capitolo 3.

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POV ALEXANDRA

Lasciai la casa con il resto dei colleghi,  stavamo andando alla centrale ma ero davvero troppo stanca per continuare il caso, quindi dissi a James che avrei preso un taxi per andare nel mio appartamento.

Ho un soggiorno vicino al Echo Park, i vicini sono davvero degli stronzi, ma non posso lamentarmi dell'appartamento in sé.

Scesi dal taxi, iniziai a camminare con lo sguardo basso per racimolare le chiavi dalle tasche del cappotto, ma quando arrivai davanti la porta, mi scontrai contro qualcuno.

Alzai lo sguardo e vidi che era lui.
<<Mi hai seguita?>> chiesi, anche se la risposta la sapevo già.
<<Certo che ti ho seguita. Dobbiamo continuare la discussione di poco fa.>>

Avrei continuato molto volentieri quella discussione per trovare una verità e finalmente finire questo caso, ma il sonno mi stava uccidendo.
<<Scusa ma sono troppo stanca, continuamo domani.>> stavo per aprire la porta, ma lui mi prese il polso.
Rialzai lo sguardo, e sbuffai sonoramente .

**********

<<Eccoci qua.>>dissi aprendo le braccia facendogli così mostrare l'alloggio. Lui ispezionava con lo sguardo la stanza, fino a quando esso non finì su di me.
<<Vuoi qualcosa da bere? >>cercai di essere gentile, poi non lo conoscevo bene. Forse non era così stronzo come me lo ero immaginata.

<<No, grazie>>così si sedette nel divano rosso e io lo seguii.
<<Devi dirmi qualcosa? Se riguarda il caso, ti prego non dire niente, voglio solo pensare a qualcos'alt->>

Non finii di parlare perché lui prese il mio viso tra le sue mani venose e posizionò le sue labbra sulle mie.
Iniziò ad allungare la sua lingua per chiedermi l'accesso, ma io mi ripresi da quel bacio che stava diventare troppo appassionato.
Mi staccai e presi aria.
<<Ma che cazzo hai fatto?!>>Non può averlo fatto. Non può succedere di nuovo. L'ultima volta che ho avuto una "semi-relazione" con un mio collega, non è andata abbastanza bene....

<<Ti ho baciata>>rispose con tono ovvio.
<<Fino a qua ci sono arrivata, ma perché lo hai fatto?>>sbottai.
<<Perché avevo voglia di farlo>>
<<Ma che cazzo di motivo è?>>controbbattei.

Lui alzò le spalle e continuò a dire<<Possiamo continuare?>>.
<<MA CERTO CHE NO. Ora esci da casa mia.>>gli ordinai indicandogli la porta.
Mentre stava per aprire la porta disse<<Non fare finta che non ti sia piaciuto, piccola>>dopo di che, aprii la porta e uscì definitivamente dall'appartamento.

**************
SKIP DAY

Mi sono ripresa dopo il fatto di ieri, non sono mai più riuscita a ritrovare l'amore dopo l'ultima volta.
Ma sono riuscita ad andare avanti e superare tutto a testa alta.

Sono appena arrivata alla centrale, dopo essere entrata nel mio studio mi ritrovo Dylan seduto nella poltrona davanti alla mia scrivania.

<<Ce ne hai messo di tempo>>esclamò, anche se ero in anticipo.
<<Sono appena le otto>>mi giustificati.
<<Che ci fai qui?>>domandai, di solito nessuno veniva nel mio studio, ricevevo solo chiamate o e-mail.
<<È ovvio. Dobbiamo continuare il caso. Non mi dire che già te lo sei dimenticato, piccola. Non ti montare la testa. >>alzai gli occhi al cielo. Mi stava prendendo in giro, era ovvio.

Proprio nel momento in cui lo stavo per cacciare, bussarono alla porta.
<<Avanti>>sospirai. <<Ei James, grazie>>mi aveva portato del caffè. Le cose tra noi si erano risolte.
Beh sì, noi due siamo stati insieme per qualche anno. Ma dopo aver capito che non poteva funzionare, sia per il lavoro che per motivi familiari, ci siamo lasciati. Ma siamo rimasti molto molto amici.
<<Di nulla, oh ciao Dylan>>lo salutò, nel frattempo lui ci scrutava in modo curioso.

<<Allora, scoperto niente di nuovo?>>domandò
<<No ancora niente, ci dai una mano? >>gli chiesi e lui accettò. James si sedette nella poltrona accanto a quella di Dylan, che continuava a mandargli occhiatacce.
Abbiamo continuato a lavorare fino all'ora di pranzo.

RAGAZZI
NUOVO CAPITOLO
SCUSATE SE È CORTO
QUI ABBIAMO UN DYLAN GELOSO....
-𝙡 𝙪 💜

A strange LOVE story|| Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora