Madrid-Torino

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«L'aereo verso Torino partirà tra dieci minuti. Invitiamo i signori passeggeri ad allacciare le cinture di sicurezza.»

Solo in quel momento James realizzò che stava davvero andando a Torino.

Lui avrebbe fatto tranquillamente a meno di giocare quella partita.

Sarebbe rimasto tranquillamente a Madrid, non aveva assolutamente alcuna voglia di rivedere lui.

Ma soprattutto, non aveva voglia di rivederlo con il suo nuovo fidanzato.

Paulo, così si chiamava, era un suo nuovo compagno di squadra.

In meno di due anni, Cristiano era riuscito a dimenticare quasi completamente il Real Madrid e i suoi vecchi compagni.

Si era totalmente immerso in una nuova realtà.

E James odiava sentir parlare di lui, sembrava fosse ovunque.

Odiava anche il Mister per averlo convocato proprio per quella partita.

Era riuscito a fare a meno di lui per quasi tutta la stagione, e ora voleva addirittura farlo partire titolare?

Che poi, perché dovevano giocare proprio contro la Juventus?

Era una squadra che James non aveva mai sopportato, a dirla tutta.

Come non aveva mai sopportato i sorteggi di Champions Leaugue, che puntualmente andavano contro i suoi interessi.

«Jamesito, che ti prende?» Gli chiese Marco, seduto di fianco a lui, probabilmente avendolo notato piuttosto malinconico.

«Non ho voglia di parlarne, pensavo l'avessi già capito da solo.» Rispose il maggiore in tono brusco, sentendosi subito dopo in colpa nei confronti dell'amico.

Marco era stato davvero l'unico a rimanere accanto a James quando tutto era andato storto e si era sentito uno schifo.

Asensio non ci mise molto a capire cosa avesse James, così decise di lasciar perdere la conversazione.

Dopo qualche secondo, però, fu James a parlare.

«Scusami. Ma sai che anche solo pensare a lui mi fa dare di matto.» Sussurrò, appoggiando la testa sulla spalla di Marco.

Il più piccolo sorrise, nonostante James non potesse vederlo, e prese ad accarezzare la testa al suo migliore amico.

«Non preoccuparti, promettimi solo che rimarrai concentrato sulla partita e giocherai come non hai mai fatto.» Gli sussurrò Asensio, facendolo sorridere.

Nel frattempo, ad appena millequattrocentocinquantasette chilometri di distanza, Cristiano si stava allenando sul campo dello Stadium.

«A cosa pensi, mi amor?» Gli chiese il fidanzato, vedendolo totalmente assorto nei suoi pensieri, come capitava spesso da due settimane.

«Nulla di ché niño, tranquillo.» rispose Ronaldo, per non far preoccupare Paulo, dato che aveva già troppi pensieri per la testa.

La verità è che non stava pensando affatto a "Nulla di ché".

I suoi pensieri erano invasi dai ricordi di ciò che aveva passato con il suo ex compagno di squadra.

Il solo pensiero di rivederlo in campo da avversario lo faceva letteralmente impazzire.

Aveva impiegato davvero poco a farsi una vita completamente nuova, dopo pochi mesi aveva già dimenticato James.

O almeno così credeva, fino alla notizia di Juventus-Real Madrid, partita in cui avrebbe rivisto quel Colombiano che per anni gli aveva tormentato i pensieri.

Per fortuna, però, ora aveva Paulo, ed era tutto ciò che gli importava.

«Sei in ansia per la partita di domani, vero? Si vede, ti conosco» Disse Dybala all'improvviso, facendo distrarre il fidanzato dai suoi pensieri.

«Sì, devo ammettere che ho un po' d'ansia, ma credo sia normale dato che devo giocare contro quella che per anni è stata la mia squadra» Ammise Cristiano, mentre ripensava alle parole del più piccolo.

"Ti conosco"

Non era vero, Paulo non lo conosceva davvero.

Credeva di conoscerlo, ne era convinto, ma non era affatto così.

Quella che il Portoghese indossava da quando era in Italia era una maschera.

Era sempre felice, o almeno così si mostrava, solo per non far vedere a tutti quanta malinconia provasse nell'aver lasciato la città e la squadra che gli avevano dato tanto.

Ma soprattutto, non voleva dimostrare quanto gli mancasse lui.

Intanto, dall'altro lato del continente, James si era addormentato.

Si svegliò solo quando giunse alle sue orecchie una fastidiosa voce metallica che avvertiva i passeggeri dell'atterraggio.

Era a Torino.

Are you still with him? || CrismesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora