Capitolo 6.

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Di tutti gli occhi di cui potevo innamorarmi, ho scelto quelli che non mi avrebbero mai guardatoCit.

   

CHRISTIAN EVANS' P.O.V

"Piccola mia!" Vado incontro a Catherine e la avvolgo tra le mie braccia, è così piccola e dolce.

Sembra quasi che sia una maledizione: ci conosciamo fin da piccoli ma lei mi ha sempre visto  come un migliore amico, non di più. Avevo scelto lei fra tante e lei neanche si accorgeva che l'amavo, e l'amo da quando avevamo entrambi quattro anni.

Non le ho mai  detto niente perché sapevo che l'avrebbe fatta stare male il fatto di non poter ricambiare l'amore del suo migliore amico, era sempre stata così premurosa, si preoccupava degli altri e se non ricambiava l'amore di una persona anche estranea ci stava malissimo, era fatta così, semplicemente unica, semplicemente lei.

 

C'erano cose che avrei voluto dirle, ma sapevo che le avrebbero fatto male.
Così le seppellii e lasciai che facessero male a me...

-"Bimbo mio" ricambia l'abbraccio alzandosi sulle punte. Amavo quando mi chiamava bimbo, anche se ero di molto più alto di lei.

"Hai impegni questo pomeriggio?" Avevo già pianificato la serata perfetta: pizza, film, e coccole. Infondo le dovevo dare un po' d'amore. I suoi hanno cominciato a litigare quando lei aveva cinque anni, ma non lo sa, l'ho sempre fatta stare con me quando capivo che i suoi stavano per litigare, mi sono sempre stati molto grati per questo, ma lei è all'oscuro di tutto e non va bene...

-"Sì" come sì?

"Ehm..e che farai?"

-"Devo aiutare un certo Harry a recuperare le vecchie lezioni"

Harry? Ho già sentito parlare di un certo Harry, ma non sono sicuro sia lui, non si dicono buone cose. Se è la persona che penso io beh...posso solo dire da quello che ho sentito che è  un puttaniere che se la fa con tutte, non voglio che la mia Catherine faccia la stessa fine di quelle ragazze "usa e getta" di Harry, no.

"Viene qui?"

-"Ha detto che devo andare a casa sua"

"NO. " mi accorgo di aver alzato notevolmente la voce, e cerco di calmarmi, lui non la deve toccare. "Ehm..chiedigli se può venire qui, voglio ripassare anche io alcune cose.."

Fa spallucce e prende il suo cellulare.

CATHRINE' S P.O.V

Devo chiamare Harry e dirgli che deve venire a casa mia, non so se accetterà..

Prendo il cellulare e clicco sul suo contatto.

-"Pronto?"

"Ciao Harry, sono Cat, volevo chiederti una cosa"

-"Certo dimmi"

"Potresti venire tu a casa mia?"

-"Perché?" gli si è scurita la voce.

"Ho..ho un amico che vorrebbe ripetizioni e se venissi qui sarebbe meglio..per me.."

-"Okay, mandami un messaggio con l'indirizzo.

Sarò lì fra dieci minuti"

"Okay " attacco e gli mando il messaggio.

"Ho fatto, viene lui"

-"Ottimo" dice Christian sorridendo.

Passati quindici minuti bussano alla porta.

Okay Cat, calma, respira

Perché diavolo sono così agitata?

Vado ad aprire e trovo un Harry che mi guarda e accenna un sorriso.

Mi sposto per farlo entrare.

Entra e butta lo zaino accanto alla porta, poi si mette sul divano.

-"Io sono Christian, piacere" si avvicina a Harry tendendo la mano verso di lui.

Gliela stringe

-"Styles, Harry Styles"

"Se volete cominciamo"

-"Certo Piccola" dice Christian sorridendomi. Prende il suo zaino e si siede a tavola.

HARRY ' S  P.O.V

Sono a casa sua da due minuti, c'è anche un tipo, non mi piace per niente.

Si sono già seduti a tavola, prendo il mio zaino e li raggiungo.

La guarda sempre, sembra un maniaco, ma a lei non sembra dare fastidio, si devono conoscere da tanto.

Cat comincia a spiegarmi le varie lezioni che ho perso, non sarei neanche venuto se non fosse importante per la laurea e se lei non fosse...lei.

*

Dopo qualche ora ci ritroviamo tutti sul divano a guardare la tv.

Lei è appoggiata a Costantin..David...O come si chiama.

Doveva essere mia questo pomeriggio, ma quel troione si è messo in mezzo.

Mi trattengo dallo sbuffare e faccio finta che m'interessi il programma in tv

They called him love ||HARRY STYLES||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora