Capitolo 9

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-ELLEN TU SEI COMPLETAMENTE PAZZA! -

Aïcha, mi stava gridando addosso da mezz'ora, in merito a quello che avevo fatto poco prima.

Ero andata in camera e poco dopo lei mi ha raggiunto facendomi un monologo.

Nel profondo sapevo che aveva ragione, sapevo che non avrei dovuto farlo,provocarlo.

Ma cavolo aveva messo in ballo i miei genitori, la mia famiglia, la mia vita privata...

Tutto ciò senza alcun rimorso, senza alcun pudore...aveva riversato le sue parole acide contro di me.

Ma la cosa peggiore è, che non sapevo come LUI facesse a sapere dei miei genitori, di me...

Scommetto che sa altro, molto altro.

E questo mi spaventa.

-Ellen ti avevo detto di non scontrarti con lui, é pericoloso, e non ne vale la pena. -

Ci si metteva pure Ivan adesso.

La situazione era questa :

Io, Aïcha e Ivan, nella mia camera; io seduta sul mio letto a testa bassa e le mani in grembo.
Aïcha che mi guardava, con le braccia incrociate al petto, come se fosse mia madre, come se avessi fatto qualcosa di orribile.

E forse lo avevo fatto.

Ed infine Ivan, che mi guardava anche lui storto, appoggiato alla porta, lo sguardo pieno di disapprovazione.

Perfetto.

Aïcha si mise in ginocchio, ai piedi del mio letto.

-Ellen devi credermi quando dico che è pericoloso, sono una sua cara amica e so com'è fatto...-

Mi guardava negli occhi; cercando di trasmettermi qualcosa,dirmi qualcosa, ma io non capivo.

- Quello che hai visto oggi, non é nulla in confronto a quello che potrebbe fare. -

Aveva uno sguardo preoccupato, come se temesse cher il peggio non fosse ancora arrivato.

-Stagli lontano per favore El...-

Volevo annuire, volevo dirgli di si.
Ma non capivo perché avrei dovuto farlo.

Se lui dovesse ancora insultare me o la mia famiglia, non esiterei due secondi, per fare di nuovo il casino di oggi.

La cosa che mi innervosisce di più, é che é talmente immaturo da parte mia.

Ma lo farei ugualmente.

- Non provocarlo, non istigarlo, semplicemente ignoralo.
So che é difficile, e lui può essere davvero, ma davvero irritante.
Solo non voglio che tu ci rimetta,ok?-

Fissai i suoi occhi pieni di speranza, e annuii lentamente, anche se sapevo che non avrei mantenuto la promessa.

Lei sospirò e si alzò dal pavimento.

-Vado a vedere come sta quello psicopatico- cercò di fare un sorriso forzato.

E uscì dalla porta.

Ora Ivan...

Aspettavo la ramanzina, che non arrivò e fu sostituita dal silenzio.

Alzai gli occhi e vidi che era assorto nei suoi pensieri.

L'unica cosa che riuscivo a sentire era il suo respiro, mentre io trattenevo il mio.

-El, Aïcha ha ragione. Lui é pericoloso, devi sapere che ci sono persone che gli danno veramente dello psicopatico, se non socioapatico.
El, quel ragazzo é sadico. Quando picchia delle persone, preso dai suoi attacchi di ira, non prova un minimo di rimorso. Non gli importa di fare del male alla gente.-

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