Capitolo Quattro

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Mike Devon ci invita al suo tavolo e mia sorella Elis acconsente. Una domanda mi si palesa nella testa, come sa Mike che Elis è mia sorella? 

Nemmeno Ellen sa questi dettagli della mia vita privata. 

Vedo Mike che maneggia un bicchiere di scotch e tocca con il suo anello il cristallo a tempo di musica. Il suo volto è rilassato, non sembra la stessa persona che ho conosciuto una settimana fa. 

La barba è perfettamente rasata ed in ordine. I suoi occhi, neri come la pece, scrutano il locale in ogni suo dettaglio, come per avere tutto sotto controllo.

''Buonasera ragazze, io sono Derek'' Ci saluta un ragazzo biondo, presentandosi. E' seduto alla destra di Mike e porta al polso un Rolex d'oro che, data la sua giovane età, è molto costoso. 

''Io sono Caisy.'' Accenno un sorriso. ''Lei è mia sorella Elis.'' Continuo presentandola. 

''Io sono Lucas.'' Si presenta anche il ragazzo moro seduto accanto a Derek. 

I ragazzi cominciano a chiacchierare del più e del meno con Elis, mentre io mi isolo pensierosa. Comincio a guardare l'orario sul telefono che segna l'una di notte. E' tardi. 

''L'orario è più interessante del tuo capo?'' Mike cerca di attirare la mia intenzione. Alzo la testa di scatto dal telefono e gli sorrido timidamente, come per scusarmi. 

''Scusami stavo controllando l'orario, è l'una di notte, domani devo lavorare, credo sia meglio che andiamo...'' Gli dico.  

''...Poi non sei tu il mio capo. E' Ellen, tua madre.'' Continuo, sorridendogli sarcasticamente. 

''Guasta feste. Tua sorella si sta divertendo...'' Fa un cenno con il capo, come per indicarmela. 

''...Ma se proprio devi rovinare la festa, puoi anche andartene.'' Continua Mike, guardando altrove.

E' così maleducato ed offensivo, non lo sopporto. Mi alzo di scatto dal tavolo e prendo mia sorella per il braccio, alzandola di conseguenza. 

''Noi andiamo, buon proseguimento di serata Sig. Devon.'' Dico puntigliosamente. 

''Cai, ma che problemi hai?!'' Urlacchia mia sorella. 

Cerco di raggiungere le scale e l'uscita. A causa del buio e delle persone ammucchiate a ballare in pista, sembra quasi impossibile. Raggiungiamo finalmente Josh all'entrata per salutarlo. 

''Ciao Josh, noi andiamo.'' Dico io salutandolo. 

Elis ha il broncio e subito Josh se ne accorge. 

''Bellezza, che è successo?'' Si avvicina ad Elis. 

''Deve sempre rovinarmi le serate con i suoi modi...'' Ribatte mia sorella, tirandomi allo stesso tempo un'occhiata di fuoco. 

''...Eravamo con Mike, un suo amico ed altre persone. Si è alzata di scatto come una pazza per andare via.'' Continua, non capendo ancora nulla del motivo del mio gesto.

Alzo gli occhi al cielo, per le sue motivazioni così infantili e cerco di raggiungere la macchina. Josh sbarra di poco gli occhi, ma subito dopo si ricompone. 

''Quel Mike? Mike Devon?'' Josh incredulo pronuncia quel nome, quasi come se fosse impronunciabile. 

''Si, è il figlio del mio capo, un tale cafone.'' Dico, ripensando ai suoi atteggiamenti. 

''State lontane da questa gente. Tua sorella ha fatto bene Elis.'' Dice Josh, abbassando la voce cercando di non farsi sentire dalle persone che erano fuori dal locale. Ha un tono quasi ammonitorio. I suoi occhi diventano scuri, impauriti e preoccupati. Insomma un mix di emozioni.

''Che significa?'' Domando io ingenuamente, quasi ridendo. Si Mike è strano, ma non penso così tanto pericoloso da far tremare le gambe in questo modo. 

''Ciao bellezza... Ciao Caisy'' Ci saluta ignorando la mia domanda e continua a lavorare. Lo salutiamo con un cenno della mano.

Ci giriamo verso la strada e ci lasciamo alle spalle l'entrata del locale, per raggiungere di nuovo la macchina. 

Elis cambia volto, non sembra più arrabbiata, bensì confusa. Mette in moto e il silenzio cala all'interno dell'auto. 

''Non avevo mai visto Josh così. C'è qualcosa sotto.'' 




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