capitolo 2.

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Iniziai a salire le numerose scale, sempre seguita da James e dagli altri colleghi e da lui. Continuava a guardardarmi in un modo strano, ma con la coda dell'occhio vidi che dalle sue labbra comparve un ghigno e i suoi occhi si posizionarono sul mio sedere. Non mi hanno mai dato fastidio queste cose, tutti possono pensare quello che vogliono, ma sicuramente non accadrà mai.

Arrivati davanti alla porta del soggiorno, misi i miei guanti e aprii la porta. Era tutto così elegante e raffinato. I mobili erano neri, grigi e alcuni anche bianchi. I divani erano tre di colore bianco, posizionati a ferro di cavallo, al centro di essi c'era un tavolino di vetro scuro con un vaso elegante sopra. La televisione si trovava al centro di un'enorme mobile nero.

Vicino al tappeto potei notare molte macchie rosse circondate da un gesso bianco

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Vicino al tappeto potei notare molte macchie rosse circondate da un gesso bianco.
Iniziai ad ispezionare la zona, fino a quando arrivai in cucina. Il colore dominante era sempre il nero, c'era un isola con tre sgabelli e una lampada nera che pendeva dal soffitto.

Qui era tutto sistemato, non c'era traccia di niente che potesse andarci utile

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Qui era tutto sistemato, non c'era traccia di niente che potesse andarci utile.
Continuai l'ispezione e mi trovai davanti e tre porte.
Aprii la prima e mi ritrovai una stanza con un letto matrimoniale, capii che era la stanza della vittima.
Poi aprii l'altra porta, nella quale c'era un altro letto, quella doveva essere la stanza degli ospiti.

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Infine, aprii l'ultima porta e quello che avevo di fronte era uno studio

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Infine, aprii l'ultima porta e quello che avevo di fronte era uno studio. Dietro l'enorme scrivania si trovava un enorme libreria piena di libri. Il tavolo era semplicemenre nero.

Mi avvicinai alla scrivania sotto l'occhio puntato da tutti i presenti

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Mi avvicinai alla scrivania sotto l'occhio puntato da tutti i presenti. Aprii l'unico cassetto che c'era, e mi ritrovai solamente un lettera.
Con un cenno del capo chiamai i miei colleghi, i quali si avvicinarono con le valigette e presero una pinzetta e me la passarono per prendere il pezzo di carta per poi riporlo in una busta trasparente.

Quella sembrava proprio una di quelle solite lettere che si lasciano prima di suicidarsi, ma a me non sembrava fosse andata proprio così.
C'è qualcosa che non va.

<<È stato un suicidio. Risolto. Adesso andiamo a festeggiare il nostro impegno per aver trovato una lettera>> iniziò a dire Dylan prima di iniziare ad uscire dalla stanza.

<<NO>>

Lui si fermò.

POV DYLAN

Mi fermai, mi lasciai sfuggire un piccolo sorriso.
Iniziai a girami.
<<No?>> domandai leggermente sorpreso, ma neanche tanto, da quell'esclamazione.

<<NO. NON SI È SUICIDATO. >>
Ai giornali parlavano sempre della tanto astuta ed intelligente, detective Baker. Molto attraente devo dire, ma davvero intuitiva.

<<Ah si?! Beh la lettera che hai appena trovato non dice la stessa cosa>> Ero sicuro che non avrebbe mai ceduto alle sue idee.
Il mio piano era molto preciso e dettagliato, niente e nessuno avrebbe mai potuto rovinar-

<<Si. È stato un omicidio. Sicuramente la lettera sarà un falso -iniziò ad avvicinarsi a me- ogni volta ho sempre risolto ogni caso per conto mio -un altro passo- con le mie regole -secondo passo- e tutto -terzo passo -è- quarto passo- sempre andato per il meglio. Tu non puoi arrivare qui e rovinarmi il lavoro ok?!
È STATO UN OMICIDIO!>>

Tutti la guardavano sorpresi e con la bocca aperta, era davanti a me, e mi guardava dal basso, era molto più bassa di me e non riuscivo a prenderla seriamente, così risposi con la mia idea.

<<SUICIDIO.>>

Senza dire altro, ma con la faccia arrabbiata, se ne andò e lasciò lo studio seguita dagli altri colleghi, tranne dal mio agente che rimase con me in quella stanza.

<<Secondo lei lo scoprirà, capo?>> era impaurito, come non esserlo in una situazione del genere?! Ma io risposi in maniera calma.

<<Dobbiamo fare solo molta attenzione>>

Detto questo entrambi lasciammo lo studio per dirigerci alla centrale.

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CHE COSA SUCCEDERÀ SECONDO VOI?
-𝙡 𝙪 💜

A strange LOVE story|| Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora