Capitolo 7

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Durante la Domenica le mie lezioni erano sospese, ma Molly mi fece comunque sapere che la settimana dopo avremmo fatto qualcosa di speciale e diverso.

Probabilmente era perché non stavo facendo progressi. Certo, ero appena arrivata, non potevo pretendere tutto all'istante.
Ma avevo solo voglia che questa agonia finisse.

            
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Ivan aveva una specie di pulizia interiore , ho fatto qualche ricerche e dicevano che consisteva in una pratica di costante benessere e calma, che dovrebbero fare circolare più velocemente il sangue ed eliminare più in fretta i rifiuti.

Ho dovuto cercare tutte queste cose perché, per quanto Ivan fosse gentile e socievole, non amava molto parlare del suo problema.

Io, del mio, ne parlavo perché era un modo per liberarmi da questo peso.

Nonostante ciò, decisi di stare un po' da sola e feci un giro per i giardini dietro alla struttura ancora inesplorati .

Vidi delle persone con delle divise da giardinieri e dei cappelli per proteggersi dal sole, e solo in quel momento realizzai quanto avessi caldo.

Mi avvicinai di più a loro per vedere cosa stessero facendo; e quando sentì la terra sotto ai miei piedi cedere leggermente, una voce alquanto incavolata richiamò la mia attenzione.

- Scusa, ti puoi spostare. Stiamo lavorando qui- le parole erano educate ma il tono era carico di severità, così mi spostai subito.

Passai poi in rassegna alla persona a cui apparteneva questa rabbia.

Una ragazza: formosa ma magra, dalla pelle colore cioccolato e gli occhi marroni che al contatto con il sole faceva un contrasto diverso rispetto a quello della sua pelle. I suoi capelli afro, naturali, curati e pettinati verso il basso.
Le guance e le labbra piene completavano il viso .

Cavolo se era bella.

- Scusa, non me ne ero accorta- cercai di giustificarmi, c'era qualcosa nel suo sguardo di autoritario e serio.

- Tranquilla - mi guardò attentamente e mi chiese - Sei nuova qui? Non ti ho mai vista - fece un sorrisetto che sembra volesse prendersi gioco di me

Sospirai, come facevano ad accorgersene tutti.

-Si -

- Ah, allora piacere Aïcha- si tolse il guanto e mi porse la mano.

-Ellen, gliela strinsi. Aveva la mano calda.

Vidi tutti gli altri cominciare a mettere a posto, tra poco era ora di pranzo.

-Ti piace questo posto?-

-Si, è carino-

Lei ridacchiò, - Già ma vedrai, tra poche settima ti sarai già stancata di stare qui.

-Da quanto tempo sei qui?- le chiesi io

-Circa 9 mesi- mise tutti gli indumenti in eccesso che stava portando in una scatola.

Annuì.
-Se posso chiedere, come mai sei qui ?-

-Ho dei problemi di memo..-

-memoria- mormorò lei annuendo

-Come facevo a saperlo?

-Me l'ha detto un amico del mio ragazzo..-

-Hai un ragazzo? Qui? - chiesi sorpresa .

-Ragazza mia, non è che se sono rinchiusa in una sottospecie di manicomio, non posso continuare a vivere la mia vita sociale-

Siamo scoppiate entrambe a ridere mentre tornavamo verso l'ingresso.

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