Capitolo 10.

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Rimango scioccata da quello che vedo.

L'uomo pelato che ho visto poco fa sta baciando mia madre, ed è entrato in casa da meno di cinque minuti.

Sarà lui l'amante?

A quanto pare la risposta alla mia domanda è "Sì" quando noto che se la sta per fare sul divano, dove per altro, dormo sempre.

L'idea che possano averlo fatto su quel divano e che poi io ci abbia dormito mi disgusta.

Sono in piedi davanti alla porta ma loro, troppo impegnati nel dafarsi, non mi notano.

Alchè urlai il nome di mia madre.

La povera faccia dell'amante era un misto tra 'oh dio mio ci ha visti' e 'fai finta di non aver visto nulla'

Mi veniva da ridere per le loro espressioni, ma ero tremendamente arrabbiata.
Mia madre sapeva che ero contraria a questa storia dell'amante ma lei non mi ascoltava e lo faceva venire a casa e lasciava che la scopasse sul divano.

Avrei voluto sbattere entrambe le teste contro il muro; quella di mia madre per essere così cogliona da portare a casa l'amante, e la testa del pelato perché mi imbrattava il divano con il suo seme.

Feci un profondo respiro prima di scuotere la testa ed andare di sopra, a preparare le valigie.

Volevo andarmene.

Buttai in fretta la mia roba dentro la valigia e la trascinai sulle scale, provocando un fastidioso rumore.

-"Dove stai andando?" Chiese allarmata mia madre.

"Lontano da te" sputai acida.

Sapevo che quelle parole l'avrebbero ferita ma volevo soffrisse come ho sofferto io per le sue cazzate.

Non mi seguii, perché il pelato le disse di lasciar perdere e che sarei tornata.

Ma sti cazzi che sarei tornata, solo avessi avuto un posto dove stare e non sarei più tornata.

Cazzo.

Merda.

Non ci avevo pensato.

Dove vado a dormire?

La mia migliore amica, come ho detto prima è ancora in vacanza e io non si dove andare.

Percorro il tragitto per il parco e mi siedo su una panchina, ad aspettare.

Ad aspettare magari una persona che mi salvi, un principe azzurro che renda la mia vita migliore, o semplicemente che una bimba con il suo sorriso mi rallegrasse la giornata.

Tenevo lo sguardo fisso a terra rimproverandomi mentalmente per la cazzata fatta, non potevo tornare da lei, l'orgoglio non me lo permetteva.

Avrei fatto di tutto per non tornare a casa e colsi la palla al balzo quando Harry si sedette accanto a me e cominciammo a parlare.

"Ehm senti Har... non è che potresti ospitarmi per qualche giorno?" Indicai con il capo la mia valigia poi continuai. "Solo finché non trovo un appartamento, ti prego"

Se dovevo implorare Harry Styles per ottenere un tetto sulla testa lontano da quella donna, l'avrei fatto, milioni di volte.

Lui accettò e mi aiutò a portare a casa sua i bagagli, o meglio il bagaglio, dato che era solo uno.

*

Mi ritrovavo stesa sul divano con Harry dietro di me, a mangiare i pop corn.

Sembrava quasi una cosa dolce.

Ma non sapevo se quell'aggettivo lo rispecchiasse.

Restammo così per ore finché non fu l'ora di andare a letto.

Rimaneva solo una decisione da prendere: dormire sul divano oppure in camera con lui?

Era scontato, diciamolo, che scegliessi il letto caldo.

Tanto vale approfittare, anziché fare la santarellina e dire 'no io con te non ci dormo' con il tono di una bimba.

Ero sicura che tra me e lui non ci sarebbe stato niente.

Lui ci provava con tutte e io non sono una grande fan dei puttanieri, anche se lui sembrava, anzi era simpatico.

*

Mi svegliai la mattina dopo avvolta nelle lenzuola bianche di casa Styles e sorrisi all'idea di non trovarmi a casa mia.

Mi alzai dal letto e andai in cucina dove vidi Harry intento a cucinare qualcosa per colazione.

"Buongiorno, dormito bene?"

Annuisco e mi siedo a tavola mentre coninuo a guardarlo ai fornelli.

Ammiro le sue braccia piene di tatuaggi, che, chissà quali significati avranno.

Poco dopo mette sul tavolo davanti a me delle crêpes.

Adoro.

Sorrisi e consumai la mia buonissima colazione.

*

Era stato un giorno fantastico.

Harry era riuscito a farmi ridere tantissimo e ci divertimmo molto.

Ma varie domande mi assillavano.

-Perché ero lì con lui, quando lo conosco da pochissimo?

-era davvero lui quello che si mostrava a me?

-che cosa nascondeva nel suo passato?

-che cosa singnificavano i suoi tatuaggi?

Ma mi morsi la lingua ed evitai di apparire una rompi palle cuoriosona.


They called him love ||HARRY STYLES||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora