Capitolo 12

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Avevo passato tutta la giornata a pensare a quello che era accaduto.

Durante il pranzo Aïcha aveva scaricato gli altri per assicurarmi che stessi bene.

Ovviamente le dissi che non c'era nessun problema, che non doveva preoccuparsi, ma restò.

In realtà neanche io sapevo veramente come mi sentivo.

Ero scioccata per ciò che avevo sentito, visto e non visto .

Ogni volta pensavo ai suoi splendidi occhi azzurri immersi nel sangue.

Pensavo ai suoi capelli neri come la pece che le incorniciavano il viso, spettinati e madidi di sudore .

Pensavo al suo corpo avvolto dentro ad una grande camicia bianca, che si dimenava si dibatteva contre coloro che non le credevano.

Pensavo al suo viso deformato dalla paura, dal terrore e subito dopo dalla rabbia

Al suo sguardo prima pieno di emozioni contrastanti e poi privo di qualsiasi cosa dopo l'iniezione .

E per la prima volta, dopo tanto tempo, mi é sembrato di poter ricordare qualcosa nei minimi dettagli , che ero riuscita a cogliere.

Peccato che fosse proprio quello il ricordo.

•••••••••••

Bryan

Ero insieme ad Aïcha, in camera mia.

Stavamo parlando di ciò che era successo poco prima .

Io ero seduto sul letto mentre lei stava addossata alla porta chiusa.

Vestita di una tuta grigia e una felpa dello stesso colore, uno chignon sulla testa e le fossette ormai invisibili;
se ne stava lì in un'attimo di silenzio lo sguardo perso nei suoi pensieri.

Come al solito.

-Perché l'hai aiutata ? - le dissi infine.

Fece una faccia confusa.

-Ma chi?-

-Quella tizia nuova -

Incrociò le braccia al petto, sfoderando un piccolo sorriso.

-Potresti anche smetterla di chiamarla così...-

Alzai gli occhi al cielo.
-Perché dovrei?-

Alzò le spalle, staccandosi dalla porta e venendo a sedersi alla mia sinistra.

La mia stanza era esattamente come quella di tutti gli altri:

Una porta con difronte la finestra, un letto sulla sinistra, una scrivania con una sedia sulla destra e un' armadio vicino alla porta .

L'unica differenza era che non possedevo uno specchio.

Quello lo avevo rotto .

La sentii tirare un lungo respiro.
Stavamo aspettando Blake, per poterlo informare delle ultime novità, ma ovviamente doveva essere in ritardo.

-Comunque non so perché l'ho aiutata. Mi é venuto spontaneo.-

Ci risiamo.

- Aïcha devi imparare a concentrarti anche su te stessa -

Lei sospirò e fece cadere la sua testa sulla mia spalla.

-Lo so...-

Sentii i suoi capelli afro, solleticarmi il collo.

-So che non dovrei buttare benzina sul fuoco, ma cazzo. Non ti sei mai comportata così con i nuovi arrivati , perché devi fare così con lei?-

-Ellen?- sapeva benissimo di chi stessi parlando, allora perché chiederlo?

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