o cavolate simili, dato che  penso che tutti abbiano di meglio da fare che stare ad ascoltare uno come me che parla di cose incomprensibili.

Non passò molto da che mi ero allontanato dalla palestra che decisi di fermarmi a prendere un succo di frutta in un bar, nel quale mi sedetti al bancone ad ascoltare le news.
"Incendio qui, arresto di là, approvazione di una nuova legge e la presenza di Tony Stark alla gara...tutte cose normali, ma aspetta! TONY STARK?! No- emh..cos-?! Non sono un suo grande fan, ma c'è un qualcosa in lui che mi ispira a creare ancora e ancora. Non so quante volte mi sarebbe piaciuto avere una sua opinione e ora, finalmente, posso essere giudicato da lui" pensai metre i battiti aumentavano leggermente e mentre mi perdevo nei miei pensieri per qualche minuto. Tornai alla realtà solo quando la cameriera mi disse "Preferisce un succo alla pera con ghiaccio o senza?" ma che domande sono vorrei sapere, cioè, chi ci mette il ghiaccio? "Emh, senza, grazie" risposi nel modo più gentile possibile.
Non so come e con quale voglia, ma passai tutto il pomeriggio in giro per parchi e posti simili.

La sera, quando tornai a casa, trovai il pasto già in tavola e Harry distratto a giocare ai videogiochi in sala.
"Sono tornato, tutto bene?" chiesi mentre mi infilavo le ciabatte, "Non è successo nulla, te perché non sembri sudato? Non sei andato in palestra?" Harry distolse lo sguardo dallo schermo del televisore e si voltò verso di me "No, non mi andava, mi è passata la voglia appena ho visto Charlotte sul tapis roulant; sai com'è, insomma emh..." mentii, perché sapevo che mi avrebbe rimproverato per l'ennesima volta se gli avessi detto, semplicemente, che mi era passata la voglia.
"Peter, quando menti abbassi lo sguardo, lo sai?" mi ricordò mio fratello e cavolo, me lo dimentico sempre "Ok, non arrabbiarti, ma non mi andava di farmi il mazzo anche oggi con quella macchina per gli addominali"; Harry mi ignorò, probabilmente già aveva capito che, da un eventuale litigio, non avrebbe ottenuto nulla.

Quella notte mi addormentai subito e, la mattina seguente, mi svegliai all'alba. Mi alzai dal letto, andai in bagno, mi feci una doccia e insomma, penso che si sappia la routine delle persone che devono andare ad una gara.
Come mio solito, mi presentai in anticipo di mezz'ora, perché sono un paranoico e, anche un solo minuto di ritardo, sarebbe in grado di mandarmi in tilt.
Non so il perché, ma, improvvisamente, rabbrividii appena sentii una voce familiare dietro di me.

"Buongiorno, lei dev'essere il giovane Parker, dico bene?" quel tono che avevo sentito così tante volte al telegiornale, leggermente modificato dai microfoni, ora lo percepivo alle mie spalle.
Mi voltai di scatto e spalancai gli occhi non appena vidi il Signor Stark.
"Sì, sono io; è un onore per me incontrarla dal vivo, Signore" cercai di restare il più calmo possibile e di mantenere un tono professionale, nella speranza di non creare un silenzio imbarazzante. "Io devo avviarmi verso i posti riservati alla giuria, buona fortuna" non so se in quel momento le mie guance diventarono di un rosso acceso o meno, ma ero sicuro che non mi sarebbe più capitato un onore simile come quello di parlare con il mio idolo, anche se ci eravamo scambiati solo poche parole.

Starker - L'offerta [Tony x Peter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora