nuovo inizio

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è lunedì mattina, e sento la sveglia che suona alle 10:00. Ho dormito poco, avevo la notizia del trasferimento in testa per tutta la notte.  
I miei capelli lunghi sono tutti scompigliati in una coda alta.
Dopo venti minuti mi alzo dal letto, essendo che devo trasferirmi oggi sto a casa, così ho anche il tempo di mettere tutte le mie cose dentro alle scatole.
Scendo velocemente le scale e trovo i miei genitori in cucina.
"buongiorno Elizabeth, dormito?" chiede mia madre mentre mi prepara la colazione.
"non proprio" dico mentre mi siedo a tavola.
"come mai?" incuriosita
"ero un po' in pensiero per il trasferimento, nulla di che" le sorrido mentre mi porge un piatto con della frutta fresca.
Sono in pensiero per la scuola, non ho mai avuto tanti amici, e odio essere quella "nuova"
Mio padre è seduto di fianco a me che mangia delle fragole, mentre si ascolta la conversazione senza dire una parola. Appena finisco la colazione, metto il piatto da lavare e salgo le scale per andare verso la mia stanza a prepararmi. Prendo dei vestiti dentro l'armadio quasi vuoto, e vado al bagno per una doccia. Ho scelto dei jeans da abbinare con una maglietta nera semplice.
raccolgo i miei capelli castani in una coda alta, ed esco dal bagno.                                                               
                                      * * *
"Prendi questa scatola e mettila nel furgone, per favore" dice mio padre. Dopo tre ore se non di più riusciamo a svuotare tutta casa... fantastico. Mi scende una piccola lacrima. Mi piace l'idea di andare in California, solo che ho tanti ricordi in questo posto. Salgo in macchina con mia madre mentre mio padre guida il furgone.
"tutto bene?" chiede lei dopo pochi minuti di silenzio.
"più o meno" rispondo tirando su con il naso
"so che hai molti ricordi qua, ma ti prometto che ti piacerà il nuovo posto. Anche la nuova casa, cavolo è gigantesca" strappa una piccola risata, e io un piccolo sorriso.                                                     
                                        * * *
Dopo tante ore sento mia madre che bisbiglia :"ehi, siamo arrivati ​​​​Elizabeth" Perchè mi sono addormentata.
Apro gli occhi e scendo dalla macchina. Barcollo un po', e sento dei dolori alle gambe. Davanti a me c'è la mia nuova casa...ed è davvero bella! La casa è tutta bianca e ha un giardino grande e bellissimo.
Osservo la casa affianco, e noto che è simile alla mia. A un certo punto incrocio lo sguardo di un ragazzo che è nel suo giardino.
Dopo un po' mi saluta, e io ricambio il saluto.
Noto che ha in mano uno skate. Mi da ancora uno sguardo ed esce dal giardino. Entro nella nuova casa, e vedo che alcuni mobili sono già qua. La notizia del trasferimento i miei genitori già la sapevano, ero l'unica a non saperlo, l'ho scoperto il giorno prima.
Appena entro in casa noto che è davvero spaziosa. Alla mia destra c'è il salotto, con due divani di tessuto bellissimi. Più avanti c'è la cucina. Salgo le scale per andare al piano di sopra, le scale sono subito davanti all'entrata. Sento qualcuno dietro di me, mi giro e vedo che è mio padre e mia madre con due scatole in mano. "la prima porta a sinistra è la tua" dice papà andando verso la mia stanza. Apri la porta e mi lascia entrare. "wow, è bellissima!" dico con un enorme sorriso mentre mi siedo sul letto.
I mobili e il letto, insomma le cose più pesanti, gli avevano messi già cinque giorni fa. I mobili sono nuovi, come il letto e molte altre cose. Mio padre e mia madre mi lasciano le scatole per terra e poi se ne vanno. Io mi lancio sul letto e mi metto a guardare il soffitto.
Poi però mi alzo, perchè devo sistemare i vestiti dentro l'armadio e sistemare il letto, essendo che domani devo andare già a scuola.                                                                                                                      

Dopo aver sistemato tutto, essendo già le sette, scendo in cucina e apparecchio per poi sedermi a tavola. Mia madre mi porge un piatto con della pasta al sugo.
"allora, ti piace la tua nuova stanza?" chiede mio padre tra un boccone e l'altro.
"si, è molto bella" dico sorridendo. La mia stanza ha le pareti bianche, con i mobili beige e bianchi, è molto moderna.
"siamo contenti che ti piaccia" dice mia madre. Metto il piatto da lavare e mi alzo dalla tavola per andare a sedermi sul divano per guardare un po' di televisione.                                                                                           Appena la accendo vengo interrotta dal suono del campanello, e sento la porta alle mie spalle che si apre.
La persona alle mie spalle è il ragazzo, noto anche come vicino di casa, che ho visto e che ho anche salutato oggi. Devo dire che è molto bello.
È alto, ha i capelli mossi di un castano chiaro e gli occhi marroni.
Mio padre si alza dal tavolo e va verso di lui, mentre mia madre mi guarda con dei punti interrogativi.  "ciao, scusate il disturbo. Mia mamma ha fatto questa torta e voleva darvela in segno di benvenuti" sorride porgendo il piatto a mio padre.
"grazie! è molto gentile da parte vostra" afferma mia madre mentre mio padre gli sorride
"mia madre ha fatto venire me perchè ha visto la ragazza" dice tirando fuori una piccola risata
poi si gira verso di me e continua "se vuoi domani posso farti fare il giro della scuola" chiede sorridendo.
"oh...si, certo!" gli sorrido anche io
"perfetto. Se vuoi ti passo a prendere io, così vedi anche la strada da fare, tranquilla non è distante da qui" dice ritornando verso la porta.
annuisco.
"ti passo a prendere alle 8:00" dice per poi salutare me e la mia famiglia. Noi ricambiamo il saluto e lui se ne va.
"ehi! hai già trovato un'amico!!" dice mia madre facendo partire un piccolo urlo mentre io mi metto a ridere

essendo che è stata una lunga giornata, salgo le scale e vado verso camera mia per prendere il pigiama. Vado in bagno e mi lavo anche i denti per poi entrare in doccia.
Prima di andare a dormire metto la sveglia alle 7:00, così ho un'ora per prepararmi domattina.
                                      * * *
mi stendo sul letto, e sento il rumore delle macchine che passano. Fa abbastanza freddo qua in camera, quindi mi alzo e cerco una coperta in più.
È quasi mezzanotte e non riesco proprio a dormire, sono emozionata per domani, il mio primo giorno di scuola. Mi fa piacere sapere che mi passa a prendere quel ragazzo... del quale non so il nome, solo che non conosco neanche lui.
Continuo a rigirarmi nel letto finché non trovo una posizione comoda.
                                      * * *
Sento gli uccellini che cinguettano. Sono le sette, e mi sento abbastanza riposata nonostante sono andata a dormire a mezzanotte. Rimango sdraiata sul letto cinque minuti giusto per stiracchiarmi un po', e dopo tanti sforzi mi alzo.
Scendo le scale lentamente, cercando di non volare giù.
Sento un buon profumo.
"buongiorno Elizabeth" dice mia madre porgendomi la colazione come fa sempre.
"buongiorno" borbotto mentre mi siedo al tavolo.
guardo fuori dalla finestra e vedo che è una bella giornata di sole.  Appena do un morso al pancake mi scappa un piccolo urlo "ahia" dico mentre bevo un po' di acqua fresca.
"stai attenta!" dice mia madre.        
Il pancake è molto caldo, e mi sono bruciata la lingua.    Appena finisco di mangiare, lavo il mio piatto, e salgo le scale per andare in camera mia.  Anche oggi opto per un jeans blu e una maglia nera.
Devo ammettere che sono un po' in ansia per il primo giorno di scuola. Non mi era mai capitato di trasferirmi.
Vado in bagno, entro in doccia, lavo i denti e poi mi vesto.
lascio i miei capelli sciolti oggi
Sono quasi le otto.  Ansia. 
Sento il campanello che suona, e io corro al piano di sotto con lo zaino, per poco rischiavo di cadere. 
"Papà apri tu per favore?" chiedo cortesemente.
senza dire una parola, lui si alza dal divano e va ad aprire mostrando al ragazzo il suo sorriso migliore.
"buongiorno" dice il ragazzo sorridendo
Saluto i miei genitori ed esco dalla porta.
"emozionata per il primo giorno di scuola?" chiede
"abbastanza" dico con un piccolo sorriso
ha una bella macchina, non riconosco il modello, ma è nera e grande.
Apro la portiera ed entro.
La sua macchina profuma di menta
"tranquilla, è una bella scuola" mi rassicura lui mentre si siede in auto.
Rimaniamo in silenzio per tutto il viaggio, ogni tanto mi indica qualche posto per mangiare, ma nulla di che.
"Come ti chiami?" chiede rompendo il silenzio
"Elizabeth" rispondo "tu?" mi giro a guardarlo, e lui ha gli occhi puntati sulla strada.
"Liam" si gira a guardarmi facendo un piccolo sorriso.
Arriviamo a scuola dopo poco tempo.
"eccoci arrivati" dice Liam spegnendo il motore dell'auto.
scendo dalla macchina, e lo seguo fino l'entrata.

Penso di essermi innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora