-Sei in pericolo, lo siamo tutti... Le disse Tom al telefono.
-Cosa intendi ?! Gli chiese Maisie.
-Lui lo sa dove è morto.
Ed era vero, ora sapevo dovera morto Michael, ma mi mancava un pezzo della storia. Era come un puzzle da completare.
-Ma... come ha fatto... ? Come lo sa ? Chiese mia sorella.
-Ellie. Disse Tom.
-Ellie... Ripetè Maisie nel panico.
E io, allora ignaro di tutto, bussai alla porta.
Maisie mise giù il telefono di scatto.
Andò alla porta e mi aprì.
-Mamma è andata a fare la spesa. Disse cercando di cambiare discorso.
-Bene. Meglio una chiacchierata tra fratelli... Dissi con tono di rabbia.
-Coshai Paul ? Mi chiese lei, facendo finta di niente.
-Nulla, non ho assolutamente nulla. Dissi prendendo una birra e sbattendo il frigo con fare violento.
-Lo sai che puoi dirmi tutto... continuò lei.
-Beh... io ti volevo raccontare una storia : la storia di come mi hanno mentito i miei amici, i miei conoscenti ma, soprattutto, di come mi ha mentito mia sorella.
-Paul... Mi disse lei con le lacrime agli occhi.
-Non parlare, non ne hai il diritto... Eravamo tutti là alla festa, poi io me ne sono andato a casa ubriaco e ho lasciato il mio migliore amico nelle vostre grinfie. Cosa vi aveva fatto? Rispondimi !
-Paul, non è come sembra... Mi disse lei accasciandosi ai miei piedi.
-Non toccarmi ! E in fondo ti ringrazio perché sei stata proprio te a farmi capire tutto...
Estrassi dalla tasca il mio iPhone e le mostrai una foto.
-Questo lucchetto... M+M... Michael + Maisie... non gli ho dato molta importanza inizialmente, ma poi tutto è quadrato.... Te lo sei scopato e poi lhai ucciso ?!
Era in lacrime, mi implorava di smetterla, ma non lavrei mai fatto.
-O forse siete stati aiutati ? Presi di scatto il suo telefono e vidi un messaggio di Tom con scritto : “Tutto ok?”
-Oh, ho capito : laltro gruppo. Non è così Maisie ? Una decina di persone contro uno solo. Molto coraggiosi...
-Paul... Ti prego... lasciami spiegare ! Disse lei tra un singhiozzo e laltro.
Mi chinai e le baciai la fronte, dicendole :
-Addio Maisie. Pensavo fossi una brava sorella...
Mi alzai e mi diressi verso la porta. Ma prima le dissi :
-Ora asciugati le lacrime, sistema il trucco e trova un bellabito : non vorrai farti trovare in pessime condizioni dalla polizia.
Uscii di casa.
Lei, tremante, afferrò il telefono e compose il numero di Eric, dicendogli :
-Non sapevo chi chiamare. Devi aiutarmi.
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I CRIMINI DI VILLA VERGINE
Misteri / ThrillerLa chiamavamo Villa Vergine... Lì si recavano tutte le coppie di ragazzini verginelli per sperimentare la loro prima volta. Eppure, nessuno è a conoscenza di ciò che è successo in quel luogo e forse non lo sapranno mai... Con queste parole vi annunc...