Capitolo Sette

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I suoi polpastrelli sfiorano la mia schiena nuda. Un movimento continuo, dal basso verso l'alto. Il fiato si blocca. Un profumo di colonia invade le mie narici, inebriandole intensamente. La sua mano mi abbandona e lui si ricompone nello stesso momento in cui le porte dell'ascensore si aprono.

''Andiamo.'' Mi passa davanti, cambiando completamente umore.

Mike è così. Da fuoco passa ad acqua, improvvisamente. È sempre silenzioso e sulle sue e quando pensi di aver acquisito confidenza, ecco che improvvisamente te ne priva.

Quel tocco, così ruvido al tatto, non abbandona i miei pensieri. Sento ancora la sua mano.
Dopo poco, siamo nella hall e dalla reception, ci avvisano che la macchina è arrivata.
Usciamo e saliamo su una Jeep nera, che ci porta davanti al Grand Palais, dove si tiene la sfilata. Le strade di Parigi sono magiche, le ammiro mentre il sole sta tramontando. Noto Mike che mi fissa, quasi come per studiare ogni mio movimento. 

"Ti piace Parigi?" Rompe il silenzio Mike.

"Molto... è così magica." Gli rispondo, facendo sorriso timido.

Il sole, che trapassa il vetro del finestrino, fa brillare la sua carnagione olivastra. Lo guardo ed è così dannatamente bello.

''Raccontami un po' di te, Caisy.'' Mi distrae dai miei assurdi pensieri carnali su di lui, con una voce roca. 

''Non c'è molto da dire.'' Brevemente cerco di cambiare discorso. ''Mentre... tu cosa mi racconti di te?'' Continuo io subito dopo. 

''Conviene non saperlo.'' Mi dice in modo tenebroso, ma che nemmeno noto, sentendo la macchina rallentare. Finalmente ci troviamo davanti al Grand Palais. Il tema della sfilata, per lanciare la nuova stagione di Ellen, è il floreale.

Appena entriamo nella location rimango con il fiato sospeso.
La passerella è leggermente bagnata dall'acqua, come fosse un piccolo fiume e dei fiori colorati contornano i bordi. È tutto perfetto.

"Quelli sono i nostri posti." Mi indica la prima fila, Mike, mentre poggia una mano sulla mia schiena per accompagnarmi.

"Sei Caisy? L'assistente di Ellen?" Un uomo sulla trentina, alto e con un volto perfetto, ci blocca il passaggio. Deve essere un modello.

"Si, sono io piacere..." Rispondo mentre gli porgo la mano.
Lui ricambia e la sua stretta è forte e sicura. La mano di Mike sulla mia schiena, stranamente, non si muove nemmeno di un centimetro.

"Piacere David..." Si presenta. "Sono un collaboratore della sfilata. Lavoro per Ellen, anch'io. Mi ha detto che stasera devo seguire te." Continua subito dopo.

"Certo! Allora cominciamo ad andare dietro le quinte a vedere cosa succede." Dico mentre mi giro verso Mike, sussurrandogli un: "Ci vediamo dopo."

Lui di tutta risposta mi guarda negli occhi e annuisce, mentre si richiude in se stesso, andando a salutare qualche suo contatto lavorativo dell'azienda.

Appena io e David, siamo dietro le quinte, ci imbattiamo in modelle furibonde, ancora in intimo e per di più in preda al panico.

"Ragazze cosa succede? La sfilata sta per iniziare! Dove sono i vestiti?" Mi viene quasi da urlare per il nervoso, mi sembra un incubo.

''Quell'incapace dei trasporti ha fatto ritardo. Dice che ha trovato traffico, dovrebbe arrivare a momenti.'' Mi dice una della tante modelle. 

Come se non bastasse sento il mio telefono squillare, è Ellen.  

''Come procede?'' Dalla cornetta sento la sua voce pacata ed inquietante. 

''Bene Ellen... Ci possiamo sentire dopo? Sta per iniziare.'' Le rispondo, cercando di attaccare per risolvere immediatamente il problema. 

''Certo. Chiamami subito dopo, torno a lavorare.'' Attacco velocemente il telefono, salutandola. Questo è un vero incubo. Non posso nemmeno chiedere aiuto a Mike, perché sicuramente riferisce tutto ad Ellen, appena messo piede a New York. Devo vedermela da sola. 

''Calme ragazze, ora risolvo tutto. Intanto finitevi di preparare. Le costumiste devono intanto tenersi pronte per vestire subito le modelle e mandarle in passerella. Io intrattengo il pubblico.''

Sento, da dietro le quinte, il mormorio incessante della gente in platea. Prendo il microfono, poggiato sopra ad un mobile e, a piccoli passi, mi dirigo verso la passerella. 

Vedo, improvvisamente i capi degli spettatori sollevarsi e tutta l'attenzione rivolgersi a me. Non so nemmeno io dove sto trovando questo coraggio. Per ultimo vedo Mike, che mi fissa attentamente, quasi confuso nel vedermi lì. Noto un minimo cenno di sorriso, come per prendermi in giro, ma lo ignoro per non distrarmi. 

''Signori e Signore, grazie per essere qui stasera.'' Prendo coraggio ed improvvisamente le prime parole escono con naturalezza. Tengo la mano salda sul microfono, per trapelare sicurezza e cercare di non tremare, mentre continuo il discorso di presentazione. 

''La sfilata di stasera rappresenterà la massima vena artistica dell'inconfondibile Ellen Banks. Questa nuova stagione rappresenterà inoltre ognuno di voi.''

Sento alle mie spalle David che sussurra: ''E' arrivato.'' Finalmente. 

''Perciò auguro a tutti una buona visione e come dice Diane Von Fustenberg: "Lo stile è qualcosa che ognuno di noi già possiede, tutto ciò che abbiamo bisogno di fare, è trovarlo." 

La platea inizia ad applaudire e la curiosità ad aumentare. Faccio un caloroso sorriso e mi ritiro dietro le quinte, dove, fortunatamente, trovo tutte le modelle vestite e pronte per affrontare con grinta la passerella. 

''Forza ragazze.'' Urlo con eccitazione, mentre cominciano ad uscire una per una. Tutto sta andando nel verso giusto ed io non posso non essere più soddisfatta di così. 

Ritorno in platea e raggiungo Mike ai nostri posti assegnati in prima fila. Che la sfilata abbia inizio!

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