Capitolo 9.

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Nella vita sorridi sempre perché nessuno è così importante da levarti il sorriso》

CATHRINE ' S P.O.V

Mi svegliai a terra accanto al divano, credo di essere caduta nel sonno.
Mi alzo e vado in cucina massaggiandomi il fianco dolorante cercando di ricostruire la serata precedente.
Mentre prendevo il latte e i biscotti i ricordi di Harry che mi portava in braccio a casa riaffiorarono, di quando si è abbassato alla mia altezza e mi ha chiamata "piccola".
Mi sfugge un sorriso e mi fermo a pensare ai suoi ricci e alle sue fossette.

Forse non è così stronzo come pensavo, ma non posso di certo esserne sicura, non lo conosco da una vita e di conseguenza non posso giudicarlo.

Mia madre non è in casa, e sinceramente penso che sia meglio così.

La notizia del tradimento mi ha scioccata, non ho potuto sopportare il fatto di vederla davanti a per un minuto di più.

È stato straziante.

Il mio cervello è andato in tilt, credo di essermi anche messa a parlare con l'albero del parco, poi...poi è arrivato lui...

Non so' dove stesse andando, ma so che si è fermato per me.

-Piccola che bella che sei quando sorridi.

Mia madre è entrata in casa e io non l'ho sentita perché ero troppo occupata a pensarlo.

Non so che fare, non me la sento di parlarle e di colpo mi è anche passata la fame.

La guardo per poco per poi lasciar cadere la busta di biscotti a terra e andare in camera mia accelerando il passo.

La sento sospirare prima di sbattere la porta e mi siedo sul bordo del letto con la testa fra le mani.

Mi sento bruciare gli occhi e sento le lacrime che stanno per uscire

Alzo la testa verso l'alto per evitare di far scendere le lacrime, ma non funziona.

Lacrima dopo lacrima mi riga il viso e io mi ritrovo a singhiozzare.

Mio padre non si è fatto più vedere e mia mamma sta tranquilla con me in casa.

Il mio modo di pensare, gli insegnamenti che mi hanno dato sull'amore, ma sopratutto i ricordi dei miei genitori si stanno lentamente sbriciolando, e ogni pezzo di immagine che si rompe fa sempre più male come fosse vetro tagliente.

Le lacrime continuano a rigarmi il viso e in alcuni momenti i singhiozzi si fanno talmente forti da levarmi il fiato.

Mi dirigo velocemente verso il mio comodino per poi aprire il secondo cassetto e prendere la lettere che mi ha scritto la nonna prima di andare in una vita migliore.

Cara nipote, luce dei miei occhi..

So' benissimo che sei distrutta dentro, che ti hanno distrutta, ma sei forte.

Sei forte Catherine, lo sei sempre stata. Affronta a testa alta tutto, e ricordati di sorridere sempre, perché nessuno, ripeto nessuno, è così importante da levarti il sorriso.
E quando sorridi, piccolina, sei il ritratto della gioia e sei semplicemente bellissima.

Gioia mia, so' che ne hai passate tante ma non vuoi dirlo a nessuno, ma te lo leggo negli occhi, non puoi mentire. Non a me.

So' anche che non avrai intenzione di aprirti con nessuno, che nascondi il dolore dietro il tuo sorriso, che tua madre non capirà mai quello che ho capito io su di te, ma nemmeno ci proverà. È una persona complicata, a volte molto bastarda e menefreghista, ma tu non darle ascolto e continua a sorridere.

Magari quando riceverai questa lettera sbufferai e la leggerai con non curanza pensando "che palle con queste lettere"

Ma ti ho scritto perché voglio che abbia un ricordo materiale di me, dato che l'eredità andrà a quella tirchia di tua madre.

Ma soprattutto ti ho scritto per aiutarti, non ci si può salvare da soli, apriti con qualcuno, non tenerti tutto dentro, un giorno scoppierai... non ho altro da dirti piccola se non che ti voglio un bene immenso.

Sii forte e vai avanti, sempre.
Non perdonare e non dimenticare, non sei Gesù.
Fai quello che ti dice il cuore piccola.

Tua, Nonna Alexandra.
Xx

Leggo queste parole ad alta voce immaginandomi la nonna stessa a dirmi ogni parola scritta su quel foglio.

Devo essere forte e devo andare avanti, lo farò per lei.

Stavolta non crollo.

Mia nonna è stata l'unica che mi ha sempre sostenuto, ero come un libro aperto per lei, ma allo stesso tempo ero un libro scritto in arabo per mia madre.

Non mi ha mai capita, e a volte la odio per questo, lei doveva esserci, ma lei era occupata a scoparsi l'amante giustamente.

Mi asciugo le lacrime, mi vesto e mi trucco un po' per non far notare il pianto ed esco senza dire una parola

"NON PERDONARE E NON DIMENTICARE, NON SEI GESÙ"

Un mio difetto? Perdonare ogni cosa.

Forse perché ho paura di perdere le persone se dico di "no".

Okay, è sicuramente per quello.

Ho il terrore di essere abbandonata e tradita.

Mi accorgo di star andando a casa di Royal, ma mi ha detto di essere partita per qualche settimana ed ora è ad Amsterdam. Dove vado?
Sono completamente sola se non ho lei.
Lei è sempre stata tutto.

Mi sono talmente concentrata su di lei che non ho altri amici, cioè ne ho, ma non posso dire a tutti la mia vita, non posso fidarmi del primo che passa.
Non ho passato molto tempo con gli altri, quando c'era lei, ma nell'ultimo tempo si stava comportando in un modo strano, e diverso.

Se perdo lei perdo tutto...

Cambio direzione e mi dirigo verso i giardini pubblici.

Mi stendo al sole con la musica nelle cuffiette e respiro profondamente.

Forse era solo questo che mi ci voleva, una mattinata rilassante, con la musica, ad ascoltare le parole di chi mi aveva capito senza conoscermi.

**

Passai la mattinata e l'intero pomeriggio lì finché non si misero a giocare a pallone e mi colpirono varie volte il braccio, dove sicuramente adesso ci sarà un livido.

Sono sulla strada di casa e vedo un uomo alto, pelato sulla 30ina d'anni che entra in casa mia, accelero il passo e apro piano la porta di casa...

They called him love ||HARRY STYLES||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora