Durante la Domenica le mie lezioni erano sospese, ma Molly mi fece comunque sapere che la settimana dopo avremmo fatto qualcosa di speciale e diverso.
Probabilmente era perché non stavo facendo progressi. Certo, ero appena arrivata, non potevo pretendere tutto all'istante.
Ma avevo solo voglia che questa agonia finisse.
•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°Ivan aveva una specie di pulizia interiore , ho fatto qualche ricerche e dicevano che consisteva in una pratica di costante benessere e calma, che dovrebbero fare circolare più velocemente il sangue ed eliminare più in fretta i rifiuti.
Ho dovuto cercare tutte queste cose perché, per quanto Ivan fosse gentile e socievole, non amava molto parlare del suo problema.
Io, del mio, ne parlavo perché era un modo per liberarmi da questo peso.
Nonostante ciò, decisi di stare un po' da sola e feci un giro per i giardini dietro alla struttura ancora inesplorati .
Vidi delle persone con delle divise da giardinieri e dei cappelli per proteggersi dal sole, e solo in quel momento realizzai quanto avessi caldo.
Mi avvicinai di più a loro per vedere cosa stessero facendo; e quando sentì la terra sotto ai miei piedi cedere leggermente, una voce alquanto incavolata richiamò la mia attenzione.
- Scusa, ti puoi spostare. Stiamo lavorando qui- le parole erano educate ma il tono era carico di severità, così mi spostai subito.
Passai poi in rassegna alla persona a cui apparteneva questa rabbia.
Una ragazza: formosa ma magra, dalla pelle colore cioccolato e gli occhi marroni che al contatto con il sole faceva un contrasto diverso rispetto a quello della sua pelle. I suoi capelli afro, naturali, curati e pettinati verso il basso.
Le guance e le labbra piene completavano il viso .Cavolo se era bella.
- Scusa, non me ne ero accorta- cercai di giustificarmi, c'era qualcosa nel suo sguardo di autoritario e serio.
- Tranquilla - mi guardò attentamente e mi chiese - Sei nuova qui? Non ti ho mai vista - fece un sorrisetto che sembra volesse prendersi gioco di me
Sospirai, come facevano ad accorgersene tutti.
-Si -
- Ah, allora piacere Aïcha- si tolse il guanto e mi porse la mano.
-Ellen, gliela strinsi. Aveva la mano calda.
Vidi tutti gli altri cominciare a mettere a posto, tra poco era ora di pranzo.
-Ti piace questo posto?-
-Si, è carino-
Lei ridacchiò, - Già ma vedrai, tra poche settima ti sarai già stancata di stare qui.
-Da quanto tempo sei qui?- le chiesi io
-Circa 9 mesi- mise tutti gli indumenti in eccesso che stava portando in una scatola.
Annuì.
-Se posso chiedere, come mai sei qui ?--Ho dei problemi di memo..-
-memoria- mormorò lei annuendo
-Come facevo a saperlo?
-Me l'ha detto un amico del mio ragazzo..-
-Hai un ragazzo? Qui? - chiesi sorpresa .
-Ragazza mia, non è che se sono rinchiusa in una sottospecie di manicomio, non posso continuare a vivere la mia vita sociale-
Siamo scoppiate entrambe a ridere mentre tornavamo verso l'ingresso.
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REMEMBER
RomanceIn seguito ad un grave incidente Ellen, comincia ad avere seri problemi di memoria . I genitori, guidati dai consigli dei medici , la lasciano in un centro di riabilitazione per minori, dove lotta con il suo problema, e con quelli degli altri, i nu...