Capitolo Tre

128 27 9
                                    

Un getto d'acqua fredda mi arriva sulla spalla, ne avevo letteralmente bisogno. Dopo una settimana infernale di lavoro, la conoscenza con Mike Devon ed Ellen sempre col fiato sul collo ho bisogno di staccare la spina e di riposarmi. 

Il telefono, dalla camera da letto, inizia a squillare. Chiudo l'acqua e avvolgo il mio corpo con un asciugamano, prima di uscire dalla doccia. Ares è sdraiato comodamente sul letto ed alza la testa al mio passaggio. Prendo il telefono poggiato sul comodino e leggo il nome di Elis, mia sorella. 

''Pronto?'' Rispondo alla chiamata.

''Sorellina, spero che tu non abbia impegni oggi!'' Urla Elis dall'altra parte della cornetta. 

''Te l'ho già detto! La domenica per me è un giorno di relax assoluto.'' Rispondo esausta.

Elis è talmente cocciuta che non vuole sentire nemmeno un ''no''. Io e mia sorella abbiamo un rapporto unico. Abbiamo cinque anni di differenza e nonostante io sia la più piccola mi ha sempre inclusa per uscire con lei o sradicarmi da casa quando, la mia ultima fantasia, è quella di uscire. 

''Non voglio sentire scuse, ci vediamo alle 21.00 sotto casa tua e soprattutto metti un vestito sexy.'' Si raccomanda prima di mettere giù il telefono, senza attendere una risposta da parte mia. 

Nonostante questo, vedo l'orario che segna mezzogiorno, quindi potevo rilassarmi fino alle 21.00. 

Il pomeriggio passa velocemente tra un pisolino ed una serie tv e verso le otto decido che è ora di prepararmi. 

Un vestitino bianco mi fascia il corpo e mette in risalto le mie forme ed un tacco esalta allo stesso tempo le mie gambe. Metto un trucco leggero, senza esagerare. La figura di Elis si palesa davanti la camera. E' arrivata puntuale sotto casa, ma come al solito è dovuta salire per aspettarmi. 

''Sono le nove e trenta, dovevi essere già pronta mezz'ora fa!'' Dice con voce infastidita. 

Mi finisco di preparare e corro verso la porta.

''Eccomi!'' Esclamo.

Elis prende le chiavi della macchina, che aveva appoggiato sulla console all'entrata e ci dirigiamo verso la macchina. 

Arriviamo dopo circa dieci minuti davanti ad una grande entrata, contornata da piante ed alberi artificiali, quasi a simboleggiare una piccola foresta. E' il Garden, il locale più famoso di New York. Lasciamo la macchina in un parcheggio riservato ai clienti e ci incamminiamo verso l'entrata. Mia sorella Elis, che frequenta questi posti quotidianamente, saluta calorosamente il bodyguard sulla quarantina, alto almeno un metro e novanta. 

''Ehy Josh, come va?'' Elis lo saluta e gli lascia un bacio sulla guancia. 

''Ciao piccola Elis, tutto bene! Sempre il solito tavolo?'' Risponde Josh, prendendo la mano di Elis e la mia per condurci al nostro tavolo, all'interno del privé. 

''Lei è la sorellina di cui mi hai tanto parlato?'' Esclama Josh guardandomi negli occhi. 

''Proprio lei.'' Risponde Elis sorridendomi. 

Il locale, essendo domenica, non è molto affollato per fortuna. Percorriamo la strada per arrivare al privé e salendo dell'enormi scale, ci troviamo davanti al nostro tavolo decorato anch'esso con fiori e piante colorate. E' davvero un locale particolare. Ci mettiamo comode e Josh ci augura una buona serata, ammiccando un sorriso ad Elis. 

''Beh, penso che per Josh non sei del tutto indifferente.'' Dico guardando mia sorella. 

''Finiscila Cai! Frequenta ragazze tutto il giorno, sarà così con tutte.'' Risponde mia sorella imbarazzata. 

''Non penso che per tutte le ragazze faccia l'accompagnatore ai tavoli, lasciando il suo posto da bodyguard.'' Dico cercando di essere il più sincera possibile. Ho visto come la guarda.

''Sarà!'' Risponde lei. 

La musica ad alto volume riecheggia nel locale ed Elis ordina due drink da far portare al tavolo. Comincio a scrutare i tavoli vicini e un viso famigliare attira la mia attenzione. 

Un profilo davvero famigliare devo dire, solamente che la luce non è dalla mia parte. Con il buio non riesco ad intravedere nemmeno gli occhi. Non a caso un flash illumina la parte del tavolo dov'era seduta la figura famigliare ed eccolo lì. Il volto si illumina e in pochi secondi riesco a mettere a fuoco la persona a pochi metri da me. Mike Devon. 

Ricambia lo sguardo ed ammicca un piccolo sorriso. 

''Quello lì ti sta fissando. Lo conosci?'' Elis rompe il silenzio dandomi una gomitata per attirare la mia attenzione. 

''E' il figlio del mio capo. Possiamo cambiare tavolo?'' Rispondo di fretta e faccio per alzarmi e prendere le mie cose, mentre imploro mia sorella con lo sguardo. 

Elis si alza dal tavolo ed asseconda le mie mosse. Appena mi giro per raggiungere le scale intruppo in un corpo. 

''Caisy, quale buon vento.'' Sento una voce. Mike. 

Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti la sua figura possente. 

''Sig. Mike, buonasera!'' Dico con estremo rispetto. 

Elis, dal canto suo, lo saluta con un cenno della mano. Che figura! Mike non ricambia il saluto e continua a fissarmi negli occhi. 

''Cosa ci fa una ragazza come te in un locale del genere?'' Esclama lui guardandosi intorno con aria indifferente.

''Stavo giusto andando... Le auguro una buona serata Sig. Mike.'' Lo saluto con un sorriso e faccio per andarmene. 

Subito sento un mano che mi blocca il passaggio. 

''Perché tu e tua sorella non vi fermate a bere qualcosa con noi?'' Indica il tavolo dov'era seduto prima, in cui sono presenti altri due ragazzi che non ho notato prima. 

''Ma certo che si! Grazie dell'invito.'' Subito urla mia sorella, Elis, incamminandosi verso il tavolo. 

Mike mi fa cenno con la mano e mi accompagna al tavolo. Grazie Elis, è proprio quello che voglio fare. 




SecretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora