Capitolo 31

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Io e Steve entriamo dentro casa Barton e prendo la caraffa di limonata che so essere dentro il frigo già pronta. Laura la prepara sempre per i suoi bambini. Prendo due bicchieri dalla credenza e ci verso dentro il contenuto giallognolo. Mi siedo al tavolo, dove mi aspetta Steve, e gli porgo un bicchiere.

-Ti muovi come se fosse il tuo appartamento. Sei molto a tuo agio qui.- mi fa notare il capitano guardandomi con quei suoi occhi blu/verdi così brillanti.

-Beh, questa casa è stata il mio rifugio per un periodo di tempo e quando ho bisogno di staccare la spina persino da Zio Tony, Laura mi accoglie sempre a braccia aperte. Questa è una vera casa per me e Natasha.- dico bevendo un sorso di limonata e lui mi imita.

-Vorrei essere quel porto sicuro che tanto cerchi.- dice abbassando lo sguardo.

-E lo sei, Steve. Tutti voi lo siete. Oltre Tony, io non ho nessuno: non ho un compagno su cui fare affidamento, non ho genitori e non ho figli miei. Voi, la squadra e il mio lavoro, siete le uniche cose che ho.- dico appoggiando la mia mani sinistra sopra la sua destra. Lui apre il palmo della mano e mi afferra molto forte, come se avesse paura di lasciarmi andare.- Che cosa c'è che non va, Stevie?

-Io, credo, provo qualcosa per te. Qualcosa di molto forte ma non sono sicuro che sia reale. Oltre Peggy, non ho avuto nessun altro e io continuo ad amarla ma tu.. non hai idea di quello che mi fai.- dice alzando lo sguardo su di me.

-Ogni cosa che ci circonda è amore, Steve. Quello che provi per Nat è amore, quello che provi per Tony è amore. Tutto è amore. Sta a vedere se quello che provi per me, è anche attrazione. Sei attratto da me, Steve?- chiedo avvicinandomi al suo corpo sapendo già quale sia la risposta.

-Sei una bellissima donna ma non so che cosa provo.- dice diventando rosso in viso.

-Facciamo così.- dico alzandomi dalla sedia e facendogli segno di spostare la sua più indietro. Quando lo fa, mi metto a cavalcioni sulle sue gambe, molto vicino al suo petto.- Sto per baciarti, Rogers e voglio che tu metta tutto te stesso in questo bacio.

-Okay.- dice in un sussurro. Mi avvicino al suo viso molto lentamente e gli accarezzo la guancia destra con la mia mano. Poggio delicatamente le mie labbra sulle sue e lui ispira tutto in una volta. Aggancia le mani al mio bacino e mi stringe con molta forza al suo petto. Il bacio si intensifica: porto le mani tra i suoi capelli, appoggiando i gomiti sulle sue spalle mentre lui mi circonda con il braccio destro i fianchi e con il braccio sinistro le spalle facendo finire la sua mano sinistra tra i miei capelli. Uno di quei baci che ti lasciano senza fiato, se accompagnati da un forte sentimento. Quando il bacio si interrompe, le sue mani stringono ancora il mio corpo e io gli sorrido con dolcezza. Lui ricambia il sorriso e arrossisce ancora di più, se è possibile.

-Allora, hai provato qualcosa?- chiedo accarezzandogli il viso.

-Ti offendi se dico nulla?- dice in un sussurro timido.

-Assolutamente, no, capitato.- dico con una leggera risata.- Lo sapevo già.

-E perchè mi hai baciato, allora?- chiede confuso.

-Perchè avevi bisogno di una prova. Se te lo avessi solo detto, avresti negato.- dico alzandomi dalle sue gambe.- Tu ami Peggy, Steve. Non c'è nulla di male ma se vuoi andare avanti devi aprire il tuo cuore.

-Sono contento che fai parte della mia vita.- dice sorridendo e io non posso fare a meno di abbracciarlo stretto.

-Sono contenta anch'io!- dico stringendolo forte e lasciandogli un bacio sulla guancia perfettamente rasata. Poco tempo dopo, ci raggiungono tutti in cucina e con mia sorpresa, anche il direttore Fury è tra di loro. Lo abbraccio con forza e mi dice che è venuto per parlare della questione Ultron. Ci mettiamo tutti comodi, io vicino a Steve e Natasha mentre tutti gli altri sparsi per la cucina.

-Ultron vi ha messi fuori gioco per guadagnare tempo.- inizia a dire Nick mentre Lila porge a Natasha un disegno di una farfalla che ha fatto per lei.- I miei informatori, dicono che sta costruendo qualcosa e la quantità di vibranio che si è portato via, non credo sia una cosa sola.

-E con Ultron che possiamo fare?- chiede Steve appoggiato alla sedia alle mie spalle.

-Lui è facile da rintracciare, è ovunque. Si riproduce più velocemente di un coniglio in calore.- dice Nick versandosi un bicchiere di acqua.- Però, questo non ci basta per conoscere i suoi piani.

-Cerca ancora i codici di lancio?- chiede zio Tony mentre gioca a freccette.

-Si, cerca ma non sta facendo molti progressi.- dice ancora l'uomo con molte informazioni più di noi.

-Al liceo, per scommessa, ho superato il filewore del pentagono.- dice zio Tony vantandosi della cosa.

-Come mai la cosa non mi stupisce?- chiede con un leggero sorriso sul volto che lui ricambia.

-Comunque, ho preso contatto con i nostri amici alla NEXUS per quello.- dice l'uomo preparandosi qualcosa da mangiare.

-La NEXUS?- chiede Steve non sapendo di che cosa stanno parlando.

-E' un centro internet mondiale a Oslo.- dice il dottor Banner non muovendosi da dietro le spalle di Natasha.- Ogni tipo di dati passa lì da loro: il più veloce accesso al mondo.

-Allora, cos'hanno detto?- chiede Clint sistemando delle freccette appoggiato al bancone della cucina.

-Ha il pallino per i missili.- dice Nick cominciando a mangiare.- Ma i codici vengono cambiati in continuazione.

-Da chi?- chiede zio Tony schivando una freccetta lanciata da Clint che colpisce il centro del bersaglio. Io e Nat li guardiamo e ridiamo leggermente per le loro facce.

-Persone sconosciute.- risponde Nick non sapendo la risposta.

-Abbiamo un alleato?- chiede la rossa speranzosa.

-Non ne sarei così sicura.

-Esatto. Ultron ha un nemico e non è la stessa cosa. Pagherei bei soldi per sapere chi è.- spiega il più anziano tra di noi.

-Forse, dovrò fare un salto a Oslo a cercare gli sconosciuti.- dice zio Tony convinto di quello che sta dicendo e deciso a voler trovare questa persona che sta mettendo i bastoni tra le ruote a Ultron.

-E' stato un incontro piacevole ma speravo tanto che quando ti avrei rivisto, avresti avuto di più.- dice la rossa con sguardo affranto.  La osservo meglio, come osservo il dottor Banner alle sue spalle e so per certa che qualcosa tra i due sta andando avanti ma non come sperava lei.

-Ce l'ho. Ho voi.- dice l'uomo con fare ovvio.- In passato, ho sempre avuto gli occhi dovunque e le orecchie pure. Avete avuto tutta la tecnologia possibile e immaginabile ma siamo di nuovo qui sulla terra e abbiamo solo il nostro intuito e la nostra volontà per salvare il mondo. Ultron dice che gli avengers sono l'unico ostacolo tra lui e la missione e che lui lo ammetta o no, la sua missione è la distruzione globale. Tutto questo sepolto in una tomba. Affrontatelo, sconfiggete quello stronzo di platino.

-A Steve non piacciono certe parole.- dice la rossa beffeggiando il nostro capitano.

-Sai che c'è, Romanoff?- chiede il capitano sorridendo.

-Credo che non faccia più differenza ormai. Steve si sta adeguando.- dico guardandolo e sorridendo. Lui ricambia il mio sorriso.

-A che cosa sta puntando?- chiede l'ex direttore dello shield.

-Ad essere migliore, migliore di noi.- dice Steve centrando il punto.- Continua a costruire corpi.

-Corpi di persone. La forma umana e sopravvalutata, biologicamente siamo superati ma lui continua.- dice zio Tony avvicinandosi al tavolo e noto che anche il dottor Banner fa lo stesso guardando il disegno fatto da Lila.

-Lo avevate programmato per proteggere la razza umana.- dice la rossa prendendosi gioco di loro.

-Un bel fallimento, mi sembra.- dico io andandole dietro.

-Ma loro non devono essere perfetti- dice il dottor Banner facendoci zittire tutti.- Devono evolversi. Ultron si vuole evolvere.

-Come?- chiede Nick interessato come tutti noi alla faccenda.

-Qualcuno ha avuto più contatti con Ellen Cho?- chiede lo scienziato e tutti ci rendiamo conto che al peggio non c'è mai fine, purtroppo.

Half of him.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora