Non può essere.

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*POV Chanel*

Non posso credere a quello che ho appena visto. Un ragazzo che anzichè farmi il filo, mi urla contro dicendomi, che sono un " ribrezzo".. ma stava scherzando vero? Deve essere matto, sicuro! Nessuno può non cadere ai miei piedi. Ripeto NESSUNO! Lo odio, lo odio, lo odio talmente tanto che se potessi rivederlo, gli chiarirei la situazione, con uno schiaffo in faccia! Mi ha umiliata davanti a tutti, ha abbassato la mia reputazione! E la cosa che mi fá più arrabbiare, è che è stato un borsista! Devo fargliela pagare!

A risollevarmi il morale di un pò, sono state le mie amiche. Il mio braccio destro Katniss e la mia migliore amica Dafney.
- Principessa! Eccoti, ancora non hai preso i libri? La lezione sta per cominciare- Dafney

- Tesoro! Menomale che sei venuta!! - gli dico con sguardo da cucciolo, lei mi guarda sorpresa, e accarezzandomi i capelli e asciugandomi leggermente il viso da qualche lacrima che era uscita prima, mi dice sorridendomi.

- Gioia, chi siamo noi? Aaah, chi siamo?- Mi guarda ridendo e fa' un espressione sicura di sè, facendomi subito tornare l'energia vitale! E mostrando un sorriso quasi malizioso dico
- Ooh.. Siamo la legge noi qui. Controlliamo tutto e tutti. Niente è impossibile per noi! Quindi gliela faremo pagare a chi mi ha abbassato la reputazione! - Katniss mi guardava soddisfatta e Dafney mi sorrideva.
Ho ricevuto il loro appoggio, ora manca solo prepare un piano per umiliare quel inutile borsista!, pensai tra me e me, facendo rieccheggiare una risata quasi malefica.

*POV MARK*

Irritato al massimo, andai verso la mia aula, che mi aspettava la prima lezione di Economia Aziendale.
- Mark, si può sapere perchè sei così irritato? Sono tutte così qui, facci l'abitudine - Lo guardai male, i tipi come quella ragazza di prima, sono persone che disprezzo davvero, sono le tipiche persone che ti guardano dalla testa ai piedi, giudicandoti. Annuì solamente ed entrai dentro l'aula.
Entrai dentro e mentre camminavo verso la cattedra insieme ad Alex, notavo tutti gli sguardi attenti dei miei nuovi compagni su di noi. Non sapevo identificare bene se erano sguardi positivi o negativi, ma, il disagio era un pò grande.

- Allora ragazzi, loro sono due vostri nuovi compagni di corso. Mi raccomando comportatevi bene, sono d'ammirare..-

- Scusi prof- Una voce familiare parlò, e riconoscendo il tono arrogante, mi girai verso la voce, con sguardo infastidito. Era lei, mi fissava con un sorrisino da quattro soldi, stavo cominciando ad odiarla.

- Prof, dicevo. Perchè mai dovremmo ammirarli?- disse con tono disgustato. Il prof la guardò stranizzato.
- Chanel!- Ecco come si chiama pensai, e che nome poteva avere, una persona come lei? Se non fosse per il suo carattere, sarebbe perfetta.
Il prof riprese:
- Chanel! Sono d'ammirare, perchè hanno sudato per entrare qui dentro! Se lo sono meritati, dovresti congratularti a fine lezione con loro. Ti farebbe bene, questo genere di atto. -
Quel prof incominciava a piacermi, era dalla mia parte, qualcuno qui dentro che si sa contraddistinguere! La guardai, per vedere che espressione poteva tenere, e la vidi che stroppicciava un foglio rosa di carta, tutta innervosita. In quel momento risi di godimento dentro.
- Ragazzi ( rivolgendosi a me e Alex) potete presentarvi adesso-
Guardai Alex e gli feci segno di inziare lui, mi guardò un pò male.

- Ciao a tutti, sono Alex.. E.. Spero che possiamo andare d'accordo! - Presi un sospiro e guardai l'intera classe che incominciava a starmi sulle palle.
- Piacere, io sono Mark - Non dissi piú niente. Il prof subito dopo, ci diede due cartoncini con scritto il numero del banco. Il mio ero lo stesso numero dell armadietto, e pensai che erano collegati come ragionamento, e dedussi anche che la mia compagna di banco sarebbe stata proprio Chanel. Infatti il suo banco era vuoto, per questo aveva avuto quella reazione agli armadietti. Si aspettava un bellissimo e macio straricco che aveva solo occhi per lei... È così prevedibile. Con la testa che mi faceva un male allucinante, andai verso di lei, e senza guardarla, mi sedetti sulla sedia vuota. Buttai nel banco la cartella e incrociando le braccia, la guardai con fare soddisfatto. Lei mi guardava con un espressione sconvolta, sembrava che avesse visto un fantasma.

- N.non può essere.. È un incubo! Deve esserlo! - disse Chanel con occhi furenti. Io scoppiai a ridere e ritornando serio dissi:
- Mi sa, che siamo nello stesso incubo -

Colpa dei nostri occhi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora