Are you still with him? || Crismes

Epilogo

Passarono ancora poche ore prima che i due si alzassero dal letto per rifare le valigie e lasciare quella stanza che li aveva visti uniti di nuovo.

Era abbastanza surreale come situazione, entrambi stentavano a crederci.

Solo una settimana prima Cristiano era 'felicemente' fidanzato con Paulo, non pensava che la sua vita potesse essere stravolta così, di botto.

James, invece, non aveva mai smesso di pensare all'ex fidanzato, ma aveva ormai perso qualsiasi speranza di tornare con lui da mesi, se non anni.

E se solo sei giorni prima era su un aereo, spaventato dalla consapevolezza del doverlo incontrare di nuovo, in quel momento invece si trovava su un altro aereo, quello del ritorno a casa, abbracciato al ragazzo che amava.

Avevano passato la settimana più bella e intensa della loro vita, avevano fatto cose che in più anni non erano mai riusciti a fare, si erano distaccati dalla realtà fregandosene di qualsiasi cosa esterna che non c'entrasse con loro, ed erano più soddisfatti e felici che mai.

Ma la cosa più importante era che non si erano pentiti assolutamente di nulla, neanche della più piccola delle cose, perché li aveva riportati a quel momento.

Anche se si stavano separando, sarebbero stati per sempre legati da quei momenti così speciali.

E quando la voce metallica che si espandeva per tutto l'aereo li avvisò che mancavano appena dieci minuti all'atterraggio, capirono che era arrivato quel momento.

Quello che per tutto quel tempo avevano cercato di rimandare era arrivato.

«Ci tocca proprio, eh?» Chiese James, con aria malinconica.

Sperava solo di non pensare mai a quello che stava per succedere, eppure doveva farlo.

«Mi sa di sì.» Rispose Cristiano, sospirando, e passando il suo sguardo dal finestrino agli occhi del ragazzo seduto di fianco a lui.

Era probabilmente la situazione più dolorosa che entrambi avessero affrontato in tutta la loro vita.

Sembrava una cosa stupida, ma non riuscivano ad accettarlo, l'amore che li univa era troppo forte.

«Senti. Le parole di stanotte, ti prego, non dimenticarle mai. So che ti ho fatto del male, e tanto anche, ma so anche che ti ho dato tutto l'amore che neanche sapevo di avere, perché sei stato l'unico a portarmi un po' di luce quando la mia vita era più buia, sei stato il sole che spunta all'improvviso dopo settimane di pioggia e io ti amo più di quanto pensi. So che magari un giorno ci sarà qualcun altro nella tua vita, ma voglio che tu tenga per sempre con te i nostri ricordi, quello che siamo stati noi, perché penso che sia qualcosa di impossibile da replicare.
Grazie di avermi fatto sentire di nuovo vivo. Ti amerò per sempre.»

Furono quelle le parole che Cristiano pronunciò, con voce spezzata e gli occhi lucidi, mentre teneva strette tra le sue le mani della persona che più amava al mondo.

Sperava di non dover arrivare mai ad esporsi così tanto con qualcuno, e non perché non volesse, ma perché doveva esserci qualcosa di davvero doloroso per portarlo a dire quelle parole.

Mai aveva sofferto così tanto, e non pensava che se lo meritassero.

«Siamo seriamente arrivati a questo punto. Cavolo, non pensavo che da quel primo sguardo sarebbero successe così tante cose, che la mia vita si sarebbe stravolta così tanto.
Sai, Cristiano, tu sei come quelle cicatrici profonde, profondissime, che ti fanno un male cane e ci mettono una vita a rimarginarsi. Potranno passare anni, decenni, ma una cicatrice profonda lascia il segno per sempre.
Ed è così, tu sei una cicatrice profonda, la più profonda che esista, perché mi resterai addosso per sempre.
Ci separeremo, è vero, ma non ci sarà un attimo in cui il mio pensiero non sarà rivolto a te, un momento in cui smetterò di amarti.
Perché, me l'hai detto tu, noi siamo troppo forti per essere distrutti.»

Ebbero appena il tempo di scambiarsi l'ultimo bacio al sapore delle loro lacrime prima che l'aereo atterrasse.

Poi arrivò il loro turno di scendere, mano nella mano, prima di separare per sempre le loro direzioni, mentre il cuore gli si spezzava un po' di più per ogni metro che li separava.

Adesso siamo sconosciuti di nuovo, ma questa volta con dei ricordi.