Capitolo 1

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Mi alzai con il suono della sveglia del telefono.

Il grande giorno...

Sentii mia madre dalla stanza accanto avvicinarsi a passo svelto, e poco dopo aprì la porta:

-Oh, ma sei già sveglia!- disse sorpresa.

Annuii in silenzio. Lei si sedette accanto a me sul letto, mi cinse a sé con un braccio e io appoggiai la testa sulla sua spalla.

-Andrà tutto bene Ellie..-mi accarezzò.

Mi chiamavano sempre così in famiglia, quando ero più piccola, ma a me quel nomignolo non andava più a genio.

Annuì soltanto e sospiri. Lei si alzò e io la seguii con lo sguardo.

-Ti preparo la colazione, tu intanto preparati.- mi sorrise e uscì. Sospirai di nuovo e affondai la testa nelle mani.
Restai così per un po' , ma alla fine decisi di alzarmi.
Presi veloce, veloce dei jeans e una camicia rosa carne dall'armadio, da dietro la porta le scarpe e andai in bagno a fare una doccia calda.

Appena uscita e asciugata mi sentii un po' meglio . Mi vestii e andai in soggiorno con le scarpe in mano. Trovai sul tavolo delle fette biscottate con marmellata e del caffè macchiato, mi sedetti e misi le scarpe mentre guardavo mia madre lavare i piatti.

-Tuo padre sta scendendo, ci aspetta giù- disse senza voltarsi, e con la voce tremante, il che mi sorprese e non poco mia madre non era solita a far trasparire emozioni, tutt'altro che espansiva ecco.

-Okay-dissi sospettosa.. la seguii con lo sguardo mentre usciva dalla cucina e si passava una mano sul l'occhio sinistro.

Mangiai velocemente, mi lavai i denti e scesi le scale di corsa, poi realizzai che non era proprio la cosa ideale da fare, quindi rallentai e arrivai nell'atrio.

Era quasi estate; non c'era bisogno del giubbotto. Entrai nell'aria fresca e piacevole di Londra; raggiunsi mio padre in macchina e salii, papà mise in moto e partì alla volta del Centro di Riabilitazione.

◇◇◇◇◆◆◆◇◇◇◇

Mio padre parcheggiò, vicino al giardino del Centro.
Era stranamente moderno, non me l'aspettavo così...

Si ergeva su cinque piani, e tutta la struttura era coperta da piccole assi di legno, le finestre erano quasi tutte coperte da tende grigie, e quelle che non lo erano, facevano vedere tutto ciò che si trovava all'interno. Era abbastanza lontano dal centro di Londra, e oltre i giardini era circondato da alberi.

Aprii la portiera e mi fermai accanto ad essa . Mio padre mi affiancò e cominciò a spiegare:

-È stato costruito circa 5 anni fa se non erro, sembra carino..- si voltò a guardarmi

Annuì. Forse avevo annuito fin troppo oggi, ma semplicemente ero di poche parole.

-Andiamo?- mi sorrise per infondere coraggio, cosa di cui non avevo bisogno.

Guardai mia madre ancora dentro alla macchina, aveva un aria affranta . Durante il viaggio non aveva detto nulla . Vide che la stavo osservando, e ci fece cenno di andare: ci avrebbe raggiunto dopo, spostai quindi lo sguardo dalla macchina alla struttura, e avanzai con mio padre verso di lei.

Io e mio padre eravamo quasi arrivati all'entrata quando sentii una portiera sbattere, girai la testa e vidi che mia madre ci stava raggiungendo, sorrisi leggermente . Non appena entrai un odore di...ospedale? mi invase le narici. Davanti a noi c'era un balcone con dietro il muro tappezzato di disegni fatti da bambini, post-it colorati , calendari, orari ecc...

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